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I cittadini svizzeri dicono No al prelievo forzoso e ai piani di guerra

10 luglio 2014 (MoviSol) - I partecipanti alla conferenza su "Svizzera nel vortice della globalizzazione" tenutasi a Zurigo il 28 giugno hanno manifestato la volontà di lottare contro l'oligarchia finanziaria che sta svendendo la Svizzera all'economia finanziaria speculativa e al partito della guerra mondiale. La manifestazione è stata indetta da "Impulswelle", un gruppo di cittadini che si batte per la separazione bancaria e per una fine alla politica del bail-in.

Circa sessanta persone si sono riunite per ascoltare il direttore di Neue Solidaritaet Alexander Hartmann, l'esperto militare Dr. Franz Betschon e l'esperto finanziario Prof. Marc Chesney che hanno affrontato vari aspetti del quadro strategico e discusso soluzioni alla crisi politica ed economica. Essi sono stati presentati dai rappresentanti di Impulswelle Werner Frey, Doris Honegger, René Machu e Ruth Frei. Alla fine della giornata di lavori è stata presentata una bozza di risoluzione che propone una serie di misure, a cominciare dalla riforma Glass-Steagall.

Werner Frey ha aperto i lavori con una breve relazione sul concetto di globalizzazione nelle parole di uno dei suoi teorici, Thomas P. Barnett, un consigliere del Pentagono che ha scritto un manifesto per la dominazione imperiale.

Alexander Hartmann ha quindi spiegato che la politica USA così come descritta da Barnett e applicata dai governi Bush e Obama non è "made in USA", ma made in Britain. Il direttore di Neue Solidaritaet ha spiegato l'origine della crisi economica, avvalendosi del famoso diagramma della "triplice curva" di LaRouche e mostrando come il pericolo di guerra mondiale sia una conseguenza della irrisolta crisi economica. Egli ha poi denunciato i piani di prelievo forzoso ("bail-in") dell'oligarchia finanziaria transatlantica, ed ha infine descritto la soluzione seguendo i Quattro Punti recentemente pubblicati da LaRouche.

Il Dr. Franz Betschon, un ex dirigente industriale e colonnello della Riserva dello Stato Maggiore, ha descritto l'impreparazione delle FFAA svizzere di fronte ai pericoli strategici. L'Occidente sopravvaluta la propria superiorità militare, ha sostenuto Betschon, citando alcuni recenti episodi in cui le forze navali statunitensi hanno mostrato inaspettata vulnerabilità nei confronti dei sistemi russi e cinesi. Anche se si è definito un "Putin-Versteher" (cioè critico della politica occidentale verso la Russia), Betschon ha delineato uno scenario possibile in cui, allo scoppio di una guerra in Europa, le forze russe potrebbero occupare posizioni strategiche in Svizzera nel giro di poche ore.

Il Prof. Chesney dell'Università di Zurigo ha illustrato i paradossi delle politiche neoliberiste, che contraddicono persino i propri dogmi. I banchieri che sbancano i propri istituti sono compensati con lauti boni, il Libor è manipolato dall'A alla Z, le banche TBTF ottengono sussidi impliciti che distorcono il mercato, i derivati svolgono il ruolo del piromane ecc. C'è bisogno di regole chiare e semplici come era la legge Glass-Steagall, ha affermato Chesney. Le regole complicate sono inapplicabili.

Nella discussione sono state rivolte molte domande ai relatori, sui temi quali: l'Islanda come esempio di reazione alla crisi finanziaria, lo stato del dibattito sulla separazione bancaria in Svizzera, i BRICS come alternativa al sistema del dollaro, come regolare la riserva bancaria e molte altre. Un rappresentante dell'iniziativa contro la moneta scritturale, che sta raccogliendo firme per un referendum, ha chiesto l'opinione dei relatori. Il prof. Chesney ha risposto diplomaticamente ma con chiarezza, dicendo che un sistema di riserva bancaria al cento per cento non funzionerebbe. Alexander Hartmann ha aggiunto che il punto centrale è assicurare che la moneta create sia usata per scopi produttivi.




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