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I moniti della Banca d'Inghilterra

Sir Andrew Large, vice governatore della Banca d'Inghilterra, ha previsto “rischi significativi” per il sistema finanziario nella Financial Stability Review pubblicata il 16 dicembre.
“Occorre essere particolarmente vigilanti”, si legge nel rapporto che solleva anche “interrogativi sull'indebolimento delle procedure standard, della disponibilità al rischio e della disciplina finanziaria ... Occorre ricordare che l'ambiente finanziario ora è più complesso, opaco, interconnesso ed esposto, per cui un esito positivo non è una conclusione scontata. I prezzi hanno raggiunto livelli storicamente insoliti”. “Con alcuni investitori che ricorrono a rischi maggiori, è di certo prudente pianificare l'evenienza di una drastica revisione dei prezzi a livelli storicamente più normali ... Correzioni di questo tipo potrebbero comportare un periodo di riduzione della liquidità”.
Per l'Inghilterra il rapporto prevede “un rapido aumento dei prodotti finanziari ad alto rapporto d'indebitamento, una tendenza affermatasi almeno da giugno”, cioè dal precedente rapporto della banca. “L'allentamento dei criteri di prestito in alcuni mercati e la maggiore ricerca di strumenti potenzialmente illiquidi suggeriscono che anche la disciplina finanziaria sia alquanto allentata. Esperienze precedenti suggeriscono che questi sviluppi possono condurre a problemi qualora la valutazione del rischio dovesse cambiare drasticamente”. I problemi comprendono “un aumento degli squilibri finanziari globali” e “cambiamenti improvvisi dei flussi internazionali di capitale tali da scombussolare un'ampia gamma di mercati degli assets. Più questi scompensi si protrarranno, maggiore sarà il rischio di aggiustamenti impegnativi e costosi”. Il rapporto mette in guardia anche dalla rapida crescita del mercato di titoli garantiti dalle ipoteche.
In un commento apparso lo stesso giorno sul The Times, l'esperto economico Wheatcroft rievoca lo spettro di LTCM, che “era in apparenza un'operazione a basso rischio ben garantita, che mirava a trarre profitti sicuri dalla differenza tra bond ben quotati e debito garantito dal settore immobiliare in Europa ... Ciò nondimeno LTCM è finito in bancarotta, minacciando i tanti contratti derivati che stipavano i computer, quando la sola insolvenza del debito russo nel 1998 ha innescato il panico degli investitori che hanno deciso di rinunciare ad un rischio anche modesto per una sicurezza anche con rendite molto ridotte. La Banca d'Inghilterra teme che l'intero sistema bancario possa ora incorrere negli stessi rischi di LTCM”.
I rischi finanziari sono dunque enormi e alcuni esperti in Inghilterra si chiedono come mai non sia già saltato tutto in aria; sono inoltre convinti che la Banca d'Inghilterra ora parli così solo per “coprirsi le spalle”.


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