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Dopo il pastrocchio: Cheney e i neo conservatori se la prendono con LaRouche

di Jeffrey Steinberg
25 novembre, EIRNS -- Secondo una fonte ben informata di Washington, nell'ufficio del vice presidente Dick Cheney si sarebbero tenute ad ottobre diverse consultazioni molto riservate. Si trattava di decidere sull'opportunità o meno di lanciare una campagna denigratoria nei confronti del candidato presidenziale Lyndon LaRouche. Cominciavano infatti a pesare notevolmente le denunce dello scomodo candidato contro il vice presidente, individuato come il leader del partito della guerra nell'amministrazione Bush, responsabile della disastrosa guerra in Iraq e dei progetti di nuove avventure militari unilaterali altrettanto insensate allo scopo di promuovere un impero americano. Alcuni collaboratori di Cheney hanno sostenuto che caricare a testa bassa contro LaRouche sarebbe stato controproducente mentre altri, tra cui lo stesso Cheney e il suo capo dello staff Lewis Libby, si sono mostrati decisi a non incassare un attacco del genere senza reagire. Così ha spiegato la fonte.

Quando il 24 novembre la rivista Insight, che è di proprietà della setta del rev. Moon, ha pubblicato un attacco diffamatorio contro LaRouche, firmato da Kenneth R. Timmerman, è diventato chiaro che il nodo è stato sciolto e che Cheney e compagnia hanno deciso di mettere in moto una serie di sporchi trucchi contro LaRouche.

Sporchi trucchi anche in Europa

La longa manus di Cheney si muove anche in Europa per lanciare calunnie contro LaRouche, che partono dall'Inghilterra e vengono diffuse soprattutto in Germania. Il pretesto di queste calunnie è il suicidio di un giovane inglese che aveva preso parte, insieme a tanti altri giovani, ad un incontro dello Schiller Institute in Germania. Nonostante indagini approfondite condotte sia dalle autorità tedesche che da quelle britanniche sull'incidente, la calunnia viene fatta ancora circolare, creando perplessità e confusione in Europa. Ora, la pubblicazione dell'articolo contro LaRouche su Insight conferma come le calunnie dei mezzi d'informazione inglesi siano parte della stessa manovra voluta da Cheney per affossare la candidatura di LaRouche negli Stati Uniti.

Una 'cabala di canaglie'

L'articolo apparso su Insight il 24 novembre, accompagnato dalle fotografie del sottosegretario alla Difesa Doug Feith e di William Luti, capo dell'Office of Special Plans (OSP) al Pentagono, accusa Lyndon LaRouche di essere l'architetto di una campagna in cui l'OSP è stato presentato come una "cabala di canaglie dell'intelligence" responsabile della guerra in Iraq, ingiustificata e insensata. L'articolo di Timmerman contro LaRouche, che il Center for Security Policy di Frank Gaffney ha ripreso e pubblicato sul suo sito internet, lamenta il fatto che "questa grande sciocchezza potrebbe diventare mortalmente seria se i senatori democratici guidati dal sen. John D. Rockefeller IV della West Virginia, vice presidente della Commissione servizi (SSCI), riescono ad avere mano libera".

Rockefeller infatti aveva fatto aprire un'inchiesta dalla SSCI sull'operato dell'OSP e con una lettera datata 1 ottobre chiedeva a Feith di rispondere a una serie di domande. In una lettera successiva, datata 30 ottobre e indirizzata al ministro della Difesa Donald Rumsfeld, sottoscritta sia da Rockefeller che dal Sen. Pat Roberts (il repubblicano che presiede la Commissione), si ingiunge al Pentagono di presentare la documentazione richiesta nel giro di 24 ore e di mettere a disposizione i testimoni.

Il 27 ottobre Feith aveva presentato un promemoria alla SSCI, con un allegato 'top secret', in cui si elencano le presunte prove del fatto che dietro l'attacco terroristico a New York e a Washington dell'11 settembre 2001 ci sarebbe stato Saddam Hussein e che ad eseguirlo sarebbe stata Al Qaeda. L'allegato di Feith è prontamente arrivato alla redazione di Weekly Standard che ha pubblicato ampi stralci del documento riservato nell'edizione del 14 novembre proclamando che "il caso è chiuso", cioè che quel documento rappresenta la "prova definitiva" delle esternazioni di Cheney secondo cui Saddam Hussein sarebbe responsabile dell'11 settembre.

Gli esperti dei servizi però non hanno gradito il tentativo frettoloso del Weekly Standard di accreditare per buona la favola di Cheney secondo cui Al Qaeda è pilotata da Saddam. Il col. Pat Lang, ex direttore del settore mediorientale della Defence Intelligence Agency, ha dibattuto il tema con l'autore dell'articolo Stephen Hayes alla CNN il 20 novembre, ed ha spiegato che quel materiale è un collage di frammenti che fanno comodo, attinti all'origine, piuttosto che informazioni rigorosamente vagliate secondo il regolare processo di verifica e valutazione. L'ex ufficiale della CIA Larry Lohnson ha spiegato al The Hill il 19 novembre che "se qualcuno avesse avuto dei dubbi sull'esistenza di un'intelligence che segue uno scopo predeterminato, questo è un caso esemplare. Se qualcuno asserisce qualcosa e gli appone sopra il timbro 'classified' non significa che quella sia la verità".

