Il flagello degli hedge funds
31.7.07 In un discorso ai giovani di diversi paesi dellAmerica Latina, Lyndon LaRouche ha parlato dei motivi dietro i crolli delle borse verificatisi la settimana scorsa, spiegando che il protrarsi del regime di speculazione degli hedge funds rischia di portare al collasso lintero sistema.
In riferimento ad un articolo apparso il 28 luglio sul New York Times, in cui si ammettevano le dimensioni preoccupanti della crisi, lo statista democratico ha affermato: La natura del problema è questa: considerando la situazione nella sua dimensione internazionale ci rendiamo conto che siamo giunti alla fase finale di disintegrazione del sistema finanziario mondiale. Gli avvenimenti delle ultime settimane, verificatisi internazionalmente, sono dovuti allo sfascio di aspetti del sistema definiti attività degli hedge funds.
Il problema, adesso, è il seguente: il mondo è dominato da diversi tipi peculiari di imprese finanziarie. Gli hedge funds sono rappresentativi di ciò. Sono una sorta di gioco dazzardo: è come lasciare che landamento delleconomia si decida sui tavoli verdi di Montecarlo o Las Vegas.
Le basi di questo sistema poggiano su banche e altre risorse che presumibilmente sono risorse di ricchezza finanziaria, titoli, e sulla pratica di prendere in prestito quei titoli finanziari per acquistare qualcosa: di nuovo, unopzione! Di conseguenza, quando si rileva unimpresa ... non la si paga, ma si promette di pagarla! Tale promessa dipende dalla consegna del denaro a sua volta promesso da entità come le grandi banche USA e altri grandi istituti simili. In questo le borse, come Wall Street, svolgono un loro ruolo. Laspetto sostanziale di tutta la faccenda è che il tasso di crescita delle acquisizioni degli hedge funds o altre entità acquisitrici del genere che operano nei mercati mondiali, in particolare negli Stati Uniti, in Europa ecc. dipende dalla crescita del tasso di acquisizioni stesso.
Dunque, mentre il volume delle acquisizioni è cresciuto, leconomia fisica reale invece di crescere è andata contraendosi ... Leconomia mondiale è al collasso, se misuriamo i livelli di vita fisici della popolazione.
Questo significa, ha spiegato il leader democratico, che siamo giunti al punto in cui lintero mercato mondiale dipende dalla speculazione nelle acquisizioni di questo tipo, acquisizioni che comportano una contrazione e un collasso delleconomia!. E questa contrazione fondamentale, tra il processo speculativo finanziario e la contrazione economica, che garantisce il disastro.Si intensifica la campagna per limpeachment di Cheney
31.7.07 Dopo lannuncio dellon. John Conyers, presidente della Commissione Giustizia al Congresso, che si è detto pronto a iniziare una procedura di impeachment nei confronti di Cheney in Commissione se altri tre parlamentari sottoscriveranno la risoluzione dellOn. Dennis Kucinich, si sono intensificate le pressioni sul Congresso. Il 24 luglio lon. Robert Brady, democratico di Filadelfia, al Congresso da sei legislature, ha aggiunto il suo nome allHouse Resolution 333, il disegno di legge presentato da Kucinich per limpeachment. Lo stesso giorno lon. Diane Watson, democratica della California, ha dichiarato ad alcuni giovani del movimento giovanile di LaRouche (LYM) che si trovavano a Capitol Hill per raccogliere consensi sullimpeachment, che avrebbe firmato il disegno di legge. Una telefonata alla sua segreteria a Washington ha confermato che la Watson sostiene il d.d.l. 333 ma che non ha ancora firmato. Anche la segreteria dellon. Caroline Kilpatrick ha risposto ai giovani del LYM che la congressista pianifica di firmare il ddl.
Lumore in tutti gli Stati Uniti è sempre più favorevole allestromissione di Cheney. Un esempio indicativo è lincontro organizzato il 21 luglio dallon. Xavier Becerra a Eagle Rock, in California. L80% delle domande rivolte al parlamentare, dopo il suo discorso introduttivo, riguardavano limpeachment. Becerra, che è assistente del Presidente del Congresso Nancy Pelosi, è stato bombardato di richieste per limpeachment, e quando ha cercato di spostare la discussione sul ritiro delle truppe americane dallIraq, un giovane del LYM è intervenuto citando larticolo del Guardian del 16 luglio, che dimostra che Cheney mantiene una posizione di controllo a Washington, aggiungendo che se non verrà estromesso prima dellestate provocherà unaltra guerra in Iran.
