Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

Amelia Boynton Robinson ricevuta a Roma dalle deputate dell'Unione. L'omaggio floreale è stato offerto ad Amelia dall’on. Elena Montecchi.


 

fonte: http://www.articolo21.info/editoriale.php?id=1395

 

Amelia incontra Biondi e le deputate dell'Unione

di Nella Condorelli

30/11/2005 – “Esprimo una grande ammirazione per la sua attività in difesa dei diritti civili, e per la pratica di solidarietà nei confronti di ogni essere umano, aldilà delle appartenenze di razza e di religione, che insegna la sua storia umana. Da persone come lei, che hanno messo la difesa della libertà e dei diritti umani al centro della propria vita e della propria azione politica, bisogna solo imparare.”
Con queste parole, il vicepresidente della Camera, on. Alfredo Biondi, in compagnia della questora Manzini, ha accolto a Montecitorio Amelia Boynton Robinson, leader storica con Martin Luther King e Rosa Parks delle lotte per il voto agli afro-americani e per i diritti civili negli Stati Uniti, e ancora oggi a novantaquattro anni attiva nelle campagne per la pace e per i diritti.
“ Sono contenta ed orgogliosa di essere oggi con voi e di condividere la mia esperienza di lotta”– ha risposto Amelia Robinson – giunta in compagnia dell’onorevole Ds Silvana Pisa, che ha preparato l’incontro istituzionale e dei rappresentanti del Movimento Internazionale per i diritti civili “Solidarietà” e di "Articolo21 Liberi di" che hanno organizzato un programma d’incontri con la stampa, le istituzioni, le associazioni e gli studenti che durerà l’intera settimana.
“Ho cominciato cercando di migliorare la vita degli afroamericani  - ha continuato la Robinson - e mi sono resa subito conto che la mia azione non era diretta soltanto ad un gruppo di persone, ma abbracciava tutti gli esseri umani. Sono cresciuta nel profondo Sud degli Stati Uniti, dove persisteva la schiavitù; quelli che ci opprimevano e ci discriminavano erano i figli degli schiavisti, un piccolo gruppo di persone che diceva di agire in nome “del loro stile di vita”. Ho capito che dovevo fargli comprendere che quello non era uno stile di vita, ma il risultato di un’adesione acritica al sistema nel quale erano nati. La nostra lotta ha aperto la mente a molta gente, gli ha fatto cambiare idea, ma abbiamo pagato prezzi altissimi, molti sono stati uccisi e tanti tra loro erano bianchi, venuti ad aiutarci. Sono contenta di aver avuto io per prima questa apertura mentale che mi ha fatto sempre andare aldilà delle apparenze, e ha dato la possibilità di considerare tutti gli esseri umani figli di Dio.”.
Ha quindi preso la parola la questora Manzini: “Abbiamo tutti da imparare dalla sua esperienza: l’Italia sta affrontando un difficile cammino anche sul terreno dell’integrazione degli immigrati, che in gran numero provengono proprio dall’area africana. E’ un cammino globale che riguarda tutto l’Occidente, e va condotto in uno spirito di solidarietà globale. L’Europa guarda a questa sfida come ad una delle sfide più importanti nel suo processo d’integrazione”.
“ Come donna e come parlamentare, sono onorata della sua presenza – ha concluso Silvana Pisa – spesso noi della sinistra venivano accusati di essere antiamericani, invece amiamo moltissimo l’America dei diritti e dell’uguaglianza che Amelia Robinson rappresenta.”.
“ Negli Stati Uniti non siamo una minoranza – ha risposto Amelia - io rappresento la maggioranza degli  americani. Il piccolo gruppo che oggi ha il controllo del Paese è una minoranza interessata soltanto al proprio ego e ai propri interessi personali, c’è una grande corruzione. La guerra in Iraq è stata un  atto illegale sin dall’inizio. Oggi la nostra lotta è mirata a svelare corruzione e illegalità. Il presidente Bush da solo non sarebbe mai capace di sostenere tutto quello che sta succedendo, noi stiamo per scoprire il gioco del vicepresidente Cheney, ed è di lui che dobbiamo liberarci. In pericolo c’è la stessa Costituzione repubblicana degli Stati Uniti, vogliamo riprenderci il Paese democratico.”.
Accolta dall’onorevole Elena Montecchi, Amelia si è quindi incontrata con le deputate dell’Unione. “ Nessuno negli Stati Uniti voleva questa guerra in Iraq – ha detto riprendendo il discorso fatto durante l’incontro con Biondi - solo il piccolo gruppo di persone che oggi ha il controllo del Paese: il presidente ed il suo staff a partire dal vicepresidente: riusciremo a liberarci di Cheney molto presto, e con lui della corruzione e dell’illegalità.”.
Per concludere, una battuta un po’ seria e un po’ faceta: perché iniziare da Cheney? Perché se ci liberiamo di Bush poi il vicepresidente diventa presidente, e si ricomincia, invece così…
L’incontro, al quale hanno partecipato tra le altre le deputate Elettra Deiana, Sesa Amici ed Elena Cordoni, ed al quale sono infine intervenuti anche l’onorevole Luciano Violante e l’onorevole Renzo Innocenzi, si è concluso poco dopo le sedici con uno scambio di doni.


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