ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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    Pensioni USA: la dimensione strategica

    All'inizio del 2005 il movimento di LaRouche negli Stati Uniti è impegnato ad impedire la privatizzazione delle pensioni, una manovra per sottrarre alla popolazione il reddito reale con cui effettuare il salvataggio delle banche di Wall Street.
    Gli europei, così come il resto del mondo, già alle prese con le difficoltà provocate dalle guerre di Bush e dal disastro del dollaro, tendono a sottovalutare l'importanza di questa battaglia politica. Una cosa sia chiara: l'approvazione della privatizzazione rappresenta il primo passo verso regimi economici fascisti su scala globale.
    Il progetto pilota a cui l'amministrazione Bush si rifà espressamente è il Cile di Pinochet; un filo rosso lega il fascismo cileno, promosso da Kissinger e Co. con il golpe del 1973, e l'attuale tentativo di diffondere la stessa "politica economica" su scala globale.
    Ponendo in risalto questo nesso, la documentazione diffusa dal movimento di LaRouche presenta alcuni personaggi fondamentali.
    Jose Piñera, ministro del Lavoro e delle Miniere del regime di Pinochet, fu l'architetto della famigerata privatizzazione delle pensioni in Cile.
    Pinera ha un amico altolocato a Washington il banchiere e spione d'alto bordo John Train. Nel suo sito web, in cui fa propaganda per la "riforma" delle pensioni (www.josepinera.com), si legge come John Train l'abbia a lungo ospitato nella sua grande casa nei pressi del Central Park a New York, affinché potesse partecipare ad una serie di incontri e conferenze.
    Pinera e Train sono soci nei fondi che si sono arricchiti sulla privatizzazione delle pensioni cilene. Train figura nella direzione della Genesis Holdings International Limited e nel Genesis Chile Fund Limited. Pinera figura come consulente del Genesis Emerging Markets Fund Limited dopo esserne stato un direttore fino al 2 dicembre 2004.
    Il Genesis Chile Fund è stato fino al 2002 il più grande fondo straniero in Cile, con una consistente partecipazione nella AFP Provida, il più grande fondo pensionistico privato. Alla fine dell'anno fiscale (30 settembre 2004) il Genesis ha registrato un aumento netto del 35,8% del suo capitale netto che è crescito complessivamente di dieci volte nel corso dell'ultimo decennio.

