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Il default dell'Argentina: il bue che disse all'asino: "cornuto"

7 agosto 2014 (MoviSol) - Il primo agosto, l'Associazione Internazionale degli Swaps e dei Derivati (ISDA), che ha accompagnato la crescita di una bolla speculativa impagabile di oltre un milione e mezzo di miliardi di dollari, ha avuto il coraggio di pronunciare in default l'Argentina per il presunto mancato pagamento di 539 milioni di dollari agli obbligazionisti, qualificando la cosa come un "credit event". Questo significa che chi ha venduto assicurazioni sul credito argentino deve pagare gli acquirenti, innestando una catena dell'importo di circa un miliardo.

Come è noto, l'Argentina ha effettuato il trasferimento dei 539 milioni sul conto della Bank of New York per pagare i creditori del debito ristrutturato nel 2005 e 2010, ma circa il 7% degli obbligazionisti, che non avevano accettato l'accordo, guidati dal fondo NML Capital di Paul Singer, sono stati autorizzati dal giudice Thomas Griesa e dal suo Special Master Daniel Pollack, in un giudizio confermato dalla Corte Suprema, ad ottenere il pagamento pieno dei titoli che avevano acquistato a prezzi stracciati. Alla BoNY è stato vietato di pagare gli obbligazionisti del concordato finché e solo a condizione che i fondi siano pagati simultaneamente. L'Argentina si è sistematicamente rifiutata di farlo, protestando contro il profitto del 1680% che così farebbero i fondi, e sottolineando il fatto che la legge costringerebbe Buenos Aires a trattare tutti gli obbligazionisti sullo stesso piano, mandando in bancarotta lo stato.

In una conferenza stampa il 31 luglio, il capo di gabinetto del governo Jorge Capitanich ha stigmatizzato direttamente il governo americano per la sua mancanza di "razionalità”, e ha definito il giudice Griesa e il suo esperto Pollack "agenti dei fondi avvoltoi".

"Gli Stati Uniti sono responsabili per non aver agito appropriatamente", ha dichiarato Capitanich. "Non tirate fuori la scusa che la magistratura è indipendente". Gli USA sono indipendenti "dalla razionalità. Si tratta di decisioni indipendenti che sono compatibili con il funzionamento del sistema finanziario internazionale, ma non indipendenti dai fondi avvoltoi".

"Che non ci siano dubbi sul fatto che… il giudice Griesa non è indipendente; egli è un agente dei fondi avvoltoi. Pollack pure. Perciò, di quale sistema giudiziario stiamo parlando? Stiamo parlando della responsabilità di uno stato, e cioè degli Stati Uniti, di creare le condizioni di rispetto per la sovranità inalienabile delle nazioni. Questa è la posizione argentina, una posizione razionale… l'Argentina difenderà i suoi diritti di fronte alla comunità internazionale", conscia del largo sostegno di cui gode.

Capitanich ha anche affrontato la follia della situazione globale, sia in termini strategici che finanziari. "La comunità internazionale non può appoggiare le azioni di gruppi minuscoli che mirano a sabotare il processo di ristrutturazione volontaria di un paese sovrano", ha dichiarato. "Ma che possiamo aspettarci da una leadership mondiale che non è nemmeno capace di intervenire nelle guerre, dove la gente viene uccisa? Non se ne curano. Non importa loro se la sovranità delle nazioni viene minata."

"Questa situazione non può andare avanti all'infinito", ha ammonito. "Non è possibile che il mondo coesista con questo tipo di minuscoli agenti che distorcono il funzionamento del sistema finanziario internazionale, i rapporti tra le nazioni, l'esercizio della sovranità e, soprattutto, la volontà delle nazioni".




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