Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

  

Interviste degli onorevoli Lettieri e Gianni all'EIR

La rivista Executive Intelligence Review ha pubblicato, nel numero del 27 maggio, le interviste a due dei deputati più impegnati nel promuovere la risoluzione per la nuova Bretton Woods che la Camera dei Deputati ha approvato il 6 aprile 2005. Si tratta dell'on. Mario Lettieri, della Margherita, che è il primo promotore della mozione e dell'on. Alfonso Gianni, di Rifondazione Comunista, che ha dato un contributo importante al dibattito in aula conclusosi con l'approvazione della mozione.
Lettieri spiega al pubblico americano che con la mozione il governo è chiamato ad agire negli ambiti internazionali affinché si possa tenere una conferenza internazionale per ridefinire il sistema finanziario: "Vedremo se questo può avvenire nel contesto del gruppo G-7 o quello allargato del G-8. Finora queste organizzazioni hanno sottovalutato la necessità di riconsiderare i criteri che furono alla base del vecchio accordo di Bretton Woods, comprese le esperienze del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. E' noto come la Banca Mondiale abbia fatto grandi investimenti, ma che chiaramente questi investimenti non hanno prodotto i risultati attesi". Lettieri ha deprecato la fine della spinta idealistica che animò inizialmente il sistema di Bretton Woods alla quale è subentrata una spinta decisamente egoistica da parte dei paesi occidentali che sono venuti meno al dovere morale di sostenere i paesi in via di sviluppo.
Rivolgendosi ai politici di diverse nazioni, e soprattutto a quelli statunitensi Lettieri ha affermato: "Ritengo che negli Stati Uniti il dibattito dovrebbe soffermarsi di più su queste questioni, e in generale sulla politica globale, giacché anche gli Stati Uniti sono alle prese con tanti problemi, come la povertà che affligge decine di milioni di persone. Come parte di un efficace dibattito democratico la questione potrebbe essere portata al Congresso con iniziative miranti ad ottenere dalla presidenza l'impegno a collaborare con altri governi, come quello italiano, tenendo una conferenza in cui le questioni che riguardano i rapporti con i paesi in via di sviluppo, per accelerare il loro sviluppo, siano affrontati in maniera specifica e approfondita. (...)
Sarebbe davvero utile che le organizzazioni in cui si raccolgono i rappresentanti di diversi parlamenti aprano un dibattito su queste questioni. Si potrebbe pensare a delle sedute dei parlamenti dei principali paesi, della durata di uno o due giorni, dedicate alla questione della Nuova Bretton Woods, concepite per dare indirizzi precisi ai rispettivi governi affinché si giunga al tavolo delle discussioni di una conferenza internazionale, cosa che è lo scopo e l'obiettivo della mozione approvata.

EIR: parliamo brevemente della situazione italiana. Lei è stato molto attivo in diverse battaglie nella Commissione Finanze, ad esempio quella sulla Parmalat.
Lettieri: La Commissione Finanze ha svolto un ruolo molto positivo nelle indagini dei casi Parmalat e Cirio, che rientrano nel contesto della nostra discussione sulla trasparenza dei mercati e sulla trasformazione dell'economia. Gli italiani acquistavano il latte della Parmalat perché lo ritenevano un buon prodotto, ma senza sapere che dietro la bottiglia del latte c'era una gigantesca frode speculativa in cui sono stati implicati il presidente dell'impresa Calisto Tanzi e tante banche – italiane, tedesche e americane – per un totale di 15 miliardi di euro. Questo la dice lunga su ciò che non dev'essere fatto.
Per impedire casi del genere occorre che le autorità di controllo, la Consob, la Banca d'Italia e l'Antitrust controllino davvero la situazione esercitando una effettiva supervisione. I mercati oggi non hanno più una dimensione nazionale e non rispettano più i confini ed è per questo motivo che molte regole debbono essere adottate in un ambito internazionale.
Per l'Italia occorre che una serie di regole siano prese almeno a livello europeo: nella Commissione e nel Parlamento europeo ci sono diverse direttive in tal senso, ma occorre procedere più rapidamente. Attualmente si discute molto del sistema bancario italiano perché certe banche olandesi e spagnole vogliono acquistare parte delle banche italiane ma non hanno trovato molta disponibilità da parte della Banca d'Italia. Si tratta di un esempio che dimostra come il sistema abbia bisogno di regole migliori e di una più forte autorità dei supervisori.
(...)
Nelle discussioni politiche che abbiamo avuto, Romano Prodi ha sostenuto la necessità di un più vasto e solido equilibrio nei rapporti tra le diverse nazioni. Fa spesso riferimento al ruolo che la Cina e l'India avranno nei prossimi anni, anche a motivo delle grandi popolazioni che rappresentano, e conferisce inoltre molta importanza all'Italia ed all'Europa nei futuri movimenti di popolazioni e di merci messi in moto dal processo di sviluppo dell'Asia.
In questo contesto spero che il Mezzogiorno d'Italia, da dove io vengo, possa trarre dei benefici.



