Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Un "Nuovo Egitto" difende il "diritto allo sviluppo"

3 ottobre 2014 (MoviSol) - Nel suo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 24 settembre, il Presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha illustrato la battaglia per lo sviluppo politico ed economico del suo paese di fronte alla minaccia del terrorismo e altre crisi. A suo parere, il terrorismo non è un fenomeno sociologico ma una forza organizzata dedita a distruggere lo stato nazionale, la cultura e la società.

"Sto di fronte a voi oggi come uno dei figli dell'Egitto, la culla della civiltà umana", ha detto al pubblico. "Da questo podio, per prima cosa saluto il grande popolo egiziano, che negli ultimi anni ha fatto la storia due volte. Prima, quando si è ribellato al dispotismo e alla corruzione, rivendicando il proprio diritto alla libertà, alla dignità e alla giustizia sociale. Poi, quando ha difeso la propria identità e, entusiasmato dal patriottismo, si è levato contro l'esclusione, rifiutandosi di soccombere alla tirannia di una fazione che, nel nome della religione, ha anteposto i suoi miopi interessi a quelli del popolo".

Quest'ultimo è un riferimento al rovesciamento degli amici del Presidente Obama e di Sua maestà la regina dell'Impero Britannico: i fratelli musulmani. El-Sisi li ha in seguito definiti "le forze dell'estremismo e dell'oscurantismo, che una volta al potere hanno minato le fondamenta del processo democratico e delle istituzioni nazionali e hanno cercato di imporre uno stato di polarizzazione per spezzare l'unità del popolo".

L'alternativa, ha proseguito il Presidente egiziano, è costruire un "Nuovo Egitto", e cioè uno stato "che rispetti e applichi la legge, garantisca la libertà di opinione per tutti e assicuri la libertà di culto al popolo. Uno stato che è determinato ad ottenere la crescita, la prosperità e un futuro promettente che soddisfi le aspirazioni del popolo".

Per far questo, ha detto, l'Egitto ha lanciato un programma di sviluppo fino al 2030. "Il progetto per il nuovo canale di Suez, un dono degli egiziani al mondo, è una prova della serietà dei nostri intenti e della decisione del 'Nuovo Egitto' di plasmare un futuro migliore per i suoi figli e per i suoi giovani".

Per quanto riguarda la crisi che affrontano certi paesi del Medio Oriente, El-Sisi ha asserito che la soluzione è costruire lo stato nazionale per mezzo della "applicazione dei principii di eguaglianza di tutti i cittadini e del rispetto della legge" e "assicurano il godimento di tutti i diritti, specialmente il diritto allo sviluppo".

Solo dopo l'annuncio che El-Sisi avrebbe incontrato l'ex Presidente Bill Clinton, il Presidente francese Hollande, il Primo ministro britannico Cameron, quello giapponese Abe, gli ex segretari di Stato USA Henry Kissinger e Madeleine Albright, Obama si è deciso finalmente ad incontrarlo. Apparentemente il Presidente USA non ha ritenuto di dover apprezzare il "diritto allo sviluppo" ma ha espresso le sue preoccupazioni per la "traiettoria politica dell'Egitto".




Sostieni il Movimento di Lyndon LaRouche in Italia


[inizio pagina]