    Il dossier Train

    John Train è stato caratterizzato come "l'ultimo spione dell'OSS a Wall Street", il riferimento è alla vecchia guardia dei servizi segreti egemonizzati da Allen Dulles che gestirono la svolta imperialistica del dopo-Roosevelt. Senz'altro a Train calza a pennello la caratterizzazione di "sicario economico" del libro di John Perkings.
    Le impronte di Train si possono rilevare nel "governo parallelo segreto" delle amministrazioni Reagan-Bush negli anni Ottanta, nella persecuzione legale di Lyndon LaRouche e nella strategia culturale seguita dal Congress for Cultural Freedom. Tra i suoi soci figurano personaggi come lo scomparso sir James Goldsmith, implicati nei programmi di assassinii segreti in Africa, nel traffico di armi e nell'assassinio del premier svedese Olof Palme, nel 1986.
    Le fortune della famiglia Train risalgono alla Enoch Train and Co. un'impresa armatrice attiva nei traffici di oppio della Compagnia delle Indie Orientali britannica in Estremo Oriente. Il suo nonno materno figura tra i soci fondatori della banca JP Morgan.
    Nato nel 1928, John Train ha studiato a Groton, Harvard ed alla Sorbona. Nel 1951 fondò la Paris Review, uno dei principali strumenti della guerra culturale del Congress for Cultural Freedom. Editore di quella rivista fu Sadruddin Aga Khan, che era stato compagno di stanza di Train ad Harvard.
    Negli anni cinquanta fondò a Wall Streeet la Smith Train Counsel, che nel 1984 fu poi acquistata da una sussidiaria della PK Banken, comproprietari dell quale erano il governo svedese e Erik Penser. Penser era anche un grande azionista del "Cartello delle armi europeo", le industrie Bofors/Nobel, i cui interessi spuntano dietro l'assassinio di Olof Palme, avvenuto due anni dopo tale acquisizione che aveva fruttato a Train un posto nel consiglio della PK Banken.
    Oltre alle proprietà di Goldsmith, Train sembra essere stato anche l'amministratore dei fondi di Maurice Greenberg, il boss dell'American International Group (AIG) la grande impresa assicurativa che sotto Reagan gestì il rovesciamento di Ferdinand Marcos nelle Filippine.
    Train ha scritto anche diversi libri sugli "eroi" della borsa come Warren Buffett, Peter Lynch, e, ovviamente, se stesso.
    Sempre negli anni Ottanta, nel contesto del "Project Democracy", Train ottenne la presidenza dell'Afghan Relief Committee, un canale di finanziamento e sostegno dei mujahedeen (per combattere l'Unione Sovietica). La sua finanziaria ARC sostenne G. Hekmatyar, un signore della guerra afgano che assunse un ruolo di primissimo piano nel traffico di oppio del "Crescente d'oro" verso gli Stati Uniti e l'Europa.
    Forte di questi "successi", per conto dell'oligarchia anglo-americana negli anni Ottanta Train si occupò della persecuzione di Lyndon LaRouche. Il gruppo di Walter Raymond al National Security Council gli affidò l'incarico di gestire una campagna di diffamazione sui mass media. Il crescendo di tali diffamazioni creò il clima per la successiva perquisizione di uffici e abitazioni del movimento di LaRouche sia per raccogliere materiale per costruire "le prove" di varie incriminazioni sia per tentare di provocare un "incidente" in cui lo statista potesse rimanere vittima.
    I "piani alti" dell'establishment si erano decisi a ricorrere alle maniere forti contro LaRouche a seguito del successo da lui riscosso nel promuovere quel concetto di scudo spaziale che il presidente Ronald Reagan aveva fatto proprio con l'annuncio dell'Iniziativa di Difesa Strategica (SDI), che aveva dato il 23 marzo 1983 e che aveva colto tutti alla sprovvista.
    Un mese esatto dopo tale annuncio, Train convocò nella sua casa di Manhattan 25 esponenti della stampa, agenti dei servizi e un personaggio come Richard Mellon-Scaife che fu tra i massimi finanziatori del "Project Democracy", con i quali ordì la campagna di calunnie per "incastrare LaRouche".
    Nei mesi successivi fioccarono articoli velenosi, a dozzine, pubblicati soprattutto da The New Republic, dal Wall Street Journal e dal Washington Post.
    Quando poi fu risaputo che si trattava di un'operazione coordinata dal salotto di John Train, certi giornalisti, come Pat Lynch della televisione NBC, rischiarono di essere incriminati per falsa testimonianza pur di coprire le spalle al "padrone di casa".
    A quell'operazione seguì un'intensa persecuzione giudiziaria conclusasi con varie condanne per LaRouche e alcuni suoi collaboratori, in quello che l'ex ministro della Giustizia USA Ramsey Clark definì il peggiore abuso giudiziario a cui egli abbia assistito.
    Sei mesi prima delle perquisizioni degli uffici di LaRouche, avvenute tra il 6 e 7 ottobre 1986, in Svezia fu assassinato il premier Olof Palme. Gli indizi conducono agli amici sudafricani di Goldsmith. In quei sei mesi la macchina delle calunnie diretta da Train, in combutta con vari servizi comunisti, diffuse la storia che gli assassinii provenivano dalle file del movimento di Lyndon LaRouche in Svezia. Ex spie dell'allora Germania Comunista poi confessarono di aver inventato la storia di sana pianta, anche se non dissero per conto di chi.