Anche nel Partito Repubblicano aumentano le richieste di dimissioni di Cheney, che è un bastone tra le ruote ad una possibile rielezione. Sul Financial Times del 25 luglio, Bruce Fein ha rivelato che alcuni membri del Partito Repubblicano stanno tramando per estromettere Mr. Dick Cheney il nostro vicepresidente imperiale prima delle elezioni del 2008. Fein è un ex funzionario dellamministrazione Reagan e un avvocato costituzionalista. E il terzo collaboratore di Reagan a mettere in guardia dallanticostituzionalità dello strapotere di Cheney alla Casa Bianca.
LaRouche ammonisce Nancy Pelosi
28.7.07 In una dichiarazione rilasciata il 26 luglio 2007, leconomista e leader democratico Lyndon LaRouche afferma: Se Cheney facesse scoppiare unaltra guerra, in assenza di un procedimento di impeachment a suo carico per omissione del Presidente del Congresso USA Nancy Pelosi, allora sarebbe lei a dover rassegnare le dimissioni dal suo incarico. Le conseguenze di tale sviluppo sarebbero tali da poter indicare nella prolungata associazione tra Felix Rohatyn e Nancy Pelosi un fattore di corruzione nel comportamento di questultima.
E finito il tempo della diplomazia. Lyndon LaRouche sottolinea che è in gioco il destino stesso della civiltà. Ciò che farà o non farà Nancy Pelosi influenzerà il destino di ogni americano. Dunque, valutando quanto riferitogli in merito alla codardia dei membri del Congresso sul tema del sostegno allimpeachment di Cheney, Lyndon LaRouche ha sottolineato quanto segue: se Nancy Pelosi è davvero decisa, se non ad annullare, a continuare a placare - dallalto del suo incarico il movimento popolare che esige limpeachment, dovrebbe decidersi a rassegnare le dimissioni.
Se continuerà a bloccare le iniziative che mirano allimpeachment di Dick Cheney, e Cheney lanciasse il suo attacco allIran, diventerebbe ovvio alla gente che il suo comportamento è stato troppo a lungo influenzato dal noto sostenitore della rivoluzione negli affari militari di Cheney, il proto-fascista Felix Rohatyn cresciuto negli ambienti simil-nazisti della sinarchia internazionale.
A tutti coloro che desiderano vincere la battaglia per lestromissione di Cheney, prima che faccia tuonare i suoi Cannoni dAgosto: non otterrete alcun risultato a meno che non mettiate in guardia Nancy Pelosi dal suo errore, esigendo che cambi rotta immediatamente.
Gli hedge funds in fuga dalla Germania
24.7.07 Secondo un sondaggio Harris pubblicato il 23 luglio, la grande maggioranza della popolazione di molti paesi europei è convinta che la globalizzazione abbia effetti negativi e in particolare è contraria ai continui tagli delle tasse ai redditi alti dei dirigenti e manager di hedge funds e private equity. Germania e Danimarca in particolare hanno recentemente approvato misure per impedire che private equity e hedge funds aggirino il fisco specialmente nelle operazioni di acquisizione delle imprese condotte con denaro preso in prestito.
La legge approvata in Germania sembra molto decisa ed è scaturita a seguito di uno scontro politico avvenuto per lo più dietro le quinte proprio sulla regolamentazione degli hedge funds nel contesto del vertice del G8 a Heiligendamm.
La nuova legge tedesca entrata in vigore il 1 luglio, hanno spiegato degli esperti allEIR, riduce lievemente la pressione tributaria complessiva sulle imprese, ma la sposta a monte, prima della deduzione delle spese per gli interessi sui debiti, con una esenzione limitata soltanto ad un massimo del 30% di tali spese. Le imprese sono inoltre tenute a documentare al fisco tutti i finanziamenti ricevuti, anche dallestero. Per i fondi scatenati nei takeover, noti in Germania come locuste finanziarie, questa è proprio una sventura giacché effettuano le acquisizioni prendendo in prestito volumi enormi di denaro, caricano poi questo debito sui bilanci delle imprese acquisite e deducono gli interessi enormi che debbono pagare dal reddito imponibile, garantendosi in tal modo lesenzione fiscale. Inoltre trasferiscono off-shore alcuni settori delle imprese acquisite, ad esempio le entità che detengono i brevetti, in modo che anche le royalties riscosse diventano esentasse. La nuova legge si premura di tappare anche questa falla.
Mentre qualche altra scappatoia devessere ancora arginata, i takeover in barba al fisco sono diventati più difficili in Germania e i grandi hedge funds hanno cominciato ad abbandonare il paese.
