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Voci di impeachment per Bush e problemi di cuore per Cheney

Si moltiplicano a Washington le voci di un possibile "impeachment", ovvero rimozione dall'incarico, per Bush e Cheney. Il 30 giugno un editoriale di Bob Herbert sul New York Times ha fatto a pezzi l'amministrazione Bush per la sua "pericolosa incompetenza" ed arroganza nella guerra in Iraq. Citando la menzogna di Bush e Cheney secondo cui gli Stati Uniti sarebbero stati "accolti come liberatori", Herbert afferma: "L'incompetenza al più alto livello di governo a Washington ha minato le truppe americane che hanno combattuto con onore e coraggio in Iraq, ed è per questo che le truppe sono impantanate e rischiano ogni giorno la vita. Se un'amministrazione democratica avesse condotto la guerra con tanta incompetenza, i repubblicani al Congresso starebbero già spolverando i loro manuali sull'impeachment".
Lo stesso giorno un sondaggio della Zogby ha deciso di aggiungere al proprio repertorio una domanda sull'impeachment. La risposta è stata che secondo il 42% degli interpellati, se Bush ha mentito sui motivi per entrare in guerra, dovrebbe essere sottoposto ad un procedimento di "impeachment".
Va ricordato che il primo Articolo di Impeachment che fu usato contro il Presidente Nixon includeva "fare dichiarazioni false e fuorvianti al governo ed al popolo" (anche se allora ci si riferiva al Watergate). Nixon decise di dimettersi per non affrontare queste accuse.
Un'altra potenziale causa di impeachment si è aggiunta nel weekend del 2-3 luglio, quando si è saputo che l'inquirente speciale Patrick Fitzgerald starebbe considerando di accusare il consigliere della Casa Bianca Karl Rove di "ostruzione della giustizia". Rove è accusato di aver rivelato alla stampa che la moglie dell'ambasciatore Joe Wilson, Valerie Plame, era un agente della CIA, come ritorsione verso Wilson che non si era prestato al gioco di fabbricare le prove che Saddam Hussein avesse la bomba nucleare. Per raccogliere le prove contro Rove, Fitzgerald sta mettendo sotto torchio due giornalisti di Time, Matt Cooper e Judith Miller, i quali hanno incontrato Rove all'epoca dei fatti e pubblicato le informazioni su Valerie Plame. Il legale di Rove non smentisce gli incontri, ma afferma che non si parlò del caso Plame. Se questa si rivelasse una menzogna, Rove sarebbe incriminato per falso e ostruzione della giustizia, e dovrebbe dimostrare di aver agito senza sollecitazioni dall'alto, cioè da Bush o Cheney.
Al contempo è giunta notizia che Cheney è stato ricoverato al pronto soccorso del reparto di cardiologia di Vail Valley (Colorado) il 24 giugno, mentre partecipava ad una conferenza a porte chiuse promossa dall'American Enterprise Institute. La giornalista Arianna Huffington, che era a Vail, ha sentito dire che era stato trasportato d'urgenza in ospedale. Il vicepresidente prima ha negato di esserci stato, poi ha detto di essere stato ricoverato solo per un dolore al ginocchio. Ma le ricerche della Huffington hanno dimostrato che aveva subito un attacco di angina, dopo una lunga storia di problemi di cuore, e per camuffarlo era stato ricoverato prima al reparto ortopedico e da lì trasferito di nascosto in cardiologia, dove è stato sottoposto ad un elettrocardiogramma. Come afferma la Huffington, la Casa Bianca rende noto ogni dettaglio sulla salute di Bush, ma nasconde le condizioni di salute di Cheney.


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