L'onorevole Alfonso Gianni, di Rifondazione Comunista, ha spiegato all'EIR che il dibattito alla Camera, che ha portato all'approvazione della mozione il 6 aprile "è stato molto interessante. Ma debbo essere onesto con voi: dubito davvero che questo governo, presieduto da Silvio Berlusconi, voglia prendere sul serio queste questioni, visto che è alla fine del suo mandato e, al più tardi, le elezioni si terranno l'anno prossimo; ma anche perché questo governo ha un'atteggiamento da "non do alcuna importanza" nei confronti dei documenti parlamentari. Ciò che è stato approvato in ogni caso è della massima importanza. Il riferimento diretto a Bretton Woods è stato tolto, perché il rappresentante del governo ha detto che qualcosa che fu fatto nel 1944 non può essere riproposto nel 2005! Ma l'idea dietro quel nome è ancora lì, e su questo punto io ha insistito particolarmente, e cioè sulla convocazione di una conferenza internazionale a livello dei capi di stato e di governo che possa instaurare cambi fissi ed una effettiva governance del mondo e dei mercati finanziari internazionali.
Abbiamo raggiunto questo risultato significativo anche grazie allo stimolo che ci è stato dato dall'EIR. Nella corrente legislatura l'argomento è stato introdotto più volte nelle leggi generali del bilancio ogni volta è stato possibile annettere un emendamento ad una proposta di legge che fosse coerente con questi temi. Lo abbiamo fatto ogni volta che era possibile, ma senza ottenere risultati concreti. Questa volta, il 6 aprile, abbiamo ottenuto un voto che ha rilevanza sul piano internazionale. In tal modo il governo dovrebbe sentirsi motivato ad organizzare questa conferenza, insieme ad altri. Lo vedo come un primo passo per evitare la follia di speculazioni in cui il mondo è sprofondato.

EIR: Che passi potrebbe compiere il parlamento italiano, nei confronti dell'Europa, degli Stati Uniti e di altri paesi per arrivare alla nuova Bretton Woods?

Gianni: Ovviamente, avendo un governo diverso, come quello che vogliamo formare sconfiggendo Berlusconi alle prossime elezioni, si potrebbero fare molte cose. Ci potrebbe essere un'iniziativa del governo, meglio se preceduta da ampie consultazioni diplomatiche; poi si potrebbe prendere un'iniziativa nel Parlamento Europeo; i rappresentanti italiani nel parlamento europeo potrebbero assumere un atteggiamento diverso per spingere in questa direzione; si potrebbe dar vita ad una iniziativa alle Nazioni Unite ...

EIR: Come vede un nuovo governo di Romano Prodi per quanto riguarda queste questioni di politica internazionale?

Gianni: Dovreste consultare Prodi direttamente al proposito. In qualità di presidente della Commissione Europea ha fatto delle cose buone e delle cose meno buone, come la Direttiva Bolkestein, che tra l’altro permette forme di dumping sociale, anche se le responsabilità primarie non sono le sue, o l'eccesso di rigore per i parametri di Maastricht. Ovviamente Prodi dovrà fare i conti con diverse forze politiche, compresa Rifondazione Comunista, che ha richiesto espressamente una revisione dei criteri di Maastricht, non solo per renderli un pochino più elastici ... ma proprio per ridefinirli.
Due anni fa ci fu un documento, in cui Jacques Delors figurava come primo firmatario, e che raccolse il consenso anche di politici italiani, che proponeva l'introduzione di criteri diversi, ad esempio quello che la disoccupazione in ogni paese non debba superare il 5%, e che l'analfabetismo non debba superare il 3%. In altre parole si tratta di criteri di natura sociale e non solo di natura contabile. Ovviamente non si tratta di "spesa facile" o "finanza allegra", ma significa riconoscere che pareggiare il bilancio non è ciò che giova alla gente, che così finirebbe per stare meglio. Si può avere un deficit di bilancio e al tempo stesso la gente può stare meglio e, viceversa, si può avere un bilancio pareggiato con la gente che sta malissimo. La domanda che si pone allora è come rispondere alle grandi esigenze e i grandi bisogni della popolazione italiana ed europea che non è soddisfatta dalle politiche seguite negli ultimi anni, che hanno creato il mito ed il desiderio di profitto monetario e speculazione finanziaria sopra ogni altra cosa. (...)”
A proposito del referendum sulla Costituzione Europea che ancora doveva tenersi in Francia l’on. Gianni ha affermato: “Posso anticipare che se il 29 maggio i francesi diranno ‘no’ al Trattato della Costituzione di Maastricht ci saranno due alternative: una crisi del processo di unificazione europea, come afferma Chirac nel tentativo di convincere i francesi a votare ‘si’ o inizierà qualcosa che mi piacerebbe vedere: un lungo periodo di dibattito aperto che porti a ritrovare un senso profondo del modo di vivere insieme; qualcosa che poi potrà essere codificato in una Costituzione migliore. Non credo che la Costituzione sia l’inizio di un processo ma ne sia il culmine, il consolidamento di un processo che è già nel cuore e nella mente della gente. Cercare di fare il contrario, come mettere il carro davanti ai buoi, significa che il carro non si muoverà e i buoi si faranno male.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà