ECONOMIA

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L'imperialismo liberale e l'Unione Europea

20 giugno – Lyndon LaRouche ha anticipato i temi di una prossima trasmissione elettorale su internet prevista per il 15 luglio, in vista della Convention democratica che si terrà il 26-29 luglio a Boston. In una dichiarazione pubblicata il 20 giugno, il fondatore dell'EIR ha detto:
"Ora che abbiamo motivo di sperare che il vice presidente Dick Cheney e i suoi neoconservatori saranno costretti ad andarsene, la nuova, grande minaccia strategica per gli USA proviene dalla Società Fabiana, il principale centro d'irraggiamento del liberismo britannico. La Società Fabiana è la principale complice e forse anche la regista del vice presidente Cheney e del suo complice, il primo ministro liberalimperialista britannico Tony Blair.
"La nuova minaccia diretta agli Stati Uniti stessi proviene da coloro che sono convinti di poter sfruttare l'espansione continua dell'Unione Europea, sotto l'influsso di imperialisti liberali come Blair, la baronessa Symons (legatissima a Cheney) e il tecnocrate, imperialista ed espressamente fascista Robert Cooper (vedi di seguito). Si è assegnato un ruolo filoimperiale e anti-americano ad un gruppo di stati il cui fallimento è sempre più evidente, nella Torre di Babele che si è messa in mostra nelle recenti elezioni della nuova Unione Europea.
"In queste circostanze, la sfida di fronte alla convention democratica di luglio è varare una campagna per le elezioni generali di novembre affinché al potere non vada soltanto un nuovo presidente all'altezza dell'incarico, ma anche una nuova combinazione di parlamentari democratici e repubblicani al Congresso che sia in grado di cooperare con il nuovo presidente, come avvenne sotto le amministrazioni di Franklin D. Roosevelt.
"Oggi che gli USA ed il mondo sono sull'orlo del più grande disastro monetario e finanziario della storia, occorre un'amministrazione qualitativamente nuova, capace di esercitare una leadership su un pianeta devastato da questa crisi allo stesso modo in cui Roosevelt salvò il mondo dalla tirannia fascista che si sarebbe affermata ovunque, se non fosse stato per l'intervento degli USA, tra il 1932 e il 1945, fino alla prematura morte del Presidente.
"Il motivo più importante per essere ottimisti sul futuro del pianeta, se una amministrazione del genere sarà inaugurata nel gennaio 2005, è che attualmente il mondo ha un bisogno disperato di una leadership capace di dare prospettive nell'epoca del dopo-Bush, secondo lo spirito e gli ideali che animarono le amministrazioni di Roosevelt.(...)
"Nella prossima Convention Democratica dobbiamo riportare l'orologio della storia indietro, al tempo in cui Roosevelt si riprometteva una politica espressamente anticolonialistica da varare, assieme ad altri programmi, nel dopoguerra, e che purtroppo la morte gli impedì di realizzare. Dobbiamo impegnarci affinché questa nazione torni ad essere il tempio della libertà e il faro di speranza per l'intera umanità, secondo l'intenzione con cui fu creata ... Oltre a formare una coalizione dalle tradizioni migliori dei nostri due partiti principali, così come fece Roosevelt, il nostro compito è anche quello di dare forma ad una nuova presidenza ed a rapporti nuovi tra presidenza, Congresso e governi degli stati, capace di sfruttare appieno i poteri speciali del genio che formò questa repubblica costituzionale.
"Il partito democratico deve accettare, anche se riluttante, di accantonare le piccineria dell'opportunismo politico, delle spartizioni di soldi e incarichi, ed ergersi al livello di nobiltà che occorre per rovesciare quelle abitudini fallimentari della politica che hanno governato e rovinato la nazione, secondo la tendenza generale degli ultimi quarant'anni".

La baronessa Symons e Robert Cooper

Tre diverse fonti ben informate in Inghilterra hanno confermato, in maniera indipendente, gli stretti rapporti che legano il governo Blair, attraverso la baronessa Elizabeth Conway Symons, ai vertici della Commissione Europea. Il terminale è rappresentato da Robert Cooper, Direttore generale degli affari esteri e politici per il Consiglio dell'Unione Europea e primo consigliere del responsabile di politica estera dell'UE Javier Solana. In passato, Cooper è stato primo consigliere di gabinetto di politica estera di Blair, mentre la baronessa Symons ricopre l'incarico di ministro di stato per il Medio Oriente, Sicurezza Internazionale, Affari Consolari e del Personale nel Foreign Office.
La baronessa Symons è attualmente impegnata in una campagna di diffamazione contro Lyndon LaRouche, ampiamente documentata in un fascicolo diffuso dal comitato elettorale LaRouchein2004 e disponibile in inglese su internet .