    Jose Pinera

    E' uno lesto a rivoltare le frittate. Arriva a citare frasi famose come quella di Benjamin Franklin "la ribellione contro il tiranno è un'obbedienza a Dio" per giustificare il golpe di Pinochet, sostenuto da Kissinger, contro il governo legittimo di Salvatore Allende in Cile.
    Cerca di presentarsi come un asettico "economista", tutto grafici, formule e tabelle, mentre in realtà ha guidato l'imposizione poliziesca dell'austerità feroce in Cile, a cominciare dalla privatizzazione delle pensioni, forte del sostegno delle squadre della morte dell'Operazione Condor.
    Continua a presentarsi come l'autore del "miracolo cileno", il fallimento del quale è evidente, non solo in Cile, ma in ben otto paesi latinoamericani sottoposti al contagio forzato.
    Spalleggiato da John Train e George Shultz, Pinera consiglia George W. Bush, sia in pubblico che in privato, sulla privatizzazione delle pensioni, cosa che cominciò a fare già quando George era governatore del Texas.
    Ovviamente l'istinto a distruggere lo stato sociale non si limita alle pensioni. In un discorso all'Università di Boston, nel 2001, Pinera affermò: "In Cile lo stesso concetto applicato alla privatizzazione del sistema pensionistico è già stato esteso, seppure in maniera imperfetta, a settori come la sanità e la disoccupazione". E i risultati? "Una ridistribuzione radicale del potere dallo stato alla società civile, e, convertendo i lavoratori in singoli proprietari del capitale del paese, ha creato un'atmosfera politica e culturale più consona al libero mercato ed alla società libera". Il regime del terrore e l'imposizione del "liberismo" manu militari è così liquidato dalla penna di Pinera: "Purtroppo alcuni esponenti dei servizi segreti sono andati oltre i limiti della legalità e ... hanno perpetrato violazioni dei diritti umani combattendo contro la violenza politica ed il terrorismo".
    Nella realtà, il reddito medio di un lavoratore cileno nel 1989 era molto inferiore rispetto al 1970 perché Pinera, in veste di ministro del Lavoro tra il 1978 ed il 1980, ha abolito lo statuto dei lavoratori del 1931 che a suo dire proteggeva troppo i lavoratori. In pratica fu abolita ogni garanzia sindacale.
    Non soddisfatto di essere in gran maestro dell'impoverimento dell'America Latina, Pinera si vanta anche di aver esportato il suo modello in Polonia, Ungheria e Kazakistan. Sostiene che presto anche Russia e Cina si rifaranno al suo modello di riforma pensionistica. La vera sfida però, ammette, è l'Europa occidentale dove: "Le élite politiche ... fin ora non sono disposte ad affrontare riforme pensionistiche strutturali".

