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La nuova fase della politica USA

Parlando a Berlino lo scorso 12 gennaio, il fondatore dell'EIR Lyndon LaRouche aveva affermato che la situazione politica degli Stati Uniti è giunta ad un punto di discontinuità. L'episodio senza precedente dei fischi e dei "no" che si sono levati dagli scranni del Congresso USA durante il discorso sullo Stato dell'Unione, quando Bush ha affrontato l'argomento centrale del suo piano di "riformare" il sistema previdenziale del paese è solo una indicazione del fatto che la politica USA sta entrando in una fase completamente diversa.
LaRouche pone in rilievo come la campagna per rivitalizzare il Partito Democratico, da lui stesso avviata subito dopo le elezioni del 2 novembre, che mira per prima cosa a sconfiggere la privatizzazione della Social Security, comincia ora a dare i primi frutti. Quei dirigenti del partito che in vista delle elezioni del 2000 e del 2004 asserivano che il Partito Democratico non può più essere quello di Franklin D. Roosevelt, ma che si deve presentare come una versione "più affabile e gentile" del Partito Repubblicano, hanno subito una solenne sconfitta. "Noi abbiamo vinto il dibattito interno al Partito Democratico sulla questione di Franklin Delano Roosevelt", ha asserito LaRouche.
La corsa alla privatizzazione dei fondi previdenziali della Social Security è inestricabilmente legata allo sfascio che attraversa il sistema finanziario: si tratta di un flusso continuo pari al 6,2% di tutte le mensilità riscosse dai dipendenti del settore privato più un ammontare equivalente versato dai datori di lavoro. Nei piani di Bush, il 50% di questi fondi dovrebbe essere investito in azioni, il 30% in obbligazioni societarie e il 20% in titoli del tesoro. Questo flusso di denaro, estratto negli stessi Stati Uniti, dovrebbe compensare l'afflusso netto di capitali dall'estero, pari a 2,1 miliardi al giorno, che diminuisce a vista d'occhio.
Sono recentemente emerse tre indicazioni molto significative del fatto che una parte dell'establishment USA considera il piano di privatizzare le pensioni una mossa disperata, incapace di "stabilizzare" un sistema finanziario in agonia, ma che si sta rivelando un detonatore che manderà in frantumi il sistema stesso.
Una presa di posizione in tal senso è stata quella dell'ex segretario al Tesoro Robert Rubin che si è contrapposto ad Alan Greenspan, presidente della Fed, e a George Suhltz, l'anima nera del partito repubblicano che Lyndon LaRouche ha bollato come la reincarnazione negli Stati Uniti di Hjalmar Schacht, il gran sacerdote dell'economia nazista senza il quale un Hitler non sarebbe potuto esistere. La frattura tra queste due fazioni è emersa a Londra il 4 febbraio quando, per la prima volta, Rubin e Greenspan si sono espressi antiteticamente sulla questione dei deficit delle partite correnti e del bilancio.
In occasione di una conferenza pubblica che si terrà a Reston, in Virginia, tra il 18 e il 20 febbraio, Lyndon LaRouche si ripromette di presentare una nuova proposta politica combinando la riorganizzazione del sistema finanziario in una nuova Bretton Woods con il programma di grandi infrastrutture del Ponte di Sviluppo Eurasiatico, con un piano di riorganizzazione del debito interno degli Stati Uniti e un "Piano Marshall" di ricostruzione del paese. L'esazione del debito a breve termine negli USA dovrà essere temporaneamente congelata mentre occorre emettere credito a lungo termine, a basso tasso d'interesse, mirato al rilancio dei grandi progetti infrastrutturali. In tal modo si rimette in moto l'economia produttiva, reale, generando la crescita che conferirebbe agli Stati Uniti un ruolo preeminente nella riorganizzazione finanziaria globale e nella promozione dell'espansione produttiva nell'economia mondiale.
LaRouche ha anche notato: i registi della politica della guerra contro l'Iran sono Dick Cheney e il suo padrino George Shultz. Se questi due hanno mano libera, e se gli USA iniziano le ostilità contro l'Iran, con bombardamenti o incursioni di commando contro i suoi siti nucleari, non c'è dubbio che gli iraniani risponderanno con rappresaglie asimmetriche in diverse parti del mondo. Più probabilmente le rappresaglie saranno condotte nella stessa regione del Golfo. Quali saranno le conseguenze per i prezzi petroliferi e, di riflesso, per l'economia mondiale, se saranno seriamente colpiti i campi petroliferi sauditi? Secondo LaRouche la "strategia del caos" di Shultz e Cheney incontra resistenze significative nello stesso establishment anglo-americano, com'è evidente dall'opposizione unanime ad una nuova avventura guerrafondaia in Inghilterra. Il modo più semplice di fermare adesso la guerra è "mandare in pensione Shultz, subito!", ha detto LaRouche.


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