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La fanfara per un attacco contro l'Iran e l'importanza delle rivelazioni di Hersh

In un articolo pubblicato sulla rivista The New Yorker, il noto giornalista Seymour Hersh ha rivelato che l'amministrazione Bush pianifica di lanciare nuove guerre, a cominciare dall'Iran, sebbene in maniera diversa dall'Iraq (Si vedano le citazioni più significative riportate oltre). L'importanza dell'articolo di Hersh è duplice:
1) E' un monito molto diretto per un concreto pericolo di guerra. "Non si tratta di una serie di opzioni elencate dal National Security Council: questo è un passaggio che abbiamo già superato. Non si tratta di vedere se faremo qualcosa contro l'Iran: lo stanno già facendo", avrebbe detto un ex funzionario dei servizi ad Hersh. In una intervista alla CNN del 16 gennaio Hersh ha aggiunto che, sulla scorta delle informazioni raccolte, gli attacchi contro l'Iran potrebbero già iniziare quest'estate.
2) E' un segnale della resistenza interna contro la politica di Bush e Cheney, a cui aderiscono rappresentanti delle forze armate, del corpo diplomatico, dei servizi e del Congresso. Diverse fonti hanno confermato all'EIR che la Casa Bianca è infuriata per quella che si considera una "cospirazione" di alcuni ambienti dei servizi che hanno passato le informazioni ad Hersh.
L'ex speechwriter della Casa Bianca David Frum, che nel 2002 coniò l'espressione "l'asse del male", ha scritto un articolo sulla <I>National Review<P> il 17 gennaio per criticare "l'orribile e sleale ammutinamento di alcuni servizi di sicurezza ... Si possono contare quanti segreti vitali della sicurezza nazionale ... sono stati traditi in quest'articolo [di Hersh] da agenti della CIA in congendo e in servizio, o da alti ufficiali? ... Il fatto è che molti elementi dell'apparato di sicurezza nazionale si sono apertamente ammutinati."

Come ha risposto l'amministrazione Bush

Il 17 gennaio, il presidente Bush ha dichiarato di non escludere nessuna opzione nei confronti della presunta minaccia nucleare iraniana. Il 20 gennaio, nel suo discorso inaugurale, pur senza menzionare l'Iran, Bush ha ribadito il suo impegno a "porre fine alla tirannia" ovunque essa sia nel mondo. Ha ripetuto "tirannia" cinque volte e "libertà" 27 volte (Iraq mai una volta).
In una intervista all'EIR il dott. Justin Frank, lo psichiatra che ha scritto il libro "Bush on the Counch -- Inside the Mind of the President", ha così caratterizzato il discorso di Bush: "Ho potuto concludere che per tutta la sua vita, fin da tenera età, è alle prese con problemi d'ansia che lo inducono all'evasione. E' una persona estremamente ansiosa che ha costruito, uno strato sull'altro, tanti modi diversi di proteggersi dall'ansia. Ovviamente il primo modo di soffocare l'ansia è l'alcol. Ma come 'cristiano rinato' può rimediare all'ansia sentendosi in contatto con Dio, sentendo che sarà salvato con qualche sorta di rapimento estatico, sentendo di essere sempre dalla parte di Dio. Un altro modo di affrontare l'ansia è rendere ansiosi gli altri, in modo da proiettare la propria ansia all'esterno... Un altro modo ancora di gestire l'ansia è semplificare le cose. Dividere il mondo, e così divide il suo mondo interno, in bene e male, in bianco e nero. E di certo lo vediamo in questo secondo discorso inaugurale, dove dice che il mondo è diviso in due, il bene e il male".
Nelle udienze per la ratifica all'incarico di Segretario di Stato di fronte alla Commissione Esteri del Senato, Condoleezza Rice ha dichiarato che Iran e Corea del Nord sono "gli avamposti della tirannia". La Rice ha poi incluso nell'"asse del male", oltre all'Iran e alla Corea del Nord, anche Cuba, Myanmar, Bielorussia e Zimbabwe.
Parlando alla MSNBC della strategia contro l'Iran, il vice presidente Cheney ha detto: "Se si considerano nel mondo i focolai potenzialmente più pericolosi, l'Iran è proprio in cima alla lista".
Dopo essersi detto preoccupato delle ambizioni nucleari iraniane, Cheney ha spiegato che gli USA continueranno ad usare la diplomazia, ma se l'Iran non rinuncia al proprio programma nucleare, essi solleveranno la questione al Consiglio di Sicurezza dell'ONU e imporranno le sanzioni. Cheney ha aggiunto che Israele potrebbe prendere iniziative contro l'Iran "senza consultarsi ... Infatti, se si convincono che gli iraniani dispongono di una capacità nucleare significativa, giacché è politica dichiarata dell'Iran che il loro obiettivo è la distruzione di Israele, gli israeliani potranno decidere di agire per primi e lasciare che il resto del mondo si preoccupi poi di rimettere in ordine il disastro diplomatico. Non vogliamo che in Medio Oriente ci sia una guerra, finché può essere evitata".