La nuova legislazione che entrerà in vigore in Danimarca il 1 gennaio 2008 è simile a quella tedesca ma è meno rigida. Sono deducibili dallimponibile il 45% delle spese per gli interessi, ma con il tetto del 6,5% dellimponibile totale del capitale dellimpresa. Non sono più deducibili parcelle e commissioni percepite dai fondi o dalle loro banche. Tutte le royalties sui brevetti sono rigorosamente tassate al 12,5%.
Negli Stati Uniti qualche ufficio parlamentare sta esaminando questi modelli per eventuali iniziative analoghe.Cheney ordisce un nuovo 11 settembre?
24.7.07 Questa è la domanda che lesponente democratico americano Lyndon LaRouche ha posto a seguito degli sviluppi che hanno fatto seguito al vertice USA-Russia dei primi di luglio a Kennebunkport. Anche a Washington ci sono osservatori attenti che sono convinti che Cheney abbia reagito a quegli sviluppi moltiplicando gli sforzi per una guerra degli USA con lIran.
Ciò è ad esempio riflesso sulle pagine del Guardian, che il 16 luglio riferiva di incontri avuti dal vicepresidente con esponenti della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato e del Pentagono per sostenere la linea secondo cui lopzione diplomatica è inconcludente e che bisogna quindi passare allopzione militare. Per giustificare una guerra occorre naturalmente una nuova provocazione terroristica, come ha denunciato Paul Craig Roberts (vedi oltre).
Intanto ai militari viene detto di preparasi: le portaerei Nimitz e Stennis incrociano nelle acque del Golfo Persico mentre la Enterprise le raggiungerà presto. Manovre navali sono previste nella zona per settembre e, secondo fonti iraniane, gli USA prevedono il ridispiegamento di unità navali al di fuori del raggio immediato delle forze iraniane, nel Golfo di Oman, o nella Baia del Bengala, dove si terranno pronte ad intervenire.
A tirare la volata guerrafondaia di Cheney cè il senatore indipendente Joe Lieberman, che l11 luglio è riuscito a far approvare un emendamento al bilancio militare che prevede ogni due mesi un rapporto dellintelligence al Congresso sulle iniziative antiamericane prese dallIran in territorio iracheno. E sempre allo stesso scopo è stato nominato inviato speciale il generale in congedo Kevin Bergner, della cordata di Cheney.
Il rebus di Sarkozy
Mentre una valutazione della presidenza di Nicolas Sarkozy merita un esame approfondito, vogliamo qui solo notare che il nuovo presidente ha preso un indirizzo da lui stesso definito bonapartista, mirante a proteggere il mondo degli affari e della finanza che lo hanno portato al potere, ma sempre nel contesto del sistema di globalizzazione finanziaria vigente. Solo i più adatti sopravviveranno in questa giungla oligarchica e Sarkozy si preoccupa di far sì che certi interessi francesi sopravvivano, con annessi e connessi.
Voci sulle manovre del presidente per costituire un conglomerato nucleare francese confermano la sua determinazione a costruire campioni nazionali in diversi settori, a cominciare proprio da quello energetico, suscitando lindignazione del Cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling, secondo il quale il patriottismo altro non è che una mascheratura del protezionismo.
Prima del nucleare Sarkozy aveva avviato i negoziati per creare un cartello del gas che prevede la fusione di Gaz de France, Suez e la Sonatrach algerina.
Il settimanale economico tedesco WirtshaftsWoche riferisce che Sarkozy mira a rilevare il 34% di Siemens in mano ad Areva NP, limpresa costituita nel 1999 da Siemens e Framatome e poi fondere Areva, Alstom (energia) e Bouygues (prima costruttrice francese) per dare vita ad un forte conglomerato del nucleare francese. La Francia può far valere la clausola del contratto che le consente di rilevare la quota Siemens per un miliardo di euro. Questa strategia è stata per il momento negata dal portavoce di Areva Charles Hufnagel, ma il capo di Siemens Peter Loescher ha poi dichiarato di sperare nel sostegno di Angela Merkel per contrastare il progetto di Sarkozy.
