La bolla immobiliare, più folle di quella delle dot.com

La bolla immobiliare, più folle di quella delle dot.com

"È più eccitante di più di un fondo d'investimento, e poi ti fa sentire più sicuro. Ti compri un pezzo di terra e ti sembrerà che ne sarai padrone per sempre", così attacca un lungo articolo dell'edizione domenicale del Los Angeles Times del 27 marzo, ironizzando sulla follia che imperversa nel mercato immobiliare. "Come accadde alla fine degli anni Novanta, quando sembrava che il mercato azionario non finisse mai la sua ascesa, seducendo gli investitori con l'acquisto di azioni di dot.com ignote, così oggi la risalita inarrestabile dei prezzi della casa o dei terreni induce la gente a fare ciò che normalmente si ritiene insolito, se non proprio irresponsabile." L'articolo cita un analista che spiega: "i mercati sono governati o dalla paura o dall'avidità", adesso c'è la seconda, anche se bisogna riconoscere che facendo i propri conti la gente s'accorge che i risparmi per la vecchiaia sono pochi.
Tra le tante cifre presentate per dimostrare come il mercato sia in preda alla speculazione, l'articolo cita quelle dell'associazione nazionale degli agenti immobiliari secondo cui gli acquisti, come forma di "investimento", sono aumentati del 50% e rappresentano il 25% dell'intero mercato.
Le case sulle coste hanno raggiunto prezzi tali per cui l'affitto che si può chiedere non basta a coprire le rate del mutuo con cui vengono acquistate. Per cui la "febbre" ora si sta diffondendo nell'entroterra.
Come andrà a finire è stato anticipato dalla storia del mercato di Las Vegas che ha raggiunto il picco l'anno scorso: le case vendute per 450 mila dollari, con il miraggio, espressamente propagandato dagli agenti immobiliari, che presto avrebbe raggiunto i 550 mila dollari, improvvisamente sono finite a 335 mila dollari. Con un mutuo di 3000 dollari al mese una casa del genere adesso può essere affitata solo a 1250 dollari.

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