ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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LaRouche fa il punto

Tra il 4 ed il 6 settembre l'associazione internazionale di Lyndon LaRouche si è riunita a congresso a Reston, in Virginia. Oltre ai 500 delegati presenti, altrettanti si sono collegati da Los Angeles. I discorsi principali sono stati seguiti anche su internet, dove sono tutt'ora disponibili in forma audio e testo (wwww.larouchepac.com).
Qualche citazione dal discorso di LaRouche:
"Abbiamo 59 giorni per cambiare la storia. L'aspetto centrale di questo cambiamento riguarda il candidato democratico John Kerry. Solo pochi giorni fa la sua campagna elettorale era in ribasso, ma grazie all'intervento di diverse persone che io conosco, il sen. Kerry si è liberato da certi legacci. I risultati si sono visti: dopo che Bush ha finito il suo discorso teletrasmesso, Kerry ha pronunciato un discorso con cui la macchina elettorale democratica si è effettivamente messa in moto. Adesso, senza accordi formali con l'organizzazione elettorale di Kerry, di cui non abbiamo bisogno in questa situazione, io e i miei collaboratori stiamo facendo la nostra parte per vincere le elezioni.
"Ma non si tratta di vincere solo un'elezione: quel che accadrà tra sessanta giorni determinerà il futuro dell'umanità. Se l'amministrazione Bush-Cheney sarà rieletta, inevitabilmente si verificheranno nuove guerre, si andrà avanti con quello che sta accadendo in Medio Oriente. Qualcuno di voi ricorderà che nell'estate del 1999 produssi un video che fu mandato in onda e distribuito in diverse parti del mondo. Era intitolato "La tempesta sull'Asia". Oggi, ciò che è accaduto in Russia, nell'Ossezia del Nord, non è un avvenimento locale, ma è parte dello stesso contesto, come lo è l'aborto dell'Afghanistan o la guerra in Iraq, dove tutto è precipitato in un caos molto peggiore di quello che regnava prima dell'intervento americano. In Iraq la situazione è impossibile. La Siria rischia di essere attaccata. I tamburi della guerra di Cheney rullano contro l'Iran. Dall'ufficio del vice presidente arriva la richiesta di portare il petrolio a 100 dollari il barile, che è implicita nelle manovre volte a incendiare il mondo, cosicché il prezzo del petrolio sarà quattro volte maggiore di quello, 25 dollari al barile, che l'economia mondiale può accettare.
"Ciò è quanto stiamo rischiando. Avete visto la Convention repubblicana, che ricorda le famose adunate di Norimberga ... molti repubblicani sono persone serie, ma hanno le mani legate. Se non stanno al gioco sono fritti. State a vedere che istituiranno una Abu Ghraib per i repubblicani dissidenti".
Tutto questo avviene nel contesto di "una bancarotta irrimediabile del sistema finanziario e monetario internazionale ... Con l'introduzione del libero scambio e cose del genere, con la globalizzazione, è andato distrutto il capitale privato da cui l'economia dipende per l'occupazione e per migliorare le capacità produttive del lavoro".
"In effetti, il pianeta complessivamente non può sopravvivere senza un intervento degli Stati Uniti, come quelli compiuti da George Washington e Alexander Hamilton di fronte alla crisi; interventi come quello di Abramo Lincoln, che comportò un cambiamento repentino e salutare, e che non fu solo circoscritto agli USA ma coinvolse l'Europa ed altre regioni del mondo: senza un cambiamento fondamentale come quello operato dall'intervento di Franklin D. Roosevelt non ci sono prospettive. Oggi spetta a noi compiere quell'intervento... So come mettere a punto una presidenza valida, raccogliendo nel modo giusto le forze giuste che possano trasformare così John Kerry -- una brava persona -- in qualcuno che sia all'altezza di passare alla storia come un grande presidente."