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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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La concezione cinese della Nuova Via della Seta Inclusiva

31 ottobre 2014 (MoviSol) - La prospettiva concreta della Nuova Via della Seta, ovvero il progetto "One Belt and One Road", come l'ha definito il Presidente Xi Jinping, è stata presentata nei dettagli dal Prof. Shi Ze, direttore dell'International Energy Strategy Studies, e Senior Fellow del China Institute of International Studies. Ha sostenuto in particolare il modello di cooperazione internazionale necessario a realizzare il progetto, che rispecchia il nuovo concetto cinese di "giustizia prima del profitto". La conferenza dello Schiller Institute è l'unica sede in cui l'Europa ha affrontato questo tema, ha sottolineato il Prof. Shi Ze.

Il punto di vista della Cina, che ispira il concetto di Nuova Via della Seta, è stato presentato anche da un'altra angolatura da Pei Hoa, direttore della Divisione di Ricerca della Fondazione Soong Ching Ling, e da Chen Bo, vicedirettrice degli affari internazionali della stessa Fondazione culturale, che è dedicata alla memoria della moglie di Sun Yat Sen. Esprimendo apprezzamento per il lavoro dello Schiller Institute per la cultura classica, hanno fatto dono ad Helga Zepp LaRouche di un modellino del famoso carillon ben temperato dell'antica Cina.

Come l'India possa trarre beneficio dalla dinamica dei BRICS è stato descritto da Jayshree Sengupta, Senior Fellow della Observer Research Foundation a Nuova Delhi, che si è detta ottimista sulle possibilità di mettere fine una volta per tutte alla politica fallimentare della globalizzazione finanziaria.

Due relatori dall'Iran, un paese fermamente orientate ai BRICS, hanno parlato delle prospettive per il loro paese: la dott.ssa Fatemeh Hashemi, presidente dell'Associazione Femminile di Solidarietà di Teheran, e Saaed Katibzadeh, che dirige l'ufficio di Berlino dell'Institute of Political and International Studies. Entrambi hanno sottolineato il ruolo storico dell'Iran, come erede della Persia nella via della seta originale.

Anche gli africani guardano ai BRICS, in particolare ai progetti per finanziare progetti reali nei loro paesi, presentati dal segretario generale della Lega Panafricana Umoja Diogène Senny.

I partecipati sono stati informati sulla battaglia politica in corso in Australia da Robert Barwick, che dirigeva la delegazione del Citizens Electoral Council alla conferenza. Barwick ha chiesto con forza che l'Australia cessi di essere una pedina della strategia dell'Impero britannico contro la Cina, ed entri invece a far parte della dinamica dei BRICS. È stato letto un messaggio di saluto dell'ex Premier australiano Malcolm Fraser, che chiede all'Occidente di riconoscere "i propri errori", incluso il tentativo di isolare la Russia e le guerre lanciate negli ultimi 20 anni dagli Stati Uniti, in particolare.




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