Ma, come Napoleone che creò la Banque de France con capitali stranieri, Sarkozy è anche disposto a dare la loro fetta di torta ad interessi finanziari stranieri. Nel contesto di questa manovra volta a garantire le risorse energetiche alla Francia si colloca anche la politica francese verso il Sudan. La visita della scorsa settimana del premier britannico Gordon Brown e del segretario degli Esteri David Milliband si è conclusa con un appello dei due paesi ad intervenire congiuntamente in Darfur, nel Sudan e nel Ciad. Ma in realtà se iniziative del genere dovessero mai concretizzarsi, avverrebbero secondo la proposta presentata dalla Francia allONU che prevede contingenti da 15-20 mila uomini da dispiegare nellarea sotto legida congiunta di ONU e Unione Africana. La proposta devessere ancora adottata come risoluzione dellONU. Se fosse approvata rappresenterebbe un dispiegamento militare colonialista di vaste proporzioni mirante a prendere il controllo di quei campi petroliferi su cui si appuntano da tempo gli occhi delloligarchia finanziaria.
I cannoni di agosto 2007: il dito di Cheney è già sul grilletto
22.7.07 Il Guardian di Londra dello scorso 16 luglio riferiva che il presidente Bush, subendo la forte influenza del suo vice Dick Cheney, sarebbe favorevole a condurre unazione militare contro lIran prima che finisca il suo mandato. Sembra infatti che Cheney abbia sfruttato alcuni incontri, avvenuti nei mesi di giugno e luglio tra alti funzionari della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato, per suggerire che a fronte del fallimento dei tentativi diplomatici promossi dal Segretario di Stato Condoleezza Rice e dal Segretario alla Difesa Robert Gates, non si possa sperare che unaltra Amministrazione degli Stati Uniti, successiva a Bush, avrà il coraggio di agire militarmente contro Teheran.
Bush, allora, avrebbe abboccato ancora una volta: così è tornato a vagare per le strade di Washington lo spettro di una nuova guerra preventiva nel Golfo Persico.
LEIR ha contattato fonti molto informate in proposito le quali, oltre a confermare, hanno commentato quella che sembra una soffiata al Guardian da parte di ambienti vicini alla Casa Bianca che si oppongono ad un attacco contro lIran. Le fonti dellEIR hanno confermato lennesima subordinazione del presidente Bush, il quale è tornato a favorire Cheney, sostenendo cioè che i presunti impianti nucleari militari debbano essere colpiti preventivamente; pare che uno degli argomenti più persuasivi adoperati da Cheney e dai suoi compari neoconservatori è che in mancanza di un attacco americano a Teheran, ci penserebbero gli israeliani a colpire per primi, e che questo creerebbe una confusione ancor più grande, a Washington.
Ancora secondo il Guardian, parlando a nome di alcuni protettori di Cheney a Londra, Patrick Cronin, direttore di studi presso la sezione londinese dellIstituto Internazionale di Studi Strategici (IISS), uno dei principali pensatoi anglo-americani, ha detto: Cheney ha ancora poche carte da giocare, ma se volesse usarle tutte in questo momento, potrebbe avere ancora un certo impatto La linea rossa non è in Iran. La linea rossa è in Israele. Se Israele si attiene alla linea dura, allora attaccherà; gli Stati Uniti dovranno poi intraprendere azioni decisive. Le opzioni quindi sono: dire di no ad Israele, lasciare che Israele faccia il lavoro, o farlo da sé.
Il consenso tra gli strateghi militari americani è sullincapacità di Israele di arrecare un serio danno al programma iraniano, senza il ricorso alle armi nucleari, poiché esso ora sarebbe fin troppo ampiamente diffuso sul territorio nazionale.
I due Lieberman
22.7.07 Mentre conduceva il suo gioco di potere in seno allAmministrazione, Cheney ha ricevuto sostegno dai due Lieberman. Nei primi giorni di luglio, il Ministro israeliano per gli Affari Strategici Avigdor Lieberman ha visitato Bruxelles per incontrare alcuni funzionari della NATO e al suo ritorno ha detto, parlando alla Radio dellEsercito israeliana, di aver ottenuto il sostegno degli Stati Uniti e dellEuropa in fatto di attacchi preventivi contro i siti nucleari iraniani. Lieberman, noto tra gli analisti israeliani come la cosa in Israele più vicina ad un nazionalsocialista, ha sostenuto che, se Israele lanciasse un attacco aereo contro i siti nucleari dellIran, la NATO si unirebbe a difesa di Israele in caso di risposta da parte iraniana. Lieberman non avrebbe potuto essere più palese: Siamo bloccati in Afghanistan, e le truppe europee e americane si stanno crogiolando nel caos insolubile dellIraq; è una situazione che impedisce ai leader delle nazioni europee e americane di decidere di usare o no la forza per distruggere gli impianti nucleari iraniani. Dunque, egli ha concluso, alla fine della fiera, Israele dovrà rimuovere le minacce nucleari create dallIran con i mezzi a sua disposizione, e non potrà contare sul sostegno della cooperazione internazionale. Ma, ha poi dichiarato, lEuropa e gli Stati Uniti ci sosterranno.
