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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Chiudere l'economia d'azzardo per sventare il pericolo di guerra

2 maggio 2014 (MoviSol) - L'escalation di violenza in Ucraina sottolinea l'urgenza di applicare l'accordo del 21 febbraio, sottoscritto da quattro ministri degli Esteri dell'UE, e quello di Ginevra del 17 aprile. Poiché il governo di Kiev è troppo debole o non disposto ad applicare gli accordi di Ginevra, l'OSCE dovrebbe fungere da mediatore tra le forze per stabilizzare la situazione, ponendo fine alla violenza e al dispiegamento delle forze armate, disarmando le milizie illegali e promuovendo il dialogo.

È ovvio che l'amministrazione Obama non ha interesse ad un'Ucraina stabile. Come ha rimarcato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov il 23 aprile in un'intervista a Russia Today, la cosiddetta operazione antiterrorismo nell'Ucraina orientale è iniziata subito dopo la visita a Kiev del direttore della CIA John Brennan (cfr. EIR Strategic Alert 16-17/2014). Successivamente, dopo una breve sospensione in coincidenza con i colloqui di Ginevra, il governo ha ripreso il dispiegamento mentre il Vicepresidente Biden era a Kiev. "Perciò, non ho alcun motivo di dubitare che gli americani gestiscano le cose in modo molto diretto", ha detto Lavrov.

Inoltre, contrariamente al testo concordato a Ginevra, il sottosegretario agli Esteri Victoria Nuland sostiene che le richieste di disarmo si riferiscano solo ai "separatisti" nell'Ucraina orientale, e non ai neonazisti che occupano gli edifici a Kiev, ai quali sono stati concessi dei "permessi". Gettando benzina sul fuoco, il capo dell'Ala Destra, Dmitri Yarosh, ha annunciato che gli uffici centrali del movimento sono stati trasferiti all'est "per impedire la diffusione dell'infezione del Cremlino".

Ciò richiede che la Russia e l'UE, e non gli Stati Uniti, intervengano. Non sussiste motivo per cui l'amministrazione Obama tenga l'iniziativa, perché l'Ucraina non è membro della Nato. Inoltre, gli USA non hanno interessi strategici da difendere in Ucraina, come stando a fonti ben informate avrebbe detto il capo delle Forze Armate USA, Martin Dempsey, al Presidente Obama.

Nell'attuale situazione non sussistono le condizioni per tenere le elezioni presidenziali previste per il 25 maggio.

Il 26 aprile Helga Zepp-LaRouche ha scritto che, accanto ai necessari passi per la de-escalation in Ucraina, è ancor più importante "cambiare i parametri strategici che offrono il contesto della crisi". In Ucraina il reddito mensile è crollato del 25% e la moneta del 33%. La fine della cooperazione con la Russia significherebbe anche la fine della base industriale del paese. Ma al di là dell'Ucraina, l'intero settore finanziario transatlantico è in bancarotta. Le grandi banche americane ed europee sono tenute in vita con continui salvataggi, e se verrà applicato il 'bail-in', e cioè la confisca di azioni, obbligazioni e depositi, ci sarà un crollo catastrofico dell'economia reale.

"È questo imminente collasso del sistema finanziario transatlantico, dominato da Londra e Wall Street, ad essere il vero motivo del pericolo acuto di guerra", ha scritto Zepp-LaRouche. "Lo stesso impulso geopolitico che condusse alla prima guerra mondiale regna ora a Londra e New York. Come l'ideologia geopolitica di una dicotomia di interessi apparentemente inconciliabili tra il cuore continentale e la fascia costiera atlantica, propagata da Halford Mackinder e Lord Milner per preparare lo scacchiere su cui si combatté la prima guerra mondiale, così oggi l'oligarchia finanziaria imperante vede la crescita relativa dell'Asia come una minaccia".

Ciò è quanto sta dietro alla "continua espansione ad est della Nato e dell'UE, come pure all'accerchiamento della Cina con una rete di alleanze militari nella regione del Pacifico. L'unico modo di superare efficacemente la minaccia di guerra è perciò quello di chiudere l'economia d'azzardo di Londra e Wall Street".




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