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Anche in Italia c’è chi propone il “modello cileno” per le pensioni

Milano, 30 maggio 2005 – Il modello cileno, quello di Jose Piñera, non ha ispirato soltanto il Presidente Bush per la sua riforma della “social security”, ma ispira molti liberisti anche in Italia, che non esitano a proporlo per il nostro paese. Recentemente si è tenuto un Forum organizzato dall'Indipendente a favore del modello Piñera, con Italo Bocchino (deputo AN), lo stesso Jose Piñera (Center for Pension Reform), Carlo Stagnaro (fellow dell'International Council for Capital Formation), Chris Homer (European Enterprise Institute Washington D.C.) Alberto Mingardi (Istituto Bruno Leoni, di Torino), Sergio Soave (economista), Benedetto Della Vedova (radicale, ex parlamentare europeo) e l’ex ministro leghista Giancarlo Pagliarini. Riassumendo il senso del convegno, Paglierini così scriveva il 15 febbraio scorso, su Il Federalista: “A un certo punto i figli non saranno più in grado di finanziare l’egoismo dei padri. È una questione di matematica, oltre che di politica e di etica. I numeri dicono che nel medio periodo non ci sono alternative. Il costo dell’invecchiamento globale sarà di gran lunga superiore ai mezzi di qualsiasi nazione, anche della più ricca. Se i sistemi delle prestazioni previdenziali non saranno radicalmente riformati si verificheranno crisi economiche e politiche di enormi dimensioni. Ma anche se questo cambiamento è logico, sarà necessario vero coraggio politico, perché con questa riforma i professionisti della politica, i burocrati e i sindacati perderebbero una parte significativa del loro potere. E questi signori sanno come difendere le loro posizioni, anche a costo di far colare a picco interi paesi. Può essere istruttivo vedere cosa è successo in Cile, il primo Paese che ha avuto la lungimiranza di fare questa riforma. Tra pochi giorni gli editori Facco e Rubbettino pubblicheranno un libro intitolato «Pensioni. La sfida della responsabilità individuale». L’autore è José Piñera, che è stato il ministro del Lavoro che ha inventato la riforma ‘a capitalizzazione, privata e concorrenziale’ cilena. Ho avuto la fortuna di leggere in anteprima la bozza di quel libro, che è la fonte delle notizie esposte qui di seguito.”
L’Istituto Bruno Leoni, di Torino, legato alla Mont Pelerin ed al liberista estremo Sergio Ricossa, ha fatto delle pensioni private uno dei temi principali, pubblicando un lungo editoriale dello stesso Jose Piñera comparso sul New York Times dal titolo "Retiring in Chile". “Chiamata alla sfida della riforma della previdenza sociale, la seconda amministrazione Bush sta seriamente pensando di 'prendere il toro per le corna' ed adottare un sistema a capitalizzazione individuale” scrive l’Istituto. Fra i “trustees” dell’Istituto Bruno Leoni c’è Carol Martino, moglie americana del ministro della Difesa Antonio Martino, egli stesso membro della Mont Pelerin.
Il Bruno Leoni è comunque solo uno dei tanti centri che si dedicano a studiare forme di privatizzazione, più o meno radicale, delle pensioni. A monte di questo sforzo propagandistico ci sono le compagnie di assicurazione e le banche, che vogliono mettere le mani sul ricco bottino.
Uno snodo centrale di questa rete organizzativa sembra essere il Centro Einaudi, che promuove il modello Piñera parlando di “miti e paradossi della social security” ed ospita un articolo del “cattolico” liberista Michael Novak, che ha la sfrontatezza di sostenere che il progetto cileno (realizzato durante la dittatura di Pinochet) è in linea con l’enciclica «Centesimus Annus» sulla dottrina sociale della Chiesa. In realtà l’enciclica di Giovanni Paolo II afferma esattamente il contrario, che il bene comune è minacciato dalla globalizzazione. Così scrive Novak per il Centro Einaudi: “l’autore propone, quale strumento utile al conseguimento dei fini indicati dalla Chiesa cattolica nell’enciclica Centesimus Annus, l’adozione dello schema di riforma sociale ideato da José Piñera, che prevede la personalizzazione dei fondi di assistenza per la vecchiaia su scala globale”.
Il Centro Einaudi è sponsorizzato, tra gli altri, dalla Compagnia San Paolo, che controlla la banca Sanpaolo-IMI. Presidente della Compagnia è Onorato Castellino, consigliere di tutti i governi italiani dagli anni ottanta, sulla… privatizzazione delle pensioni. Castellino fa anche parte del consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali.
Un’altra articolazione di questa rete di squali è la Fondazione Rodolfo Debenedetti, presieduta dal finanziere Carlo Debenedetti, eroe di una certa sinistra girotondina e globalista. La Fondazione Debenedetti ha organizzato su questo tema un convegno all’Università Bocconi di Milano, a cui il direttore della Fondazione Tito Boeri ha presentato un sondaggio che mostrerebbero i costi eccessivi del sistema pensionistico pubblico. Nella documentazione della Fondazione c'è anche la riforma Piñera. Si parte dalla proposta di “pensioni integrative” per arrivare, come propone Bush, all’abolizione del sistema pensionistico pubblico, privando così della pensione tutti coloro che non possono permettersi fondi pensione privati e affidando i conti privati alla speculazione finanziaria.

Liliana Gorini



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