Lo stesso giorno in cui Avigdor Lieberman stava minacciando unazione preventiva israeliana, lex senatore democratico Joseph Lieberman ha introdotto un emendamento alla proposta di bilancio del Dipartimento della Difesa, richiedendo che le agenzie dintelligence americane redigano un rapporto al Congresso sulle attività iraniane in Iraq ogni 60 giorni.
Con tale emendamento, Lieberman mirava chiaramente a far registrare ufficialmente una prima traccia del sostegno da parte del Senato ad una politica ostile allIran; nonostante quellemendamento contenesse alcune frasi dubbiose, se non apertamente false, insinuanti il sostegno da parte iraniana di operazioni militari contro le truppe americane di stanza in Iraq, il Senato ha votato supinamente a favore del suo complotto, allunanimità.
Se vi fossero ancora dubbi sul fatto che Joe Lieberman si muove in stretto coordinamento con Cheney, basti la lettura dellemendamento a chiarire la situazione. Esso è stato ampiamente citato dal generale Kevin Bergner, ex consigliere militare del neo-con Elliott Abrams al National Security Council, il quale è stato mandato a Baghdad nel giugno 2007, per condurre una speciale manipolazione per conto della Casa Bianca sui reportage di guerra.
Da Baghdad, Bergner ha organizzato una sorta di flusso continuo di disinformazione o di affermazioni esagerate sul coinvolgimento iraniano nellinsorgenza irachena. La sua propaganda da Baghdad, stando a fonti del Pentagono, ha infuriato gli Stati Maggiori Riuniti, i quali vi vedono un revival di false informazioni, fornite dallUfficio per i Progetti Speciali del Pentagono (Office for Special Plans) allUfficio del Vicepresidente, nella escalation verso linvasione dellIraq. Questa volta, non vè nemmeno laccortezza nel far provenire la propaganda bellica dai servizi dintelligence del Pentagono. Questa volta, le balle vengono direttamente da Baghdad, attraverso il generale Bergner, e giungono immediatamente a Cheney, Lieberman, ecc., e trovano sempre più spazio su CNN e altri media.
Rimuovere Cheney
22.7.07 Loperazione di Cheney nasce in risposta agli sviluppi internazionali positivi, principalmente dovuti alle iniziative degli ex presidenti americani Clinton e Bush Sr., con i quali si è giunti, tra laltro, al vertice di Kennebunkport, durante il quale il presidente russo Putin ha proposto un accordo strategico tra USA e Russia che fa eco alla iniziale proposta di Lyndon LaRouche, nota con il nome datole da Reagan, lIniziativa di Difesa Strategica (SDI).
E per questo motivo che Lyndon LaRouche, in un dialogo con alcuni diplomatici, avvenuto a Washington il 19 luglio scorso, ha ribadito la necessità di rimuovere Cheney dal potere, per evitare che i Cannoni dAgosto tuonino ancora.
E per questo stesso motivo che LaRouche ha ripetuto linvito ad Hillary Clinton di chiedere limpeachment, con il quale ella si garantirebbe una vittoria per acclamazione nella corsa alla Casa Bianca.
Le parole di LaRouche sono ascoltate anche in ambienti repubblicani ove la permanenza di Cheney alla Casa Bianca è sempre più vista come un elemento che contribuirà alla perdita delle elezioni presidenziali del 2008. Alcuni repubblicani, come Bruce Fein (ex funzionario del Dipartimento di Giustizia allepoca di Reagan), Patrick Buchanan, (ex candidato presidenziale) e Phil Giraldi, ex funzionario della CIA e ora editorialista della rivista American Conservative, si sono già spinti a chiedere lestromissione immediata di Cheney per porre fine al fiasco in Iraq.
Il ruolo di Cheney nel caos iracheno è reso più evidente dalle notizie più fresche che riguardano le diverse insorgenze. LArabia Saudita, stando ad alcune rivelazioni di esperti di intelligence in colloquio con lEIR, starebbe versando denaro e armi nelle mani delle tribù sunnite dellIraq settentrionale, attraverso il consigliere di sicurezza nazionale del Re Abdullah, che è nientepopodimenoché il principe Bandar, principale alleato di Cheney.
Queste nuove formazioni di ribelli si affiancano allorganizzazione di Bin Laden, come una seconda Al-Qaeda, per servire al gioco di Cheney, nello schema previsto a Londra da gente come Bernard Lewis, per scatenare un conflitto permanente tra sunniti e sciiti.
