ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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Un manifesto
per le manifestazioni del lunedì

Lipsia, 23 agosto – Il 17 agosto Helga Zepp-LaRouche, presidente del BüSo, il Movimento Solidarietà tedesco, ha diffuso un "Manifesto per le manifestazioni del lunedì" che inquadra gli sviluppi che si stanno verificando in Germania nel loro contesto strategico e delinea sette punti prioritari. Fatto circolare immediatamente tra i comitati che organizzano tali manifestazioni, il manifesto afferma tra l'altro:
"Occorre un dibattito nazionale perché la crisi economica globale e la crisi finanziaria sicuramente entreranno presto nella loro fase più acuta e drammatica ed è pertanto urgentemente necessario che i rappresentanti di diverse organizzazioni e istituzioni impegnate nelle proteste contro [la riforma del mercato del lavoro] Hartz IV giungano a comprendere il più rapidamente possibile i principi di una alternativa possibile alla politica di austerità. Questo dovrebbe avvenire nella discussione tra tutte le parti in causa. Pubblichiamo di seguito alcuni dei principi indispensabili su cui occorre fare chiarezza prima possibile.
1. Lo scopo delle manifestazioni non è quello di rovesciare il governo ma quello di modificarne fondamentalmente la politica economica.
2. Giacché il contesto strategico della Hartz IV è la crisi finale del sistema finanziario mondiale, una soluzione entro un tale sistema di cambi fluttuanti non è possibile ed è pertanto indispensabile tornare ad un sistema di cambi fissi.
3. Qualsiasi politica di austerità dettata da considerazioni di bilancio, nella tradizione di Bruening [Cancelliere tra 1930 e 1932, nella fase acuta dello sfascio economico della Repubblica di Weimar], non fa che aggravare la situazione perché non prende in considerazione il problema reale della creazione di una piena occupazione con posti di lavoro produttivi.
4. Se, come c'è da attendersi, si verificherà presto un tracollo del sistema finanziario internazionale, il governo dovrà prendere misure d'emergenza stabilendo come priorità gli interessi della popolazione. A tal fine occorre predisporre le cose in maniera che vi sia il tempo necessario per negoziare con i partner internazionali la ricostruzione del sistema finanziario, una Nuova Bretton Woods.
5. Considerando la situazione internazionale occorre intraprendere ogni iniziativa concepibile per influenzare gli Stati Uniti in modo che si faccia ritorno ad un sistema di cambi fissi e ad una politica nella tradizione di Franklin D. Roosevelt. Con i nostri vicini europei dobbiamo aderire all'idea di un'Europa comune delle patrie sovrane, cosa che implica l'abolizione immediata del "sistema di Maastricht" con la sua Banca Centrale Europea indipendente ed il suo "patto di stabilità".
6. In Germania occorre, a partire da subito, emettere annualmente crediti per 200 miliardi di euro, attraverso la Kreditanstalt fuer Wiederaufbau [l'ente che gestì magistralmente il finanziamento della ricostruzione nel dopoguerra], destinati a creare infrastrutture moderne, a cominciare dalle linee ferroviarie Transrapid a levitazione magnetica, alla base del cosiddetto Ponte di sviluppo Eurasiatico. Un'altra priorità degli investimenti è la re-industrializzazione dei nuovi stati orientali della Germania, il cui potenziale produttivo fu smantellato dalla politica delle privatizzazioni forzate negli anni Novanta, in modo che questi stati possano diventare la testa di ponte per lo sviluppo delle regioni più interne dell'Europa orientale e dell'Asia.
7. Occorre ripristinare il patrimonio della grande cultura classica tedesca, nella musica, nella scienza e nell'arte dello stato perché solo così si può mobilitare nella classe politica e nella popolazione la grandezza d'animo e di vedute, l'idea del sublime, che occorrono per superare questa crisi".

Le manifestazioni del lunedì polarizzano la Germania

Secondo i nuovi conteggi sono stati almeno 120 mila i manifestanti scesi in piazza il 16 agosto, in 110 città della Germania, per protestare contro le misure della legge Hartz IV. Il 23 agosto le proteste sono state persino più numerose in alcune città degli stati dell'Est tedesco mentre il fenomeno qualitativamente nuovo è che si sono allargate a molte altre città negli stati tedeschi occidentali: si contano almeno 140 città in tutto. Le concessioni striminzite fatte dal governo l'11 agosto hanno convinto molte persone che è il momento di scendere in piazza per far valere i propri diritti cambiando il corso della politica del governo.
Il Cancelliere Gerhard Schroeder ha reagito a tanto fermento pronunciando un discorso a Berlino il 18 agosto in cui ha cercato di negare la realtà ed ha puntato i piedi: "tutte le decisioni necessarie sono state prese", chi protesta non deve aspettarsi "nessun cambiamento" nella legge Hartz IV. Pur riconoscendo il diritto acquisito dei cittadini a manifestare, Schroeder ha detto di ritenere le proteste "ingiustificate" e ne ha denigrato la natura dicendo che si tratta di iniziative istigate "da estremisti di destra e di sinistra" e da una "alleanza ostruzionistica" tra i partiti d'opposizione, i cristianodemocratici e i comunisti del PDS.
Schroeder ha riscosso il sostegno della confederazione sindacale DGB che ha invitato le sue sezioni regionali e locali ad astenersi dalle manifestazioni. Ciò nonostante, a livello regionale e locale, soprattutto negli stati dell'Est, sono molti i sindacalisti che continuano a scendere in piazza con i manifestanti. Il presidente della DGB in Turingia, Frank Spieth, ha parlato ai 4 mila manifestanti di Erfurt il 19 agosto, il giorno dopo il discorso di Schroeder. Secondo Spieth un compromesso con la Hartz IV non è possibile e le proteste debbono crescere fino a che sarà abolita. Spieth ha anche denunciato la proposta del ministro dell'Economia Wolfgang Clement di creare 600 mila posti di lavoro posticci, con una paga da un euro l'ora (in aggiunta all'assegno di disoccupazione), definendolo "un ritorno al Reichsarbeitsdienst", i lavori forzati istituiti sotto il Nazismo.
Un sintomo della tensione che attanaglia il partito di governo SPD è l'ordine interno emesso dal presidente Franz Muentefering di non usare più il termine "Hartz IV", nel tentativo di esorcizzare le proteste parlando solo di "misure contro la disoccupazione a lungo termine".
Il fenomeno non si limita alla SPD: la presidente della CDU Angela Merkel non soltanto appoggia la Hartz IV ma sostiene che occorrano tagli più profondi ai bilanci del mercato del lavoro e dell'assistenza sociale. In tal modo si sta alienando la base del suo stesso partito, tanto che si registra una crescente partecipazione dei cristianodemocratici alla manifestazioni del lunedì.
Nel campo dei comitati che organizzano le manifestazioni di protesta invece crescono gli attriti generati dalla necessità di passare dalla semplice protesta contro l'Hartz IV alla proposte programmatiche su come creare effettivamente posti di lavoro.