I moniti di LaRouche

Da fonti diverse, soprattutto arabe, è stato confermato che tra il 5 e 6 gennaio alcuni personaggi americani hanno preso parte ad una conferenza del Gulf Research Center, nel Dubai, per annunciare pubblicamente l'intenzione di attaccare l'Iran. "Non si è trattato di una conferenza ma di una notifica, da parte di personaggi vicini a Bush, delle loro intenzioni di attaccare l'Iran", ha spiegato una fonte araba. Tra i personaggi in questione spicca Patrick Clawson dell'American Enterprise Institute.
Commentando queste ultime informazioni Lyndon LaRouche ha detto che si tratta di una nuova conferma, dopo quella di Hersh, dello scenario da lui previsto durante la campagna elettorale: "La cosa più importante è che previdi l'inevitabilità di questa situazione se Bush fosse stato rieletto", cioè che il presidente procederà immediatamente ad attaccare l'Iran. I moniti di LaRouche sul rischio di un attacco contro l'Iran come passo successivo della "guerra perpetua" di Bush risalgono già al 30 gennaio 2004, in una intervista data ad una radio delle Filippine. Furono poi rilanciati soprattutto in una trasmissione internet molto seguita, nel contesto della Convention democratica di Boston il 25 luglio, e poi nelle analisi pubblicate dalla rivista EIR: "Strategia della tensione globale", del 2 settembre, e nel documento successivo intitolato "Votare per Bush-Cheney significa votare per la guerra perpetua e l'inferno economico" pubblicato il 20 settembre. Il monito è stato di nuovo rilanciato in una intervista radiofonica con Henry Raines il 30 settembre e in un incontro con il movimento giovanile LYM il 6 novembre
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Denunciati i piani guerrafondai di Bush e Cheney