Così, il patto Cheney-Bandar si presenta come uno dei fattori propulsivi e provocatori di una prossima esplosione armata. Un emissario del principe Bandar, per esempio, in questo mese di luglio ha finanziato con 750.000 dollari il gruppo Mujahideen e-Khalq (MEK), che riunisce degli esuli iraniani un tempo al soldo di Saddam Hussein, una delle organizzazioni elencate nella lista del terrorismo internazionale del Dipartimento di Stato USA. Il MEK al momento è impegnato in operazioni di assassinio e sabotaggio in territorio iraniano, con il supporto entusiastico di alcuni neo-con a Washington, tra cui Daniel Pipes, il quale ha recentemente partecipato ad un loro incontro nei pressi di Parigi.di Jeffrey Steinberg
Il Principe Bandar è al centro dello scandalo della britannica BAE Systems. I suoi fondi neri, ora sono al servizio dello schema guerrafondaio di Cheney. Per quanto riguarda lo scandalo della BAE Systems, rimandiamo i lettori alle pagine:
www.movisol.org/07news105.htm
www.movisol.org/07news107.htm
Appello ai candidati democratici alle primarie negli Stati Uniti20.7.07 Su iniziativa di un membro del movimento giovanile di LaRouche (LYM), delegati del Congresso dei Young Democrats of America (YDA) riuniti a Dallas (Texas) il 19 luglio hanno adottato il seguente appello che verrà consegnato a tutti i candidati democratici.
Noi membri dei Giovani Democratici dAmerica e partecipanti al Congresso Nazionale dei Young Democrats nel 2007 riteniamo necessario dichiarare che i candidati che vorranno il nostro sostegno alle primarie democratiche del 2008 avranno il dovere e la responsabilità di dimostrare la loro dedizione ai principi fondatori della Costituzione americana ed al bene comune del Popolo americano, chiedendo pubblicamente le dimissioni o limpeachment del vicepresidente Dick Cheney.
20.7.07 Il Senato pubblica il resoconto dellaudizione di LaRouche alla Commissione Difesa
Il sito web del Senato della Repubblica italiana ha pubblicato il resoconto stenografico dellaudizione di Lyndon LaRouche alla Commissione Difesa il 5 giugno 2007 nel contesto dellindagine conoscitiva sullo stato attuale e sulle prospettive dellindustria della difesa e sulla cooperazione in materia di armamenti. Dopo lintervento iniziale di LaRouche, si possono leggere le domande e i commenti di senatori di vari partiti. Segue il link:
http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/
stenografici/15/comm04/04a-20070605-IC-0443.pdf
Proposta istituzione bipartisan per le infrastrutture in Italia
18.7.07 Il movimento di LaRouche in Italia sostiene con entusiasmo la proposta del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, di affidare la politica delle infrastrutture in Italia ad un consiglio bipartisan, ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Movisol, Claudio Celani, commentando la proposta formulata da Di Pietro in una conferenza a Roma e riportata in un articolo del Messaggero il 13 luglio. Da anni Movisol chiede una politica bipartisan sulle infrastrutture, e proprio un mese fa Lyndon LaRouche a Roma ha riscosso sostegni da rappresentanti di governo e dellopposizione per il suo progetto infrastrutturale del Ponte Eurasiatico di Sviluppo, ha aggiunto Celani, ricordando in particolare che il Vicepresidente della Camera Giulio Tremonti e il sottosegretario allo Sviluppo Alfonso Gianni ne avevano dibattuto pubblicamente con LaRouche.
Di Pietro ha evidentemente raccolto questi segnali e giustamente lanciato la sfida per superare il sabotaggio dei Verdi e di altre forze contrarie allo sviluppo presenti sia a destra che a sinistra, ha affermato Celani.
Di Pietro ha fatto la sua proposta in una conferenza a Roma, alla presenza di Romano Prodi, Walter Veltroni, di rappresentanti dellindustria e dellopposizione, come Roberto Formigoni e Letizia Moratti. Tutti si sono dichiarati daccordo. Nei giorni precedenti, i verdi e altri avevano votato contro il capitolo infrastrutture del Dpef in Commissione Lavori Pubblici della Camera, che prevede modesti stanziamenti per quattro fondamentali opere giudicate prioritarie: il Corridoio 1 Berlino-Palermo, che comporta il tunnel del Brennero di 63 km; la Torino-Lione (Corridoio 5 Lisbona-Kiev) con il tunnel transalpino di 52 km.; il Corridoio 24 Rotterdam-Genova (il secondo valico con il tunnel di Giovi); e il collegamento Trieste-Dvaca (anche parte del Corridoio 5). Queste opere sono state definite un disastro ambientale dai verdi. La mossa di Di Pietro scavalca questo ostruzionismo.
