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Cresce la reazione contro il pericolo di guerra, ma crescono anche le provocazioni

15 gennaio 2015 (MoviSol) - Mikhail Gorbaciov, l'ultimo presidente dell'Unione Sovietica, ha ammonito in un'intervista pubblicata su Der Spiegel il 9 gennaio che gli attriti tra USA e Russia potrebbero sfociare in una grande guerra. "Una simile guerra oggi diventerebbe sicuramente una guerra nucleare. Se a qualcuno saltano i nervi a causa dell'atmosfera di asprezza, non sopravvivremo all'anno iniziato", ha dichiarato. "Non lo dico a cor leggero. Questo è qualcosa che mi preoccupa veramente".

Gorbaciov ha già lanciato forti avvertimenti sulle potenziali conseguenze della politica della NATO, che sono stati echeggiati da leader politici in Germania, Francia e Italia. L'ex beniamino occidentale ha definito "catastrofica" la "perdita di fiducia" tra la Russia e l'Occidente, e ha auspicato che le relazioni si "scongelino". Egli ha accusato l'Occidente di distruggere la struttura della sicurezza europea allargando la NATO.

Gorbaciov ha anche stigmatizzato l'atteggiamento della Germania, accusandola di aver dimenticato la propria storia. "La nuova Germania vuole mettere le mani in pasta. Sembra che ci sia un sacco di gente che vuole partecipare ad una nuova divisione dell'Europa. La Germania ha già tentato di espandere la propria sfera d'influenza all'Est, nella seconda guerra mondiale. Ha proprio bisogno di un'altra lezione?" Gorbaciov ha anche denunciato le sanzioni USA contro la Russia, definendole "dannatamente stupide e molto pericolose".

Incurante degli appelli alla de-escalation e dei toni più concilianti provenienti dal nuovo segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, che ha auspicato una cooperazione tra Russia e NATO contro il terrorismo, il Pentagono ha annunciato la chiusura di alcune basi in Europa, ma l'aumento delle truppe stazionate a est, compreso lo stazionamento di un'intera brigata corazzata.




 

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