Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

DICHIARAZIONE DI PAOLO RAIMONDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER I DIRITTI CIVILI – SOLIDARITA’

Il gen. Pollari consegni il “Dossier Ledeen” al Parlamento

Roma, 3 novembre 2005 – Il Nigergate non può essere trattato come se fosse solamente uno sporco affare interno alla politica italiana. È stato uno dei tasselli fondamentali usati dai neoconservatori di Cheney e Bush per giustificare una guerra che è tuttora combattuta. E’ stata una frode ben orchestrata, anche con tanto di barbe finte e storielle poco credibili (come è previsto nei libri di testo delle operazioni speciali di intelligence) e che alla fine ha dato il risultato che i fautori delle guerre preventive volevano. Per chi ha seguito e studiato i depistaggi e tutte le altre operazioni coperte degli uomini della P2 nei servizi segreti durante il rapimento di Aldo Moro e in altre destabilizzazioni della “strategia della tensione”, la frode dell’uranio del Niger è un déjà vu.
Il COPACO ha iniziato delle audizioni per sentire il capo del SISMI, gen. Pollari e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta su questi fatti. Io credo che sia cruciale capire il ruolo svolto in questa e altre operazioni da Michael Ledeen, il neocon dell’American Enterprise Institute, insieme alle reti mai smantellate della P2.
Il Parlamento dovrebbe chiedere al gen. Pollari di rendere disponibile il dossier sulle attività di Ledeen in Italia e altrove. Secondo un articolo di La Repubblica del 28 novembre 2004 il capo del SISMI avrebbe ammesso l’esistenza di un simile dossier. Il gen. Pollari dovrebbe anche riferire tutto quello che è avvenuto nel dicembre 2001 quando si incontrò con Ledeen (che avrebbe visto anche il ministro della Difesa Antonio Martino) e quando il SISMI organizzò degli incontri di tre giorni tra Ledeen e un gruppo di iraniani. Con Ledeen, a Roma c’erano due uomini dell’Office for Special Plans del Pentagono, Larry Franklin (oggi accusato di avere passato documento segreti americani a Israele!) e Harold Rhode e anche Manucher Ghorbanifar, una delle figure centrali nello scandalo Iran-Contra.
Sarebbe anche un gesto di amicizia nei confronti di quell’America che rispetta la Costituzione e di sostegno a chi sta combattendo democraticamente perché vinca la legalità e la giustizia.


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