Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Helga Zepp-LaRouche al centro di Colonia, durante un tour elettorale

Tornare al marco tedesco per una politica di vero sviluppo!

La Germania riaffermi la propria sovranità nazionale

Helga Zepp-LaRouche, candidata alla Cancellieria tedesca del Movimento Solidarietà (BüSo, Bürgerrechtsbewegung Solidarität), ha lanciato questo appello elettorale il 14 luglio in vista delle elezioni politiche di settembre.

E' giunto il momento in cui la Germania deve uscire unilateralmente dal Trattato di Maastricht e dall'Unione Monetaria Europea, e deve ripristinare il marco tedesco come moneta nazionale con cui realizzare una politica di vero sviluppo economico. Deve essere applicata la Legge per la stabilità e la crescita, che fu approvata in Germania nel 1967, ricorrendo ad un programma di investimenti statali per la piena occupazione produttiva, per eliminare il dissesto economico evidente nelle cifre della disoccupazione, il cui totale ormai è arrivato intorno ai 9 milioni. In futuro l'euro dovrà essere usato solo come unità di conto nelle transazioni tra i diversi paesi. L'uscita dal trattato è pienamente legittima secondo le leggi internazionali. Se sarò eletta o nominata Cancelliere, queste misure rientreranno in un pacchetto di decisioni che approverei immediatamente.

No al nuovo feudalesimo

Il motivo per cui mi faccio promotrice di questa proposta nella situazione attuale è il seguente. Ormai è sempre più chiaro quali siano i programmi con cui i partiti, compreso il nuovo "Partito della sinistra" tedesco, intendono presentarsi alle prossime elezioni, ed è così evidente che con essi la Germania non ha alcuna speranza di superare la crisi esistenziale che sta affrontando. Giacché tutti, dall'alleanza CSU/CDU (Unione cristiano sociale e Unione Cristiano democratica) al "Partito della sinistra", ignorano il fatto che ci troviamo nella fase finale del collasso sistemico del sistema liberistico, e che la globalizzazione versa in uno stato di bancarotta totale (come quello in cui versava la Germania dell'Est nel 1989), evidentemente essi non hanno nessuna proposta per risolvere questa crisi. Ciò che propongono quei partiti, sia "di destra" che "di sinistra", sono solo delle varianti di una politica che ricondurrebbe inevitabilmente al degrado economico caratteristico della società feudale, quella preesistente alla nascita dei moderni stati nazionali nel XV secolo.
Il programma elettorale di Angela Merkel e di Edmund Stoiber, da essi annunciato solo in minima parte, è tanto incompetente quanto brutale: conduce ad una drastica riduzione del reddito reale dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati attraverso un aumento dell'imposta sul valore aggiunto, e un drastico trasferimento della spesa sociale sul conto dei privati. "Sulle spalle della povera gente", "i poveri diventeranno più poveri", "riduzione dal 5 al 20 per cento del salario reale" sono le descrizioni più appropriate del programma CDU/CSU. Questa politica anti-sociale non rappresenta in nessun modo una via d'uscita dalla crisi sistemica globale. Inoltre questo programma è l'esatta identica cosa del cosidetto "modello scandinavo" e cioè una svalutazione interna, una riduzione reale del reddito delle famiglie attraverso un dislocamento del peso degli oneri sociali, come è stato proposto già l'anno scorso dal prof. Lars Calmfors, neo-conservatore radicale dell'Istituto internazionale di economia dell'Università di Stoccolma.
Gli indirizzi di politica estera della signora Merkel, la quale non s'è neanche accorta delle nuvole del Watergate che si addensano su Washington, precludono ogni soluzione positiva: per lei la priorità sono i rapporti con i neo-conservatori dell'amministrazione Cheney-Bush mentre i rapporti con Francia, Russia e Cina vanno relegati in secondo piano.
Che cosa dovrebbe significare un'affermazione tanto sorprendente come quella che la Merkel ha fatto in occasione del 60mo anniversario della CDU: "Non abbiamo davvero diritto alla democrazia ed all'economia sociale di mercato per tutta l'eternità"? Dopo aver messo in discussione la "C" nella sigla del suo partito cristianodemocratico, la Merkel vorrà ora mettere in discussione anche la "D"? Sarebbe indispensabile che leggesse i principi della costituzione, dove si afferma espressamente, nel Paragrafo 20, che la Repubblica Federale Tedesca è uno stato sociale, e che i cittadini hanno il diritto alla resistenza contro chiunque tenti di alterare questo stato. Per quanto riguarda le nozioni di legge naturale e di bene comune la Merkel sembra esserne del tutto digiuna. Gli esseri umani, infatti, hanno il diritto al bene comune per tutta l'eternità! E se non abbiamo diritto alla democrazia, come lei afferma, allora anche una dittatura le andrebbe bene? E' così signora Merkel? E' questo che lei intende quando si ripropone di "governare con fermezza"?
Il programma del partito liberale FDP è persino più neo-liberista, ed è pertanto un'espressione ancor più radicale del sistema vigente. Una coalizione governativa tra CDU, CSU e FDP, nell'attuale situazione mondiale, garantirebbe una fine senza speranze per la Germania.
In merito ai contenuti, il nuovo partito della sinistra WASG (Alternativa elettorale per la giustizia sociale) non presenta delle soluzioni alla crisi sistemica globale. Da quando Oskar Lafontaine ha espressamente detto di non considerare necessario un nuovo sistema finanziario, ma ha sostenuto apertamente le proposte di Paul Volcker e di Robert Mundell, noto come "il padre dell'euro", resta solo da chiedersi chi trae vantaggio dal sostegno che improvvisamente i mezzi d'informazione tributano a questo partito, un fenomeno che in passato avvenne già alla vigilia della fondazione dei Republikaner e dei Verdi, e spalleggiò anche i neonazisti della NPD in Sassonia, nelle elezioni del 2004. Tutto questo chiasso per un WASG che nel Nord Reno-Westfalia ha riscosso solo il 2,2% dei voti e per i post-comunisti del PDS che nelle ultime politiche hanno ottenuto solo il 5%. Se questa nuova formazione riceve tanto sostegno massmediale c'è da chiedersi se il tutto non sia in funzione di una Grande Coalizione che, nelle intenzioni degli interessi finanziari, debba servire per ridurre drasticamente i livelli di vita della popolazione.

