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Attivisti del LYM negli USA. Il cartello dice: Solo il programma di LaRouche per una Super-TVA può salvare la General Motors e l'economia USA a pezzi.

(Il riferimento è alla programma TVA con cui Roosevelt industrializzò l'immensa valle del Tennessee negli anni Trenta)

La retrocessione di GM e il sistema finanziario mondiale

La decisione presa da Standard & Poor's il 5 maggio di ridurre il rating del debito di GM e Ford al livello di "junk" ha messo sottosopra i mercati delle obbligazioni societarie solitamente caratterizzati come "ad alto rendimento". Lo "spread" sulle obbligazioni decennali GM – quanto si dovrebbe pagare emettendo le obbligazioni ora – è arrivato a quasi il 7% in più rispetto ai buoni del Tesoro, questo prima della recessione a livello "junk". Adesso, con un solo colpo, sono stati aggiunti altri 453 miliardi di dollari (il valore dei bond GM e Ford) ai 482 che erano stati messi nella categoria “spazzatura” dall’inizio dell’anno. Non appena un'altra agenzia di rating seguirà l'esempio di Standard & Poor, molti fondi d'investimento, soprattutto quelli pensionistici, le banche, ecc. saranno costretti per legge o statuto a liquidare i titoli GM o Ford. Per i titoli di GM si prevedono gravi ripercussioni nel mercato dei derivati sul credito, in particolare su quei contratti derivati stipulati su un assortimento composito di obbligazioni "alto rendimento"/"junk". Altre ripercussioni gravi si debbono temere per il dollaro, con conseguenze enormi "per i detentori di dollari all'estero, come la Cina, il Giappon e l'Europa", ha detto LaRouche l'8 maggio, spiegando che "questo significherebbe una reazione a catena nel sistema monetario mondiale".

La General Motor nella "spazzatura", che fare?

L'8 maggio il fondatore dell’EIR Lyndon LaRouche ha definito i rischi della retrocessione dei titoli General Motors, che insieme a quelli della Ford rappresentano un debito di 453 miliardi, un "disastro nazionale" per gli USA e un potenziale detonatore della crisi sistemica mondiale. LaRouche ha inoltre affermato che mentre lui non è rimasto sorpreso dalla retrocessione decretata il 4 maggio, molti parlamentari e sindacalisti erano convinti che in fondo, almeno sul breve periodo, il problema non fosse così acuto e urgente. Anche molti analisti finanziari avevano espresso la propria convinzione che almeno fino a metà estate la GM non sarebbe scivolata nella "spazzatura". Dal canto suo invece LaRouche aveva previsto la crisi a breve del settore dell'auto USA a partire da metà febbraio. (La Newletter "Strategic Alert dell'EIR", ad esempio, ha trattato la crisi dell’auto nei numeri 5, 10, 12, 13). Il noto economista americano aveva puntato il dito sui pagamenti a breve che GM e Ford hanno accumulato nel corso dell'anno. Il 23 marzo LaRouche ha lanciato un appello perché si stabilisse, sotto l'autorità del governo, un "piano di sopravvivenza" per le capacità produttive del settore. In un memorandum del 2 aprile intitolato "Ricreare la nostra economia", LaRouche proponeva un intervento per la riconversione, affinché tali capacità produttive fossero impiegate nella creazione di nuove infrastrutturedi base, a cominciare dalle linee ferroviarie ad alta velocità. "Quello che adesso può accadere", ha spiegato LaRouche l'8 maggio, è che "o riorganizziamo le capacità produttive di GM ... che richiedono iniziative del Senato USA in particolare, oppure finiremo per accorgerci che il settore dell'auto non ha alcun futuro, o un futuro che meriti di essere chiamato tale. Le uniche a sopravvivere sarebbero forse le filiali di imprese straniere negli Stati Uniti ..." "La storia del chiodo del ferro di cavallo è nota: 'per la perdita di quel chiodo, si perse il ferro; per la perdita di quel ferro si perse il cavallo; per la perdita del cavallo si perse il cavaliere; per la perdita del cavaliere si perse il messaggio che portava; e per la perdita di quel messaggio si perse il regno'. Questo è il tipo di fenomeno che si sta verificando... "Noi però siamo nella posizione in cui il 'messaggio' ce l'abbiamo, ed è chiaro. Mentre invece coloro che stanno alle regole del mondo della politica chiaramente non hanno un messaggio da dare", ha spiegato LaRouche, facendo poi riferimento alla proposta da lui formulata nello scritto "Azione d'emergenza del Senato". "Occorre dunque passare alla ricostruzione, e continuare a farlo sul lungo periodo a regola d’arte". D'altro canto, "non si può sopravvivere con gli slogan, con i tatticismi della politica: occorrono piuttosto le idee capaci di sbaragliare i sofismi, quei sofismi che dominano e gestiscono il comportamento politico delle istituzioni, a cominciare dal Congresso degli Stati Uniti".


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