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La contraffazione di Ledeen, tra martinismo e noecon


25 ottobre – Lo scandalo che investe i neocon nella Casa Bianca e dintorni, e Dick Cheney in prima persona, ruota attorno alla vicenda dell’ambasciatore Joe Wilson e di sua moglie Valerie Plame. Wilson produsse nel 2002 un rapporto per i servizi americani, soprattutto per la CIA, in cui si attestava che i documenti su presunti acquisti di uranio in Niger, da parte di Saddam, erano delle contraffazioni. Ciò nonostante, Bush andò alla televisione a dire che Saddam si procurava l’uranio dall’Africa per farsi l’atomica, e giustificare così l’urgenza dell’aggressione militare. Di lì a poco, l’identità della moglie dell’ambasciatore, agente segreto e funzionario della CIA, finì per essere svelata sui giornali, in un evidente atto di rappresaglia, non solo contro Wilson, ma contro intere strutture dei servizi.
Nel far luce sulla contraffazione dei “documenti negeriani”, che avvenne a Roma, si giunge alla figura di Michael Ledeen.

Michael Ledeen
Justin Raimondo ha scritto su Antiwar.com che fonti dell'ambasciata italiana a Washington confermano che il procuratore speciale Patrick Fitzgerald ha richiesto una copia del rapporto segreto della Commissione parlamentare di controllo (COPACO) che ha ascoltato i vertici del SISMI sull'affare della falsificazione dei documenti sull'uranio del Niger. Un ex dirigente delle operazioni della CIA avrebbe anche confermato che Fitzgerald "ha finalmente ottenuto una copia completa". Secondo la stessa fonte della CIA, il rapporto riferirebbe che Michael Ledeen funse da tramite dei documenti contraffatti e che a contraffarli furono gli ex funzionari della CIA Duane Clarridge e Alan Wolf (poi deceduto).

Ledeen era in effetti presente a Roma, nel dicembre 2001, quando i documenti sull’ossido di uranio nigerino, o "yellow cake", apparvero sulle scrivanie del SISMI. Ledeen era giunto nella capitale in compagnia di personaggi del Pentagono come Lawrence Franklin (poi incriminato per aver trafugato documenti segreti ai funzionari d'ambasciata israeliana attraverso l'AIPAC) per incontrare truffatori della risma di Manucher Ghorbanifar, famoso per lo scandalo Iran-Contra.
Ledeen è molto ben addentro a certi ambienti politici italiani: figurava come "consulente" sui libri paga del SISMI all'inizio degli anni Ottanta, nel periodo in cui il SISMI era controllato dalla P2.
Dopo aver immesso nel circuito i documenti contraffatti, Ledeen continuò ad istigare lo Scontro di Civiltà con un libro intitolato «The War Against the Terror Masters», presentato da lui stesso con un articolo sul Wall Street Journal del 4 settembre 2002. Invece di usare la forza militare USA contro l’Iraq soltanto, propone Ledeen, gli americani dovrebbero pensare di “usare tutto il nostro genio politico, morale e militare a sostegno di una vasta rivoluzione per liberare tutti i popoli del Medio Oriente”. E fa la lista: Iran, Iraq, Siria e Arabia Saudita.
Il 26 ottobre 2004 Ledeen tenne a battesimo i neocon italiani in occasione della presentazione di un suo libro «Il 'Principe’ dei neocons. Un Machiavelli per il XXI secolo» a Palazzo Ruspoli, dove fu salutato da tutti gli intervenuti come colui che con la sua ‘Intervista sul fascismo’ con lo storico Renzo De Felice iniziò nel 1975 il cosiddetto sdoganamento di Mussolini e del ventennio. Ledeen infatti non ha mai nascosto la sua simpatia per il “fascismo universale”, che è anche il titolo di un suo libro. In tale occasione Ferdinando Adornato di FI si presentò come grande amico di Ledeen. L’intento di questa fatica letteraria è ammantare di ascendenti “rinascimentali” le teorie fasciste di Leo Strauss che animano la cordata neocon.
Oggi Ledeen opera dal “tempio” neoconservatore, l’American Enterprise Institute, ed è l’unico consulente a tempo pieno per la politica estera di Karl Rove, primo consigliere politico del Presidente Bush. Il suo pedrigree riconduce alla loggia massonica dei martinisti, i contorni della quale s’intravedono nella nascita del fascismo. L’iniziazione, almeno ideologica, di Ledeen al martinismo è avvenuta con tre libri, due dei quali sponsorizzati dalla Fondazione Cini di Venezia, fondata dall’ex ministro fascista e grande socio d’affari di Volpi di Misurata, Vittorio Cini, personalità venerata da Montanelli.
I tre libri in questione sono una biografia di Gabriele D’Annunzio “D’Annunzio — il primo duce”, poi il suo libro più famoso, “Fascismo Universale”, omesso dalle biografie più recenti di Ledeen, ed infine “Hydra of Carnage”. Quest’ultimo libro raccoglie scritti di autori diversi, tra cui Ledeen, sotto la coordinazione di Adda Bozeman, che in apertura articola la proposta di ristrutturazione completa dei servizi segreti americani, prendendo a modello la Serenissima Repubblica di Venezia, creando così i presupposti per instaurare “l’era post stato nazionale”. Nel libro si propone “The Venetian way”, ovvero la promozione dell’irrazionalismo organizzato settariamente come strumento di sovversione sociale.
Studiando gli anni del fascismo ci si rende facilmente conto di quanto esso sia stato intriso di “venezianità”: dalla decadenza perversa di D’Annunzio, ai cordoni delle borsa del regime tenuti saldamente in mano da Volpi e da Comit/Generali.
Ledeen fu introdotto al pensiero fascista da George Mosse, suo professore all’Università del Winsconsin, sul conto del quale ebbe a dire nel 1976 “è convinto che il fascismo rappresenti la ricerca di una ‘terza via’, tra capitalismo e comunismo, che libererebbe gli esseri umani dall’alienazione della società industriale garantendo comunque la realizzazione dell’individuo. Com’è ovvio, Mosse è convinto che celebrazioni e cerimonie del fascismo abbiano assolto una funzione importante nel creare l’illusione di questa realizzazione, e che l’estendersi della politica ad ogni aspetto dell’attività umana — l’essenza di ciò che si soleva chiamare ‘totalitarismo’ — significa che i cittadini erano sempre convinti di partecipare ‘alla causa’. Ho altrove spiegato — continua Ledeen — che il tentativo di D’Annunzio di creare ‘lo stato libero di Fiume’ rappresentò il primo tentativo del secolo di organizzare in Europa occidentale un governo attorno a questo tipo di politica dei cerimoniali e che per molti versi ebbe un grande successo”. Ledeen aggiunse: “Secondo Mosse, le numerose cerimonie del Terzo Reich, come le famose adunate di Norimberga immortalate nel film ‘Il trionfo della volontà’ di Leni Riefenstahl, erano semplicemente forme grandiose di cerimonie liturgiche sviluppate sia dalla destra che dalla sinistra nel diciannovesimo secolo”. E concluse: “non ne parlammo molto, sebbene lo menzionassimo talvolta, e questa è la sostanza del terrore nel fascismo e nel nazionalsocialismo. Il terrore era molto importante per il sucesso del nazionalsocialismo”. La politica del “terrore”, e del “boia” come pilastro dello stato, è un contributo centrale di Joseph De Maistre al pensiero martinista.


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