Il 18 luglio Di Pietro ha firmato assieme al collega francese la petizione per ottenere i fondi EU alle quattro opere. Si tratta di un miliardo di Euro, ben poco rispetto ai 32 previsti in totale. Lo stesso governo ha messo a bilancio fondi per 3,3 miliardi allanno. E chiaro che, oltre allostacolo rappresentato dal partito del no, occorre affrontare laltro ostacolo di cui si parla in questi giorni a causa della posizione francese: i vincoli del Patto di Stabilità. Il governo parigino è deciso a sforare il tetto del deficit per finanziare un programma dalla dubbia efficacia. Aldilà del merito, se Sarkozy ignora i vincoli di bilancio per finanziare il taglio delle tasse, a maggior ragione si può si deve porre sul tavolo la questione degli investimenti e di un bilancio capitale separato da quello delle spese correnti e delle spese generali.Lo scandalo BAE non è insabbiato
18.7.07 Nonostante i tentativi di insabbiare le indagini sulla British Aerospace (BAE Systems cfr. Strategic Alert N. 24-25) sugli intrallazzi del principe saudita Bandar bin Sultan con una serie di funzionari governativi britannici negli ultimi 25 anni, stanno comunque partendo alcune serie inchieste. Il Times del 10 luglio riferiva che il Dipartimento di Giustizia USA intende interrogare diversi politici e funzionari britannici a cominciare dallex premier britannico Margaret Thatcher, ma anche lord Michael Heseltine, lord James Blythe e sir Colin Chandler, cioè tutti i direttori della Defense Export Services Organization, lufficio che smistava le bustarelle, succedutisi nel periodo in questione. Il Sunday Telegraph del 15 luglio riferiva che il Dipartimento di Giustizia USA ha richiesto la collaborazione del Serious Fraud Office britannico (SFO), lufficio antifrode e riciclaggio del Procuratore generale.
Secondo il Times però, da parte britannica non cè molta voglia di cooperare. Scrive infatti il giornale britannico che il dipartimento di Giustizia USA incontrerà forse difficoltà nel raccogliere i fatti, visto che gli aspetti specifici sono protetti dal segreto di stato. I funzionari implicati nei negoziati preliminari e in quelli successivi per la definizione dellaccordo sono anche tutti firmatari dellOfficial Secret Act, ovvero la legge sulla segretezza. Infatti il governo di Blair ha chiuso le indagini intraprese dal SFO sostenendo che mettevano a repentaglio la sicurezza nazionale. Adesso sembra che il direttore del SFO fosse disposto a violare la legge pur di insabbiare linchiesta. Il New Statesman riferiva sul numero del 9 luglio che sono stati ottenuti nuovi documenti da cui risulta la violazione della convenzione dellOCSE per la lotta alla corruzione che è stata sottoscritta dallInghilterra. Il direttore del SFO Robert Wardle è pronto ad infrangere la legge se occorre, riferisce il giornale: La minaccia alla sicurezza nazionale e internazionale era tale per cui nel caso che, a proposito di tali questioni, avesse dovuto violare le disposizioni di legge, egli le considerava di importanza tale da essere pronto a farlo.
Un motivo per cui Wardle era disposto a scherzare con la legge è che lambasciatore britannico in Arabia Saudita, sir Sherard Cowper-Coles, gli aveva personalmente detto che lindagine metteva a repentaglio la vita di sudditi britannici. Come riferiva il Daily Mail del 12 giugno, sir Sherard incontrò Wardle il 30 novembre 2006: Durante tale incontro [Wardle] ottenne conferma diretta dallambasciatore [sir Sherard] che la minaccia alla sicurezza nazionale e internazionale era in effetti gravissima. Secondo la sua formulazione, si rischiava la vita dei britannici su strade britanniche. Il Daily Mail ha ottenuto le informazioni attraverso la legge per la libertà dinformazione USA, la FOIA, contenute nei documenti preparati per Wardle da un ufficio legale del Tesoro. Tra sir Sherard e Wardle ci sono poi stati altri due incontri e linchiesta è stata chiusa il 14 dicembre. Sir Sherard avrebbe detto a Wardle che lArabia Saudita avrebbe sospeso la sua cooperazione con lanti terrorismo se linchiesta fosse continuata. Sostenne che i sauditi non stavano bluffando e che la minaccia alle vite inglesi era reale.
