Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

Il 2 agosto 2005 si è tenuta a Bologna una imponente manifestazione popolare per commemorare la strage che venticinque anni fa segnò il culmine della Strategia della Tensione. Il Movimento Solidarietà è intervenuto distribuendo ai partecipanti il volantino qui riprodotto, suscitanto reazioni molto positive, interesse e fermento notevoli.

MOVIMENTO SOLIDARIETÀ

La Nuova Strategia della Tensione di Dick Cheney & George Shultz

Dopo ben 25 anni, rimangono molte ombre intorno alla strage che oggi ricordiamo, e ad altre della cosiddetta Strategia della Tensione.
Paradossalmente, altri atti terroristici più recenti sembrano non aver trovato impreparati gli apparati di sicurezza e di intelligence, sebbene a fatti avvenuti: nei giorni 11 settembre 2001, 11 marzo 2004 e 7 luglio 2005, a poche ore dalle stragi i media e i governi interessati stabilivano le responsabilità degli attentati, in maniera apparentemente definitiva.
(Chi ricorda l’incendio del 27 febbraio 1933 appiccato da Goering, ricorda anche che il clima di terrore innescato fece accettare al popolo tedesco la “protettiva” e “preventiva” dittatura di Adolf Hitler.)

Volendo risolvere questo paradosso, occorre ammettere un’ipotesi che porta a considerare questa come una seconda fase della stessa Strategia della Tensione.

Il contesto strategico comune

L’economia mondiale è minacciata da un crac finanziario qualitativamente più grave di quello del 1929: a questa condizione di bancarotta del sistema monetario e finanziario mondiale possono essere ricondotti tutti i recenti casi di insolvenza e fallimento, dalla Enron e la General Motors, alla Parmalat e la FIAT.
In questa situazione di crollo, l’oligarchia finanziaria e i personaggi al suo servizio, come il vicepresidente Dick Cheney, stanno operando per mantenere a tutti i costi il loro disegno storico di stampo imperiale, altrimenti chiamato “globalizzazione”.
L’obiettivo è di creare delle false contrapposizioni per poter tirare le fila dall’esterno, e così bloccare qualsiasi tentativo di ripristinare la sovranità degli Stati-nazione moderni.

Il pericolo supremo

Ora che la crisi strategica e militare è stata aggravata dalle inutili e immorali campagne in Afghanistan e in Iraq, ora che alcune istituzioni degli Stati Uniti d’America, come lo stesso Senato, sfidano più coraggiosamente la cricca intorno al povero George W. Bush, resistendo da qualche mese a certi tentativi di instradare gli Stati Uniti verso una dittatura, lo stato mentale dei neoconservatori indeboliti è una versione americana di quello di Hitler nel suo bunker. In queste condizioni di testarda disperazione, Cheney continua a lavorare per il suo impero, ed è seriamente propenso a scatenare una guerra nucleare, contro un paese – l’Iran – che si inserisce in una regione calda, teatro dello storico “Grande Gioco” delle potenze europee.....

La soluzione: riorganizzare lo sviluppo economico mondiale

Per fermare i folli piani di un’oligarchia disposta a sacrificare tutto pur di mantenere il proprio potere, bisogna cambiare il contesto politico e strategico attuale: riorganizzare il sistema finanziario internazionale con la Nuova Bretton Woods di Lyndon LaRouche, e dare vita ad un epoca di cooperazione per lo sviluppo industriale ed infrastrutturale tra tutti i popoli del mondo. La strategia della tensione mira precisamente a bloccare questo grande disegno, che punta a migliorare il tenore di vita dei paesi poveri e utilizzare il progresso tecnologico per rendere l’uomo capace di determinare il proprio destino.

________________________________________

La strategia della tensione, allora ed oggi

Le indagini sulle bombe del 7 luglio a Londra, e gli strascichi della vicenda verificatisi il 21 luglio, presentano dei paralleli con le attività terroristiche del passato, quelle della "strategia della tensione", che possono essere molto utili per comprendere ciò che ufficialmente si vorrebbe etichettare come "terrorismo islamico”. La "bonanza di prove forensi" rappresentate dalle bombe inesplose del 21 luglio ricorda molto quella che si ebbe il 13 gennaio 1981 in Italia, quando la polizia rinvenne a bordo di un treno una borsa piena di esplosivo, lo stesso utilizzato per la strage alla stazione di Bologna che era avvenuta sei mesi prima. Furono rinvenute anche armi, munizioni, giornali e biglietti d'aereo, tutti indizi che conducevano a terroristi francesi e tedeschi. L’allora capo del SISMI Giuseppe Santovito dichiarò che le "prove forensi" indicavano come la bomba sarebbe dovuta esplodere su un altro treno e che "terroristi francesi e tedeschi" volevano che le responsabilità dell'attentato ricadessero sui neofascisti italiani. Quattro anni più tardi fu scoperto che la borsa era stata messa sul treno dai funzionari del SISMI gen. Pietro Musumeci e col. Pietro Belmonte, su ordine dello stesso Santovito e di Francesco Pazienza. Tutti e quattro questi personaggi appartenevano alla Loggia P2.
Come nel caso delle infiltrazioni delle BR da parte degli americani e gli israeliani, è fondamentale chiarire come viene manipolato il terrorismo, per smascherare il disegno strategico dietro la nuova strategia della tensione.

Il dito di Cheney sul bottone nucleare

Il 27 luglio lo statista americano Lyndon LaRouche ha lanciato un allarme internazionale spiegando che ad agosto il vice presidente Dick Cheney, con la piena complicità degli ambienti britannici del primo ministro Tony Blair, avrebbe l’intenzione di scatenare un attacco nucleare tattico preventivo contro l’Iran, secondo i piani recentemente venuti alla luce. LaRouche è giunto a queste conclusioni analizzando tutta una serie di fatti, a cominciare da quanto ha riferito un ex ufficiale dell’intelligence alla rivista American Conservative sul fatto che Cheney avrebbe ordinato al Comando Strategico (STRATCOM) di mettere a punto dei piani di contingenza per un attacco convenzionale e un attacco nucleare tattico contro centinaia di obiettivi in Iran, qualora dovesse verificarsi “un nuovo attacco come quello dell’11 settembre” contro gli USA. L’amministrazione Bush, sotto il CONPLAN 8022, aveva già dato in dotazione dei comandanti militari di teatro testate nucleari tattiche, dette “mini-nukes”, nel contesto di una nuova dottrina di Attacco Globale che fu inizialmente abbozzata all’epoca in cui Cheney era segretario della Difesa sotto George H.W. Bush, all’inizio degli anni novanta. Fonti del Congresso, militari e d’intelligence sottolineano che in realtà non si può parlare di semplici piani di contingenza militare, ma che piani del genere rappresentano le intenzioni politiche di Cheney.

www.movisol.org


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà