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La politica monetaria cinese

La Banca popolare della Cina ha annunciato a sorpresa il 21 luglio 2005 una rivalutazione del renminbi del 2,1%, ponendo fine all'ancoraggio della sua moneta al dollaro seguito ininterrottamente dal 1995. La banca ha spiegato che il renminbi potrà "oscillare" in maniera controllata nei confronti del dollaro e di altre monete.
La banca ha sottolineato che il cambio resterà "sostanzialmente stabile" e che i mezzi di supervisione e controllo restano fermi e in vigore: "La Cina riformerà il regime dei cambi spostandosi verso un regime a fluttuazione gestita basato su domanda e offerta del mercato, facendo riferimento ad un paniere di monete ... Il prezzo delle contrattazioni giornaliere del dollaro rispetto al RMB nel mercato interbancario dei cambi potrà oscillare entro una banda dello 0,3% attorno alla parità centrale pubblicata dalla PBOC", cioè la Banca popolare cinese. Anche la Malesia ha rinunciato lo stesso giorno al vincolo con il dollaro.
Secondo gli esperti cinesi consultati dall'EIR una leggera rivalutazione rappresenta un vantaggio, riequilibrando la bilancia commerciale. Le esportazioni sono aumentate in un anno del 32,7%, e le riserve di moneta straniera che ne derivano sono aumentate altrettanto, raggiungendo i 711 miliardi di dollari. Il deficit commerciale degli USA con la Cina ha raggiunto i 162 miliardi nel 2004 e l'associazione dei manifatturieri USA sostiene che il deficit raggiungerà quest'anno i 225 miliardi. Un portavoce della banca centrale cinese ha dichiarato al Quotidiano del Popolo del 23 luglio che l'intervento sul tasso del RMB "è stato reso necessario per alleviare squilibri nel commercio estero ed espandere la domanda interna". Negli ultimi anni "l'espansione continua del doppio surplus cinese nelle partite correnti e in conto capitale ha aggravato lo squilibrio dei pagamenti internazionali". L'intervento sui tassi di cambio dovrebbe giovare alla strategia di sviluppo, "aumentando la domanda interna e ottimizzando l'allocazione delle risorse", e permettendo maggiori controlli e regolamentazioni finanziarie.
L'economista Gao Huiquing del Centro informazioni dello stato ha dichiarato al Beijing Times che la Cina ha potuto avvantaggiarsi del recente rafforzamento del dollaro e delle recente fughe di capitali speculativi nel prendere la sua decisione tempestiva di rivalutare il RMB. 


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