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“Mai sovrapporre il profitto all'uomo”

Milano 11 aprile – "Mai sovrapporre il profitto all'uomo", unendosi a questo grido di Papa Giovanni Paolo II, Giuseppe Vigorelli, presidente dell’Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa, ha aperto la conferenza su “Il guadagno oltre il necessario: lezioni dall’economia monastica” tenutasi nell’autorevole Aula Pio XI dell’Università Cattolica di Milano l’11 aprile, nell’ambito del ciclo su “l’Uomo e il denaro” aperto dal Card. Dionigi Tettamanzi il 24 novembre 2004. “Il 2 aprile l’amato Pastore della Chiesa Giovanni Paolo II è passato al Padre. Non si può iniziare senza ricordare questo Papa che ha cambiato la storia” ha esordito il dott. Vigorelli, la cui associazione invitò l’economista americano LaRouche a parlare sul tema della nuova Bretton Woods, sempre all’Università Cattolica, nel giugno 2001. Vigorelli ha ricordato, tra i “segni del nostro tempo”, contro cui si è battuto il Santo Padre, anche i “risparmiatori traditi da coloro che dovrebbero garantire il loro risparmio, le guerre suscitate da interessi altrui, il mondo ricco contrapposto a quello povero”. Ha quindi preso la parola il Prof. Alessandro Ghisalberti, ordinario di Storia della filosofia medievale e Direttore del Dipartimento di Filosofia nell’Università Cattolica, che ha parlato dell’economia cristiana dell’Alto Medioevo, all’epoca dei monaci certosini, camaldolesi e cistercensi autori della “carta della Carità”, che prevedeva già l’investimento delle ricchezze in eccesso in “beneficienza”, ovvero nel Bene Comune. Spettava all’Abate stabilire i vincoli nel possesso di beni materiali.
Facendo riferimento all’idea di “vincoli”, Liliana Gorini, vicepresidente del Movimento Solidarietà, ha chiesto al Prof. Ghisalberti “giovedì scorso, alla Camera dei Deputati, è stata approvata una mozione che impegna il governo italiano a promuovere una nuova Bretton Woods, un nuovo sistema finanziario che ponga fine alla speculazione e promuova l’economia reale. Lei non ritiene che oggi i vincoli, che nel periodo dell’economia cristiana spettavano agli abati, spettino ai governi?”. La risposta del Prof. Ghisalberti è stata: “I monaci operavano in una società cristiana. Nella nostra società non cristiana il governo deve trovare dei criteri, ma non solo il governo, spetta a chi ha compiti educativi, anche alle università, alle forze politiche, alla società civile. Certo, ci vuole un governo sintonizzato sulla società civile”. Alla seconda domanda della vicepresidente del Movimento Solidarietà “lei ritiene che il mondo economico abbia compreso il messaggio del Santo Padre e sia in grado di promuovere tale nuovo ordine economico mondiale?” il dott. Vigorelli ha risposto: “Sono un uomo di fede. Non mi illudo che i governi abbiano capito il messaggio di Giovanni Paolo II, ma ho fiducia nel fatto che ha precorso i tempi. Può darsi che si realizzi il miracolo attraverso le soluzioni sociali ed economiche a cui lei ha fatto riferimento”. Il Prof. Banfi, che rappresentò l’Università Cattolica alla conferenza di LaRouche su “Verso una nuova Bretton Woods: un progetto per uscire dalla crisi finanziaria internazionale” il 5 luglio 2001, ha chiesto al Prof. Ghisalberti se l’idea di Provvidenza nell’economia monastica si traduca oggi in Previdenza (ad esempio, la previdenza sociale). La risposta del relatore è stata “sì, indubbiamente c’è un parallelo tra l’accumulo di ricchezze per aiutare i poveri, e la previdenza sociale”.


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