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Marina Silva: la candidata della Monarchia Britannica a Presidente del Brasile

12 settembre 2014 (MoviSol) - I recenti sondaggi elettorali in Brasile indicano che Marina Silva, candidata presidenziale del Partito Socialista, potrebbe arrivare prima o seconda nella corsa a tre per la Presidenza il 5 ottobre, e che potrebbe vincere al ballottaggio, mandando a casa l'attuale Presidente Dilma Rousseff. Silva era la candidata alla vicepresidenza di Eduardo Campos, ucciso in un tragico ed inspiegabile incidente aereo il mese scorso.

Se vincesse la Silva, sarebbe la fine della partecipazione del Brasile al gruppo dei BRICS. Fanatica ambientalista ed ex ministro dell'Ambiente, Silva fu scelta anni fa dalla Monarchia britannica come la propria candidata. Nell'ottobre 2008 il principe Filippo d'Edimburgo in persona le conferì un'onorificenza per aver regalato enormi parti del territorio dell'Amazzonia brasiliana al WWF ed altri interessi privati. Quando il governo britannico ha invitato Silva ad essere uno dei portatori della torcia olimpica alle Olimpiadi di Londra del 2012, il ministro brasiliano dello Sport Aldo Rebelo si è limitato a rispondere: "Marina ha sempre avuto ottimi rapporti con i reali e con l'aristocrazia europea".

La base di appoggio della Silva, a parte i protestanti evangelici conservatori come lei, sono i miliardari brasiliani. Alle elezioni presidenziali del 2010, quando si candidò col Partito Verde, ottenne il 19% dei voti in un ticket con il miliardario Guilherme Leal. Dopo di che, fu passata alla miliardaria Maria Alice ("Neca") Setubal, che contribuì alla creazione del partito "Rete di sostenibilità" la cui piattaforma l'ha lanciata per le elezioni del 2014. In qualità di erede della famiglia che possiede il Banco Itau, la principale banca privata in Brasile, "Neca" ora coordina la campagna della Silva. Gli investitori non devono aver paura, ha dichiarato alla stampa Neca, in quanto la Silva "si sta circondando di persone che comprendono i mercati ed è decisa ad ottenere la fiducia dell'establishment finanziario".

La piattaforma elettorale della Silva promette di:

  • Far uscire il Brasile dalla dinamica dei BRICS e stipulare accordi di libero scambio con gli Stati Uniti e l'Unione Europea.
  • Tornare all'economia dei mercati finanziari - anche se fallita - all'insegna di disciplina fiscale, lotta all'inflazione, tassi di cambio fluttuanti ed una stretta autonomia della Banca Centrale; mettendo fine alla protezione dell'industria nazionale ed affidandosi a partnership private per costruire le infrastrutture.
  • Promuovere l'agricoltura a bassa emissione di carbonio, la riduzione del consumo di combustibili fossili, le energie rinnovabili, e niente energia nucleare.



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