L'affermato giornalista Seymour Hersh ha pubblicato, sulla rivista The New Yorker del 21 gennaio, un articolo intitolato "Le prossime guerre: quello che il Pentagono può fare segretamente". Alcuni stralci:
«Rumsfeld avrà un'importanza ancora maggiore nel secondo mandato ... Il presidente ha firmato una serie di disposizioni ed ordini esecutivi che autorizzano formazioni segrete e altre unità delle Forze Speciali a compiere operazioni segrete contro obiettivi sospettati di terrorismo in una decina di paesi del Medio Oriente e dell'Asia Meridionale.
«Negli incontri che ho avuto mi è stato più volte ripetuto che il prossimo obiettivo strategico è l'Iran. "Ripetono tutti 'non si può dire sul serio che si prende di mira l'Iran, basta guardare all'Iraq'", così mi ha detto un ex ufficiale dei servizi. "Ma [il governo] dice: 'Abbiamo appreso la lezione, non quella militare, ma come si deve fare politicamente. Non faremo affidamento sui quei piscioni dell'agenzia [la CIA].' Niente cose fatte alla carlona e per questo la CIA questa volta è tagliata fuori". ...
«L'amministrazione ha ordinato missioni segrete di ricognizione dentro l'Iran almeno dall'estate scorsa. Molta attenzione viene data alle informazioni per colpire i siti nucleari, chimici e missilistici iraniani, sia dichiarati che sospettati tali. L'obiettivo è identificare e isolare tre dozzine, o più, di tali obiettivi che possono essere distrutti con attacchi di precisione e raids di commando di breve durata. "I civili al Pentagono vogliono intervenire in Iran per distruggere il più possibile delle infrastrutture militari", mi ha detto un consulente del governo vicino al Pentagono...
«Anche i piani di contingenza del Pentagono per un'invasione più in grande stile dell'Iran vengono aggiornati ... In precedenza le forze d'invasione americane sarebbero dovute arrivare dal mare, sbarcando nel Golfo Persico o nel Golfo di Oman. Adesso le truppe possono entrare da terra, dall'Afghanistan o dall'Iraq. Le unità speciali possono entrare attraverso nuove basi nelle repubbliche dell'Asia Centrale.
«E' possibile che alcuni degli ufficiali che sostengono la necessità di eliminare l'infrastruttura nucleare iraniana lo facciano come parte della propaganda mirante a far pressione sull'Iran affinché rinunci ai suoi piani di riarmo...
«Nei miei incontri degli ultimi due mesi mi è stato dato un quadro molto più tetro. I falchi dell'amministrazione sono convinti che presto risulterà chiaro come l'approccio negoziale seguito dall'Europa non possa aver successo e che a quel punto l'amministrazione agirà. "Non si tratta di una serie di opzioni elencate dal National Security Council -- mi ha detto l'ex alto funzionario dell'intelligence --: questo è un passaggio che abbiamo già superato. Non si tratta di vedere se faremo qualcosa contro l'Iran: lo stanno già facendo"
«L'obiettivo immediato è impedire all'Iran di disporre del nucleare, almeno per qualche tempo. Ma ci sono anche altri motivi. Il consulente governativo mi ha detto che, nelle discussioni private, i falchi del Pentagono caldeggiano un attacco limitato in Iran perché sono convinti che possa portare al rovesciamento della leadership religiosa. "Nell'anima dell'Iran c'è una lotta tra nazionalisti e riformatori secolari, da una parte, e il movimento islamico fondamentalista dall'altra", mi ha detto il consulente. "Nel momento in cui l'aura di invincibilità di cui hanno goduto i mullah si dissolve, e con essa la capacità di raggirare l'occidente, il regime iraniano crollerà" -- come gli ex regimi comunisti in Romania, Germania Orientale e Unione Sovietica. Questa è la convinzione che Rumsfeld e Wolfowitz condividono, mi ha detto.
«"L'idea che un attacco americano ai siti nucleari iraniani produca un sollevamento popolare è molto mal informata", afferma Flynt Leverett, studioso del Medio Oriente che ha lavorato per il National Security Council dell'amministrazione Bush. "C'è da tener presente che in Iran l'ambizione nucleare è sostenuta da tutto l'arco politico e un attacco contro quei siti sarà visto dagli iraniani come un attacco alla loro ambizione di diventare una potenza regionale e una nazione moderna tecnologicamente sofisticata". Per Leverett ... un attacco americano ... "produrrà una reazione iraniana contro gli Stati Uniti e una corsa a fare quadrato attorno al regime".
«Rumsfeld ha fatto opera di lobby per oltre due anni prima che una serie di disposizioni e ordini esecutivi lo autorizzasse ad usare gli incursori militari per le operazioni segrete. Uno dei suoi primi passi è stato di natura burocratica: trasferire il comando di una forza segreta, designata allora Gray Fox (recentemente ha ricevuto un altro nome in codice), dall'esercito al Comando operazioni speciali (Socom), a Tampa ...
«Rumsfeld e due suoi vice, Stephen Cambone, sottosegretario alla Difesa per l'Intelligence, e il gen. William G. (Jerry) Boykin, entreranno a far parte della catena di comando delle nuove operazioni degli incursori. ...
«Le nuove regole consentiranno alla comunità delle Forze Speciali di costituire", nei paesi designati all'estero, le cosiddette "squadre d'azione che possono essere usate per scovare ed eliminare organizzazioni terroristiche.»


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