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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Lo Schiller Institute festeggia il trentesimo anniversario

22 giugno 2014 (MoviSol) - Attivisti e leader di diverse nazioni hanno reso omaggio allo Schiller Institute nel corso di una conferenza tenutasi a New York City il 15 giugno. Fondato da Helga Zepp-LaRouche il 3-4 luglio 1984 ad Arlington, in Virginia, lo SI non ha mutato la propria missione originale negli anni: giungere ad un mondo senza guerra. Trent'anni fa era la crisi internazionale creata dal dispiegamento dei missili a medio raggio USA, i Pershing, e dei corrispettivi SS-20 sovietici. Oggi è la guerra non dichiarata, portata avanti sotto la bandiera delle "rivoluzioni colorate", a minacciare il mondo e a richiedere una leadership.

Alla conferenza, aperta dalla signora LaRouche, sono intervenuti direttamente o con messaggi e video l'ex ministro della Giustizia USA Ramsey Clark, il consigliere presidenziale russo Sergej Glazyev, il parlamentare Walter Jones, il leader politico ucraino Natalia Vitrenko, l'ex agente CIA e cofondatore di VIPS Ray McGovern, il giornalista e autore Wayne Madsen e l'autrice anti-Wall Street Nomi Prins, tra gli altri.

Nel suo intervento, la signora LaRouche ha denunciato la dottrina strategica adottata dopo la caduta del Muro di Berlino, il "new American Century", poi diventata la dottrina blairiana di "interventismo umanitario" post-westfaliano, che ha portato alla guerra in Iraq e alle cosiddette "rivoluzioni colorate", compreso l'undici settembre negli USA, che può essere considerato un golpe contro gli Stati Uniti. Ciò è visto dai dirigenti militari russi come una guerra non dichiarata, e significa che "ci troviamo in guerra". Le guerre sono tutte disumane, ma quelle non dichiarate permettono atrocità bandite dalle regole della guerra regolare.

Fortunatamente il programma originale dello Schiller Institute come soluzione alla crisi, il Ponte Eurasiatico di sviluppo, è di nuovo sul tavolo grazie al programma cinese della Nuova Via della Seta. Il compito odierno è quello di raggiungere un consenso su questa politica.

Particolarmente significativo è stato il messaggio inviato da Sergej Glaziev, consigliere del Presidente Putin per la politica eurasiatica, che ha elogiato lo SI come "piattaforma unica per il dialogo e per lo sviluppo di importanti soluzioni a vari aspetti dello sviluppo sociale, politico ed economico contemporaneo e per la cooperazione umanitaria nel mondo".

Il consigliere di Putin ha riconosciuto che molte idee e proposte dello SI "soddisfano una domanda (….) nelle aree della giustizia sociale, dell'ordine globale e della prevenzione dei conflitti regionali". Ha concluso affermando: "Voi arrecate su base quotidiana un grande contributo alla concettualizzazione e alla soluzione di temi urgenti della geopolitica e della vita pubblica".




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