Il dossier di LaRouche riferisce che durante il precedente incarico come sottosegretario per gli armamenti nel ministero della Difesa, tra il 1999 e il 2001, la Symons sviluppò ottimi rapporti con Dick Cheney, sua moglie Lynne e sua figlia Elizabeth, anche lei in passato impiegata al Dipartimento di Stato. Fino a poco tempo fa il marito della Symons, Phil Bassett, ha diretto l'unità d'intelligence dell'ufficio del primo ministro, al numero 10 di Downing Street, ed ha svolto un ruolo chiave nel produrre la "propaganda nera" da utilizzare per giustificare la guerra in Iraq.
Robert Cooper è noto per essere uno dei più accaniti paladini del "nuovo imperialismo", che prevede un mondo diviso in "zone di ordine" e "zone di caos" (in queste ultime rientrerebbero i cosiddetti "stati falliti").
Cooper è autore del libro "La fine delle nazioni - caos e ordine nel XXI secolo", in cui sostiene la politica della "guerra preventiva" varata dagli USA nel settembre 2002 e asserisce: "La forma di espansione imperiale che consente il massimo allargamento è quella dell'Unione Europea". Il Fondo Monetario Europeo e la Banca Mondiale sono presentati come i pilastri della struttura del "nuovo impero". "Nella giungla occorre affidarsi alla legge della giungla", consiglia Cooper. "Non fu il ben organizzato impero persiano a provocare la caduta di Roma, ma furono i barbari".
Secondo un importante atlanticista britannico, la Symons e Cooper "fanno lavoro di squadra e ambedue sono molto legati a Tony Blair". Un altro esperto inglese ha aggiunto "sono in contatto regolare tra loro e, da quello che so, si incontrano anche regolarmente. Sono ambedue figure centrali nel 'progetto Blair'." Un esperto di politica estera nettamente contrario a Blair ha invece osservato: "Le idee di Cooper debbono essere respinte ad ogni costo. Parla di dividere il mondo in 'zone di ordine' e 'zone di caos', ma in realtà cerca di piazzare di nuovo l'imperialismo del XIX secolo. Ci è già toccato in passato, con la propaganda di Rudyard Kipling sulle 'razze inferiori'."

Ancora sull'"imperialismo liberale" di Cooper

Nel numero scorso abbiamo prestato attenzione al principale propagandista britannico del cosiddetto "imperialismo liberale", e cioè Robert Cooper, personaggio che occupa una posizione strategica ai vertici della struttura europea. Ex consigliere di politica estera di Blair, Cooper è dal maggio 2002 direttore generale degli affari esteri e politico-militari del Consiglio Europeo, e principale consigliere di Javier Solana.
Sei mesi prima della nomina, Cooper aveva acquisito notorietà internazionale catalizzando una campagna a favore di un "nuovo imperialismo". Egli scrisse un lungo articolo per il mensile <I>Prospect<I>, intitolato "L'impero prossimo venturo", in cui affermò che "sembrano esserci tutte le condizioni per un nuovo imperialismo". Enumerando i vari imperi esistiti dall'antichità ad oggi, e scrivendo che "tutto ciò suggerisce che la storia del mondo sia la storia degli imperi", Cooper asserì che "la non esistenza di imperi... non ha precedenti storici. L'interrogativo è se ciò possa durare. Ci sono ragioni sia teoriche che pratiche per ritenere di no". Apprezzando il ruolo del FMI come nucleo centrale dell'"imperialismo della globalizzazione", Cooper raccomandò che l'EU si evolvesse in una nuova struttura chiamata "impero cooperativo" sul modello dell'antica Roma.
Il 7 aprile 2002 Cooper ripeté gli stessi concetti in un articolo per il grande pubblico, sull'<I>Observer<I>, intitolato "Il nuovo imperialismo liberale", in cui caldeggiò il ritorno a strutture imperiali e neocoloniali da XIX secolo. Un mese dopo, fu nominato all'alta carica in seno all'UE che attualmente ricopre. Ciò dimostra non solo una strategia imperiale britannica per il continente europeo, ma anche l'influenza di reti sinarchiste sovrannazionali, associate a gruppi come il Bilderberg, nella struttura della UE.
E' questione di massima priorità allontanare Robert Cooper dalle finzioni che attualmente ricopre. La sua professione di fede neo-imperialista contraddice totalmente quanto è scritto nel preambolo del trattato dell'Unione Europea, adottato al vertice di Bruxelles il 19 giugno scorso, dove si afferma che l'UE si ispira ai valori "culturali, religiosi e umanistici dell'Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, la democrazia, l'eguaglianza, la libertà e lo stato di diritto". Il preambolo afferma altresì che l'Europa "intende continuare lungo il sentiero della civiltà, del progresso e della prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i deboli e i diseredati" e desidera "lottare per la pace, la giustizia e la solidarietà nel mondo".