Questo è il mio programma

Giacché il Cancelliere Schröder si è sottomesso ai programmi di austerità dell'Agenda 2010 e Hatz IV, io debbo presentare un programma che rappresenti una praticabile via d'uscita dalla crisi.
Oltre all'uscita unilaterale dal Trattato di Maastricht e al ritorno alla sovranità monetaria con il marco tedesco, e al ricorso alla Legge per la stabilità e la crescita del 1967, propongo che il parlamento tedesco e l'ente di credito per la ricostruzione (Kreditanstalt für Wiederaufbau) creino, già entro quest'anno, una linea di credito di almeno 400 miliardi di marchi, da usare esclusivamente per investimenti produttivi nelle infrastrutture, nella ricerca e negli investimenti per aumentare la produttività tedesca, progetti che in un’economia realmente sana attirerebbero i normali investitori.
Poiché questo alimenta la produzione di beni capitali reali, il credito statale così generato non produce inflazione, ma anzi elimina gli onerosi costi della disoccupazione che, stando alle cifre ufficiali, raggiungono gli 87 miliardi di euro, sommando i sussidi di disoccupazione e la perdita di entrate fiscali. A ciò si aggiunga la perdita di almeno altri 230 miliardi di euro che i disoccupati potrebbero generare se fossero occupati produttivamente. Occupando produttivamente i disoccupati, si otterrebbe ricchezza reale e si riempierebbero le casse dello stato al punto in cui l'Agenda 2010 e l'Hartz IV non sarebbero più necessarie. La disoccupazione è il problema più urgente ed importante e deve essere immediatamente affrontato e risolto!
E' ovvio che questi investimenti statali non debbono essere diretti solo a coprire il deficit delle infrastrutture esistenti (l'Istituto tedesco per gli affari urbani calcola che occorrono investimenti urgenti per 650 miliardi di euro solo per le aree urbane, oltre a quelli necessari a livello federale, per cui si prevede una spesa complessiva sui mille miliardi di euro). Oltre a ciò è importante concepire questi investimenti come un’integrazione dei trasporti primari del continente eurasiatico, così come questa è prevista nell'espansione del Ponte di Sviluppo Eurasiatico. Infine occorre un "New Deal" per la Germania e l'Eurasia, nella tradizione della politica con cui il presidente Franklin D. Roosevelt portò gli Stati Uniti fuori dalla depressione degli anni Trenta, che in linea di principio fu la stessa politica con cui la Repubblica Federale Tedesca fu ricostruita dopo il 1945, dando vita al miracolo economico tedesco.
Se mi eleggerete Cancelliere mi impegnerò a promuovere una conferenza monetaria internazionale nella tradizione di Bretton Woods. Nel Senato e al Congresso degli USA crescono i consensi, sollecitati da mio marito Lyndon LaRouche sia tra i democratici che tra i repubblicani moderati, per un nuovo sistema di Bretton Woods. Il Parlamento Italiano ha già approvato una risoluzione che impegna il governo a farsi promotore di iniziative affinché si giunga alla creazione di un nuovo sistema di Bretton Woods. Questa stessa iniziativa è considerata molto favorevolmente anche in altri paesi.
Vi chiedo pertanto di sostenere la mia canditatura alla Cancelleria. Il BüSo è l'unico partito che dispone di idee economiche chiare su come uscire da questa crisi. Il nostro è l'unico partito la cui politica non conduce ad un nuovo feudalesimo, ma piuttosto produrrebbe un nuovo rinascimento. Come il rinascimento italiano subentrò al feudalesimo medievale, ripristinando la cultura classica della Grecia, facendo soprattutto riferimento a Platone, ed in tal modo dette vita ad una cultura che ha positivamente influenzato l'Europa negli ultimi 600 anni, così possiamo oggi creare un rinascimento che conduca fuori dall'epoca buia culturale in cui oggi ci troviamo.
Dobbiamo fare in modo che le idee di Platone, Nicola Cusano, Leibniz, Lessing, Mendelssohn, Schiller, von Humboldt, Bach, Mozart, Beethoven, Gauss, Riemann e Cantor -- per nominare solo i principali esponenti della cultura e della scienza classiche -- siano di nuovo vive ed egemoni, affinché la Germania torni ad essere rapidamente una nazione di poeti e pensatori. Aiutatemi a diventare Cancelliere ed ogni bambino e studente potrà accedere ad un sistema educativo effettivamente universale.
Non vi pare inoltre che questa nazione abbia bisogno di qualcosa di effettivamente diverso, qualcosa che sia qualitativamente competente, e diverso dal solito minestrone della politica? Allora sostenete la mia candidatura.


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