    George Shultz, il padrino

    Mentre Bush e Pinera si esibiscono sotto i riflettori della privatizzazione a tutti i costi delle pensioni, tra i personaggi nella penombra, come John Train, il più importante è sicuramente l'ex segretario di Stato George Pratt Shultz. Eterno personaggio del retrobottega repubblicano, otto anni fa Schultz mise a punto la prima squadra della Casa Bianca di George W. Bush junior.
    Scende in campo solo quando ci sono faccende grosse da sbrigare. Ad esempio nell'amministrazione Nixon tirò personalmente le fila della manovra che portò all'abolizione del sistema di Bretton Woods nel 1971. Nel 1972 subentrò a Connally, nell'incarico di Segretario al Tesoro, e in tale veste impose il ripudio dei cambi fissi ai ministri delle Finanze del G-10 che si incontrarono a Parigi nel marzo 1973. Commentò poi così il risultato "al comando ora c'erano esplicitamente i mercati e non più i governi".
    In quegli stessi anni pilotò a distanza la tragica esperienza cilena: fu lui il padrino degli "economisti di Chicago" che dominarono "l'esperimento economico" della dittatura di Pinochet. Nel 1981 Shultz richiese al ministro del lavoro cileno Jose Pinera, che aveva appena privatizzato la previdenza sociale, di scrivere un promemoria per spiegare a Reagan "come aveva fatto il Cile". Le bande di Shultz e di Pinera hanno continuato a collaborare in tutti questi 23 anni. La squadra cilena dei "Chicago Boys", di cui Pinera è un rappresentante, è cresciuta alla scuola di Milton Friedman, l'economista di corte di Shultz. A proposito del golpe di Pinochet, il 2 ottobre 2000 Shultz dichiarò alla PBS: "Le forze armate presero il controllo e non c'è dubbio che si verificarono brutalità non necessarie, ciò non di meno riuscirono a prendere il controllo .... In Cile c'era un gruppo che fu chiamato 'i Chicago Boys' perché avevano studiato economia all'Università di Chicago ... e fu così che in Cile si sviluppò una scuola come quella di Chicago. Funzionò". L'Università di Chicago, la base operativa di Shultz, vanta un connubio tra i neoliberisti della Mont Pelerin e ideologhi più espressamente nazisti come Leo Strauss, Martin Heidegger e Carl Schmitt.
    Oggi Shultz dirige essenzialmente due operazioni. Una è l'influenza sulla Casa Bianca, esercitata attraverso Condoleeza Rice e Paul Wolfowitz, che erano le colonne dei suoi "Vulcans", il gruppo dei primi consiglieri dell'amministrazione Bush. La candidatura di Bush junior alla Casa Bianca partì da un incontro che si tenne a casa di Shultz nell'aprile del 1998. Shultz presiedette il "comitato esplorativo" per la candidatura e Dick Cheney ne fu il vice presidente. La seconda operazione è la promozione della carriera di Arnold Swarzenegger, che si prospetta come il suo terminator per la Casa Bianca. Quando Arnie si candidò a governatore della California al suo fianco c'erano George Shultz e Warren Buffett. Il 17 settembre Schwarznegger ha istitituito una sua speciale commissione economica per la California e ne ha affidato la presidenza a Shultz. Dopo un solo anno sotto Schwartzy, il debito della California è aumentato del 50% nonostante la spesa pubblica sia contenuta a colpi di scure.
    Nel libro "Confessions of an Economic Hitman", John Perkins indica in George Shultz, sia nella veste di presidente della Bechtel (1975-1982), sia in veste di segretario di Stato (1982-1989), l'erede di fatto di Robert McNamara al vertice di una nuova piramide del potere che gestisce i "sicari economici" che mettono in ginocchio le economie dei paesi poveri e rovesciano i governi.
    All'assemblea generale dell'ONU, il 30 settembre 1982 il segretario di Stato USA Shultz rivolse un discorso carico di minacce ai paesi dell'America Latina ed altri imponendo loro il pagamento dei debiti al Fondo Monetario Internazionale. Il giorno successivo gli rispose il presidente messicano Lopez Portillo, che aveva da poco preso l'iniziativa di imporre controllo sui cambi per proteggere l'economia del suo paese, decisione maturata anche a seguito di un incontro ufficiale con LaRouche. Portillo esortò le potenze a cambiare il sistema monetario internazionale (così come era stato ridefinito da Shultz tra il 1971 e il 1973) "altrimenti il mondo sprofonderà in una nuova epoca buia medievale".
    Il 25 ottobre 1984 Shultz pronunciò un discorso in cui anticipava la politica dell'"attacco preventivo", quella che recentemente è stata adottata dal vice presidente Cheney e dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. Disse tra l'altro Shultz: "Il pubblico deve rendersi conto prima che ciò avvenga, che qualcuno cercherà di gettare pessima luce sulle nostre azioni preventive o di rappresaglia ... Il pubblico deve capire, prima che ciò avvenga, che si presenteranno situazioni in cui il loro governo deve agire prima che tutti quanti i fatti siano stati accertati".


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