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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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L'Argentina raccoglie sempre più sostegno nella sua guerra contro i fondi speculativi

9 luglio 2014 (MoviSol) - La recente sentenza di un tribunale americano, confermata dalla Corte Suprema, sulla confisca delle proprietà argentine per ripagare due fondi speculativi, uno dei quali realizzerebbe un profitto di oltre il 1.600%, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso (cfr. EIR Strategic Alert 26-27/14). Come ha commentato Helga Zepp-LaRouche in un articolo del 5 luglio, "a differenza degli innumerevoli casi nel passato in cui dei megaspeculatori, restando impuniti, hanno imposto la morte e la sofferenza a milioni di persone, questa volta il governo americano, la Corte Suprema ed i fondi speculativi hanno incontrato una resistenza inattesa e tenace". Infatti, non solo l'Americhe centrale e meridionale sostengono la posizione di Buenos Aires, ma anche i 133 stati membri del G77, insieme a Cina, Russia ed altri.

La situazione è così esplosiva che il 3 luglio i ministri degli Esteri dell'Organizzazione degli Stati Americani (OAS) hanno tenuto una riunione di emergenza a Washington. Nel corso della riunione, il viceministro degli Esteri della Guyana Robeson Benn ha lanciato un appello storico per un'ampia discussione sul ripristino della legge Glass-Steagall adottata da Roosevelt nel 1933.

Dopo il discorso di Benn, si è passati al voto e la stragrande maggioranza dei partecipanti ha reagito con una standing ovation a favore della mozione che sostiene gli sforzi dell'Argentina per "accordi giusti, equi e giuridicamente validi con il 100% dei suoi creditori" ed esprime "pieno sostegno allo sforzo per addivenire ad una soluzione che faciliti la gestione generale del debito sovrano argentino". Solo due dei trentacinque stati membri hanno votato no: gli Stati Uniti ed il Canada. Infatti, due giorni prima dell'incontro, il consigliere di Obama per la sicurezza nazionale Ben Rhodes aveva esortato l'Argentina "a far fede ai propri obblighi" ovvero obbedire all'ordinanza del tribunale pagando ai fondi speculativi il prezzo pieno.

Contrariamente al punto di vista della Casa Bianca, molti ministri degli esteri si sono pronunciati in modo fervente sull'urgenza di difendere i cittadini dalla finanza. Nel suo discorso, il ministro degli Esteri venezuelano Elias Jaua ha proposto che i ministri assumano "il compito urgente di ridisegnare il sistema economico e finanziario internazionale".

Il ministro degli Esteri argentino Jacobo Timerman ha concluso l'incontro esprimendo il proprio apprezzamento per la solidarietà ricevuta, e promettendo che l'Argentina avrebbe affrontato i negoziati con i fondi speculativi il lunedì successivo, in qualche "lussuoso ufficio a New York City", armata della consapevolezza che "non saremo soli. Non solo saremo accompagnati da tutti voi, ma anche dai volti e dai fantasmi di tutte le vittime dei fondi speculativi e dei paesi che li sostengono".

Helga Zepp-LaRouche ha lanciato un appello urgente ai governi europei esortandoli a dare una chiara risposta alla domanda: "Sostenete l'Argentina o gli speculatori criminali?"

 




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