I trucchi di Cheney
La velina di Feith ai mass media neo-conservatori è arrivata nello stesso momento in cui allo staff dei democratici presso la SSCI e presso la Commissione Giustizia sono stati sottratti dei promemoria di natura riservata. Qualche esperto fa notare che la velina e il furto dei documenti prontamente girati al Wall Street Journal, al Washington Times e al giornalista radiofonico Sean Hannity, sono parte della stessa manovra volta a intimidire i democratici e costringerli sulle difensive, tanto da consentire al repubblicano Bill Frist, presidente del Senato, di dichiarare la completa sospensione delle attività della Commissione Servizi, motivando la decisione con il fatto che I democratici stavano "strumentalizzando a fini politici" la sicurezza nazionale, nel bel mezzo di una "guerra al terrorismo".

Al senato diverse fonti hanno confermato che la decisione senza precedenti di Frist di chiudere l'indagine della SSCI è avvenuta su ordine del vice presidente.

Occorre però notare che la manovra non ha sortito l'effetto voluto perché Rockefeller non si è lascito intimidire ed è passato al contrattacco ottenendo un'indagine penale sulle veline e sul furto dei documenti. Il 21 novembre il responsabile della sicurezza interna del Senato Bill Pickle ha sequestrato quattro server di computer presso l'ufficio della Commissione Giustizia per fare luce sul furto dei memorandum interni che erano diretti solo al sen. Edward Kennedy e al sen. Richard Durbin. Un'inchiesta analoga è stata chiesta dalla CIA e dal SSCI al Dipartimento di Giustizia.

Ci sono tutti i presupposti necessari per aprire un nuovo Watergate, solo che questa volta non cadrebbe il presidente ma il vice presidente.

La fuga in avanti di Timmerman
In questo clima surriscaldato, con Cheney che si sente evidentemente braccato, è stata presa la decisione di pubblicare l'articolo di Timmermann su Insight. Nella prima parte l'autore cerca di spiegare che l'OSP del Pentagono è un organismo legittimo e che lui stesso ha avuto modo di frequentarlo. Detto questo si chiede: "Com'è che allora un legittimo ed efficiente ufficio di pianificazione contro l'Iraq è presentato come una 'cabala'? Per quanto possa apparire incredibile, è cominciato tutto con Lyndon LaRouche, noto per le sue teorie complottiste che ora si atteggia ad aspirante alla candidatura presidenziale democratica, il quale nel marzo scorso disse che una 'cabala' di conservatori filo-israeliani, che chiamò 'i bambini di Satana', aveva allestito un'operazione di Intelligence-canaglia al Pentagono. Lo scopo: fabbricare intelligence e trascinare gli Stati Uniti in una guerra inutile, tutto su richiesta di Israele. Era tutto molto tetro, caliginoso e cospiratorio. Se i giornalisti avessero compiuto il loro lavoro coscienziosamente, la storia non sarebbe mai uscita dal sito internet di LaRouche per vedere la luce del giorno".

"Invece -- continua Timmerman -- come un virus che salta dall'animale all'uomo, la storia è stata ripresa alla grande in un articolo di Seymour Hersh apparso il 6 maggio sul New Yorker". Da qui, si rammarica ancora Timmerman, il materiale di LaRouche -- anche sul conto dello scomparso Leo Strauss, guru intellettuale dei neoconservatori -- è arrivato sulle pagine del Guardian, del Time e di tante altre pubblicazioni "che vanno per la maggiore".

Di conseguenza, dice Timmerman, "l'ufficio di Luti adesso viene accusato dai senatori Rockefeller e Carl Levin di aver organizzato illegalmente operazioni clandestine di intelligence all'estero".

Tra l'altro, Timmerman ritiene LaRouche responsabile anche del fatto che sia stato risaputo che l'OSP di Luti ha coordinato le sue operazioni d'intelligence con una controparte acquartierata nell'ufficio del primo ministro israeliano Ariel Sharon e che esponenti dell'OSP hanno tenuto all'estero incontri non autorizzati con degli iraniani.

Un anonimo funzionario del governo avrebbe detto a Timmerman: "Queste sono cose da Commissione Church", un riferimento all'inchiesta che fu condotta alla fine degli anni Settanta sui misfatti della CIA e dell'FBI.

I misfatti, anche questa volta, sono proprio innegabili. L'OSP è stato allestito nel Pentagono per assolvere tra l'altro al compito di produrre l'intelligence, senza riserve e senza regolare valutazione, con cui giustificare una guerra già decisa da Cheney e compagnia. Formalmente diretto da Luti e Feith, in realtà l'OSP è diretto da Libby per conto di Dick Cheney, secondo fonti ben informate.

Il direttore della CIA George Tenet avrebbe detto a diversi parlamentari e senatori di essere convinto che il Pentagono stesse conducendo operazioni segrete non autorizzate che avrebbero invece richiesto prima una valutazione definitiva a livello presidenziale.

Si tratta di infrazioni gravi, di portata ben più grave di quelle all'origine del Watergate. Prendersela con Lyndon LaRouche perché ha sistematicamente denunciato i misfatti di Cheney e dei suoi non cambierà in alcun modo questa realtà dei fatti.