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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Interventi al Senato sul nucleare
( marzo - luglio 2007)

DISCUSSIONI SUL DISEGNO DI LEGGE 1694

(Attuazioni di Disposizioni Comunitarie in materia di Liberalizzazione del Mercato dell'Energia)

 

Nella giornata del 17 luglio 2007 il senatore Stefano Stefani (Lega Nord) ha così parlato (seduta 195):

 

    "Su questo aspetto, devo fare una osservazione quanto alla sciagurata scelta di rinunciare, unico Paese industrializzato europeo, all'energia nucleare. Non si ha, però, il coraggio di fare tali affermazioni perché, a parlare di energia nucleare, si viene subito additati!   

    Dobbiamo, una volta per tutte, affrontare questo argomento perché non possiamo andare avanti sostenendo un costo energetico di questo genere. Voi sapete bene quanto si potrebbe, e si dovrebbe, parlare di energia nucleare, soprattutto per quanto riguarda l'inquinamento. Infatti, l'unica fonte non inquinante, almeno rispetto al Protocollo di Kyoto, è proprio il nucleare.

Purtroppo, prima di settembre non si discuterà del disegno di legge 691, che affrontava più vastamente il problema energetico mentre noi continuiamo, di pari passo, a illudere la gente e a raccontarle fole sull'energia solare e su quella eolica (Applausi del senatore Asciutti).

    Questa è la verità e bisogna anche avere il coraggio di sostenerla! Se poi, a tutti gli aumenti citati poco fa, aggiungiamo che l'aumento per il carburante ha pesato solo come aumento di costi per trasporto e, quindi, con una ricaduta nella determinazione dei beni di largo consumo pari a 84 euro, allora il costo rappresentato dall'energia per il Paese e le famiglie aumenta ancora. La mezza legnata sui consumatori, paventata dal ministro dello sviluppo economico Bersani, a causa dell'aumento del costo del petrolio per l'accumulo degli start-up costs, ai quali si aggiungono ora anche gli interessi, diventerà una vera e propria ennesima stangata.

    Se dobbiamo affrontare con serietà il discorso del costo energetico per il Paese, dobbiamo farlo a tutto campo, smettendola di raccontare bugie sulle energie alternative ma senza per questo accantonarle. Anzi, dobbiamo applicarci di più ad esse ma non sperare che siano la panacea.

    Occorre davvero una riflessione, perché siamo consci che a dire no al nucleare è stato il popolo con un referendum. Però, noi chiediamo fermamente che si ricominci a parlarne con responsabilità e con uno sguardo sincero e convinto per il futuro di questo Paese."

 

Di seguito, il senatore Giacomo Santini (Gruppo DCA-PRI-MPA) ha dichiarato :

 

    "C'è anche una mancata presa di coscienza di una revisione coraggiosa, che altri colleghi hanno ricordato, del bando che anche nel nostro Paese, in particolare nel nostro Paese, fu posto nei confronti dell'energia nucleare. Si è celebrata quest'anno la festa per i primi 50 anni del Trattato Euratom, vi è stato al Parlamento europeo un momento solenne di riconsiderazione ma anche di rilancio di questa proposta, che non è soltanto tecnologica: ebbene nessuno ha ribadito o ha rilanciato la caccia alle streghe, la volontà di chiudere questa esperienza ma, viceversa, se ne é sottolineata la validità soprattutto per quanto riguarda il minore impatto ambientale rispetto ad altre materie prime.

    Naturalmente, anche in questo caso, la garanzia della sicurezza è prioritaria e la tecnologia che è cambiata e si è evoluta può aiutare a compiere scelte nuove e coraggiose, tanto più che tutti sanno che con il nucleare noi dobbiamo convivere in quanto è una libera scelta che ciascuno Stato europeo può adottare: come noi abbiamo detto no altri continuano ad impegnarsi con il loro voto favorevole e, in questo momento, in Europa vi sono più di 150 reattori: non a caso l'energia nucleare copre il 36 per cento del nostro fabbisogno.

    C'è ancora una grande delusione, in questa legge, per quanto riguarda il raggiungimento, o quantomeno l'avvicinamento, dei due grandi obiettivi, direi quasi ideali, che ci si sta prefiggendo: quello di raggiungere, entro il 2020, una riduzione dei consumi del 20 per cento, almeno per quanto riguarda il petrolio, e del 30 per cento per quanto concerne la produzione di gas serra. Sono impegni che altri Paesi stanno già assolvendo e stanno già raggiungendo. Noi siamo molto lontani. Dei dieci punti previsti dal piano europeo per l'energia noi forse, in questo momento, saremmo in grado di assolverne un paio al massimo."

 

Il mattino stesso, aveva già detto (seduta 194):

 

    "Anche in questo campo la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi produrre energia nucleare non rappresenta più quello spauracchio che poteva essere presentato solo quindici o venti anni fa. [...]

