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LaRouche sulle bombe di Londra

Il 9 luglio Lyndon LaRouche ha pubblicato un breve scritto sulle "prove strategiche circostanziali" degli attentati terroristici del 7 luglio a Londra. Lo statista americano e fondatore dell'EIR ha notato che i fatti di Londra vanno situati nel contesto dei seguenti aspetti della situazione strategica:
1. la minaccia imminente di un crollo generale, a catena, del sistema finanziario e monetario mondiale;
2. il periodo coincidente con il "vertice" di Gleneagles in cui il Presidente USA George W. Bush avrebbe procurato delle ferite ad un poliziotto, investendolo con la bicicletta che la disperata "anatra zoppa" stava cavalcando;
3. lo scandalo sul caso Valery Plame che coinvolge il principale consigliere di Bush, Karl Rove, e minaccia di trascinare con sé anche lo stesso Bush, il Vicepresidente Dick Cheney e il comitato nazionale repubblicano.
Le principali conseguenze delle bombe sono state, tra l'altro:
1. un'inondazione di liquidità nei mercati finanziari internazionali, sufficiente a ritardare il crollo a catena di quegli stessi mercati fino ad una data posteriore al "vertice";
2. l'assieme di accuse sommamente e malignamente incompetenti, rese "sexy" dal Premier Tony Blair e dal suo ministro degli Esteri Jack Straw, secondo cui "è stata Al Qaeda";
3. la chiara denuncia della sparata propagandistica Blair-Straw da parte di funzionari delle forze dell'ordine;
4. una copertura istericamente e largamente incompetente degli attentati, fatta dal Washington Post e da altri autorevoli mezzi d'informazione internazionali.
5. una stralunata campagna di balle su una presunta ripresa nell'economia USA.
"Dov'era il fantasma di Hermann Goering la sera precedente lo scoppio del panico a Lontra?", si è chiesto LaRouche.

L'accusatio precox di Blair
Le immediate reazioni del Primo ministro britannico Tony Blair e del suo ministro degli Esteri Jack Straw agli attentati di Lontra sono state quelle di asserire che "Al Qaeda" sia responsabile delle bombe che hanno ucciso almeno 49 persone e ne hanno ferito 700. Purtroppo, queste affermazioni si sono rivelate alquanto premature. Il giorno seguente, l'8 luglio, il ministro degli Interni di Blair, Charles Clarke, che è responsabile della sicurezza, ha dichiarato che un legame tra le bombe e Al Qaeda è "una forte possibilità", per poi aggiungere: "Ma rimane solo questo. Non posso assolutamente dire che riteniamo che sia stato il gruppo X o il gruppo Y.... Non escludiamo niente, ma c'è una forte possibilità che abbiamo a che fare con gli stessi che hanno compiuto gli attentati di Madrid". Clarke ha aggiunto: "Non abbiamo escluso altre organizzazioni, come quelle del terrorismo irlandese". Il ministro di Blair ha affermato che la polizia e i servizi di sicurezza restringeranno le indagini solo una volta che sarà confermato "il modus operandi dei terroristi sulla base degli elementi raccolti sulla scena del delitto".
Lo stesso giorno il giornalista esperto di sicurezza del Guardian Richard Norton-Taylor, noto per i toni moderati, ha scritto che il mese scorso il Centro Unificato di Analisi sul Terrorismo (JTAC) aveva ridotto il livello di minaccia potenziale di Al Qaeda in Gran Bretagna, giudicandola incapace di organizzare un attentato coordinato nel Regno Unito.
Questa valutazione è condivisa da esperti europei di terrorismo interpellati dall'EIR. Questi esperti notano i paralleli tra gli attentati di Londra e Madrid, sottolineando che in entrambi i casi, non sono stati impiegati dei kamikaze. Inoltre, la rivendicazione di Al Qaeda non è molto credibile. L'unico elemento che avrebbe dovuto indurre a temere un attentato è quello della situazione strategica, specialmente finanziaria; e qui gli esperti consultati condividono l'analisi di LaRouche.
Intanto, il leader dell'opposizione conservatrice, Michael Howard, ha chiesto un'inchiesta politica, che Blair ha rifiutato.


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