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Una "rivoluzione" a Washington

Dall'indomani del voto dello scorso 2 novembre negli Stati Uniti, Lyndon LaRouche è impegnato a mobilitare il partito democratico, come pure intere sezioni del partito repubblicano, per creare una forza bipartitica capace di fare argine al dilagare della follia dell'amministrazione Bush.
In questo sforzo rientra la battaglia per salvaguardare il sistema previdenziale pubblico, quella per salvare le capacità produttive dell'industria dell'auto e quella per respingere la candidatura di John Bolton come ambasciatore all'ONU. Su tutti e tre questi fronti i successi sono notevoli.
In un discorso rivolto il 20 aprile ad una folta delegazione di sindacalisti peruviani, LaRouche ha spiegato che la possibilità di un cambiamento non è remota e che a Washington stanno maturando dei cambiamenti: "Non è solo il caso di Bolton, la cui conferma è molto contestata e potrebbe finire per essere respinta. La tendenza generale lascia intravedere scossoni e crisi del governo. L'amminstrazione Bush non è stabile, è un'entità tirannica ma non è stabile. Potrebbe cadere in qualsiasi momento, una cosa che interesserebbe l'intero sistema".
LaRouche ha sottolineato l'importanza di coordinare internazionalmente questa lotta, menzionando al proposito gli esempi del successo dell'approvazione al parlamento italiano della mozione per la Nuova Bretton Woods e il recente incontro dei leader di Venezuela, Colombia e Brasile con il premier spagnolo Zapatero in vista di una integrazione latinoamericana. "Questa è la nostra opportunità", ha detto LaRouche ai sindacalisti peruviani: "La vittoria non è assicurata, ma è possibile vincere. Ci si presenta ora l'opportunità di ribaltare le pessime tendenze affermatesi negli ultimi trent'anni".
LaRouche ha rilevato come dall'estate scorsa egli abbia guadagnato molta influenza nel partito democratico ed ha sottolineato che il precipitare della crisi economica negli USA favorirà le tendenze al cambiamento. "Viste le condizioni di crisi, in particolare la situazione del settore dell'auto evidenziata dalla crisi di GM e Ford, la bolla immobiliare che è pronta per scoppiare e la situazione ancora peggiore del deficit dei conti correnti, l'incompetenza manifesta dell'amministrazione Bush - questi sono fattori che confluiscono a determinare una situazione in cui possono verificarsi cambiamenti improvvisi. E ciò renderà possibile i cambiamenti desiderati anche in altri paesi e nella cooperazione internazionale".





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