    Quanto al nucleare, è stato ricordato come nella Plenaria del mese di maggio il Parlamento europeo abbia celebrato i primi 50 anni del Trattato EURATOM. Ebbene, in quella sede nessuno in maniera decisa ha parlato di fine di un'esperienza o di chiusura di un tipo di esperimento, anzi molti hanno insistito per riformare e per rimodernare questo contributo, anche perché in fondo si tratta di un problema presente in Europa: vi sono ben 152 reattori e molte decine di centrali che oggi producono il 32 per cento del fabbisogno, naturalmente nei Paesi in cui questa opzione è stata considerata possibile."

 

 

EMENDAMENTI PROPOSTI AL DISEGNO DI LEGGE 691

(Delega al Governo per completare la Liberalizzazione dei Settori dell'Energia Elettrica e del Gas Naturale e per il rilancio del Risparmio Energetico e delle Fonti Rinnovabili, in attuazione delle Direttive Comunitarie 2003/54/CE, 2003/55/CE e 2004/67/CE)

 

    Alla proposta da parte del Governo, la 10a Commissione Permanente (Industria, Commercio, Turismo) aveva risposto con diverse modifiche da apportare al disegno di legge, tra cui un comma modificato per includere alcuni punti riguardanti l'energia nucleare.

    In grassetto sono evidenziate le modifiche proposte dalla Commissione:

 

b) promuovere, mantenendo comunque inalterati gli attuali tetti antitrust stabiliti per i settori dell’energia elettrica e del gas naturale senza introdurne di nuovi, la realizzazione di un mercato concorrenziale dell’offerta di energia elettrica e di gas naturale, che tenga conto delle esigenze di diversificazione delle fonti e delle aree di approvvigionamento e della sostenibilità sotto il profilo ambientale, in particolare determinando condizioni favorevoli all’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante carbone pulito e mediante energia nucleare; determinare, attraverso l’attività di negoziazione e stipula da parte del Governo di accordi internazionali, condizioni favorevoli per la promozione di società italiane che intendano investire in impianti situati all’estero per la produzione di energia a combustibile nucleare, partecipando inoltre alle iniziative comunitarie in materia di sicurezza, ricerca e sviluppo per la produzione di energia, anche attraverso centrali a combustibile nucleare localizzate in ambito comunitario;

 

Tale decisione era stata presa, a seguito delle discussione dei seguenti emendamenti:

 

Emend. n. 1.27 all'atto 691 [Guido Possa, Francesco Casoli, Lucio Stanca (FI)]

Al comma 2, lettera b), aggiungere in fine le seguenti parole: «, in particolare determinando condizioni favorevoli all'installazione di impianti per la produzione di energia elettrica mediante carbone pulito e mediante energia nucleare».

 

Emend. n. 1.68 all'atto 691 [Aldo Scarabosio (FI)]

Al comma 2, dopo la lettera l), aggiungere la seguente:

        «l-bis) promuovere, nel quadro delle politiche dirette a contenere le emissioni in atmosfera e a garantire la competitività e la sicurezza del sistema attraverso la diversificazione delle fonti produttive, la ricerca e lo sviluppo in materia di energia nucleare e di tecnologie per l'impiego sostenibile del carbone, anche attraverso il coordinamento con le analoghe esperienze a livello europeo».

 

Emend. n. 1.91 all'atto 691 [Stefano Stefani (LNP)]

Al comma 2, lettera b), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, determinando condizioni favorevoli per l'incentivazione di società italiane che intendano investire in impianti situati all'estero, per la produzione di energia attraverso centrali a combustibile nucleare».

Emend. n. 1.92 all'atto 691 [Stefano Stefani (LNP)]

Al comma 2, lettera b), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, partecipando inoltre alle iniziative comunitarie in ambito di sicurezza e sviluppo di impianti per la produzione di energia, attraverso centrali a combustibile nucleare localizzati in ambito comunitario».

Emend. n. 1.93 all'atto 691 [Stefano Stefani (LNP)]

Al comma 2, lettera b), aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, determinando condizioni favorevoli per l'abbattimento dell'emissione di gas effetto serra attraverso l'utilizzo di impianti per la produzione di energia, attraverso centrali a combustibile nucleare, valutandone la compatibilità territoriale ed ambientale sul territorio nazionale».

 

Una volta presentata a tutta l'Assemblea, è stato presentato un emendamento contrario, da parte dei senatori Francesco FERRANTE e Edo RONCHI (Ulivo)

 

Emend. n. 1.207 all'atto 691 (Assemblea, )

Al comma 2, lettera b), dopo le parole: «carbone pulito» aggiungere le seguenti: «mediante cattura e sequestro della CO2» e sopprimere le parole: «e mediante energia nucleare» fino alla fine della lettera b).

 

tuttavia successivamente è stato ritirato.


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