La denuncia di LaRouche nel caso BAE
Nel servizio sullo scandalo BAE pubblicato il 15 luglio il Sunday Telegraph forniva diversi collegamenti internet al sito di LaRouche negli USA.
Le analisi dellEIR sono state riprese da due articoli del 27 giugno anche da www.dedefensa.org, un sito belga in francese ed inglese, con un vasto pubblico di esperti di difesa europei visitato in media da 100 mila lettori. Un nuovo e più ampio articolo è stato postato sullo stesso sito l8 luglio che citava dalledizione del 29 giugno dellEIR.
Dedefensa cita lEIR nel definire lo scandalo BAE colossale e di dimensioni davvero globali, che abbracciano e sono rivelatrici del sistema USA/Regno Unito/Arabia Saudita che comprende armi/petrolio/dollari. Dedefensa valuta larticolo dellEIR di buona qualità, anche migliore di quelli del New York Times, del Financial Times o Le Monde, se si considera come questi giornali siano propensi alla propaganda, senza la minima critica alle menzogne ed alle imposture dei poteri ufficiali.
Persino il settimanale francese Nouvel Observateur, storicamente avverso ad ogni idea di LaRouche, ha fatto un riferimento al sito dellEIR nel servizio sulla BAE.
Se Hillary Clinton chiederà limpeachment di Cheney vincerà per acclamazione13 luglio (LPAC) Se Hillary Clinton chiederà a viva voce le dimissioni immediate del vicepresidente Dick Cheney, potrebbe vincere la presidenza per acclamazione ha dichiarato oggi Lyndon LaRouche, commentando la reazione a furor di popolo che si è avuta a un incontro democratico quando è stato menzionato limpeachment di Cheney. Il 12 luglio, ad un incontro a Detroit, il pre-candidato democratico alla Presidenza Dennis Kucinich (Democratico, Ohio) è stato accolto da un lungo applauso fragoroso quando ha sollevato la questione dellimpeachment di Cheney, che egli stesso ha presentato al Congresso come un disegno di legge, la House Resolution 333.
Due giorni prima, parlando a un programma radiofonico, lEd Shultz Show, anche la Senatrice Barbara Boxer (Democratica, California) aveva raccolto consensi quando ha dichiarato allintervistatore che bisogna mettere limpeachment allordine del giorno.
LaRouche ha commentato che quando i membri del Congresso erano nei loro collegi durante le vacanze del 4 luglio sono stati presi a botte dalla base sulla questione delle dimissioni di Cheney. Tornati a Washington, il comportamento di Kucinich e della Boxer riflette questa richiesta a gran voce dai cittadini. La reazione suscitata dallon. Kucinich è ancor più importante di quello che ha detto, e cominciano a capirlo anche altri membri del Congresso, ha commentato LaRouche. Così, se la Senatrice Clinton chiedesse a viva voce e con decisione le dimissioni immediate di Cheney potrebbe vincere la presidenza per acclamazione ha sottolineato LaRouche.
Al Gore vs. la realtà scientifica
14.7.07 Sull'edizione del 30 giugno 2007 del Chicago Sun Times, compare un articolo di James M. Taylor dal titolo "Le menzogne allarmiste sul riscaldamento globale si sciolgono di fronte alle prove scientifiche". In questo articolo, il giornalista, elencando alcune 'balle' presenti nel suo noto film di terrorismo psicologico, sfida Al Gore a seguire il suo stesso consiglio, affinché la "scienza" e la "ragione" siano ammesse nel dibattito sul riscaldamento globale.
Ecco la lista delle panzane, e della relativa confutazione scientifica.
1. Gore sostiene che i ghiacciai dell'Himalaya si stiano sciogliendo a causa del riscaldamento globale. Ciò è falso, come dice l'American Metereological Society's Journal of Climate nella sua edizione del settembre 2006.
2. Gore sostiene che le nevi della cima del Kilimangiaro si stiano sciogliendo. Ciò è falso, come dice Nature Magazine nella sua edizione del 23 novembre 2003.
3. Gore sostiene che il riscaldamento globale stia causando i tornado. Non è d'accordo nemmeno il Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) del febbraio 2007.
4. Gore sostiene che il riscaldamento globale stia aumentando la frequenza e la gravità degli uragani. Chris Landsea e William Gray, esperti di uragani, non sono affatto d'accordo. Non è di questo parere nemmeno l'edizione del 18 aprile 2007 di Geophysical Research Letters.
5. I deserti africani si stanno ampliando. New Scientist dice di no, nella sua edizione del 16 settembre 2002.
6. La Groenlandia si sta sciogliendo rapidamente. No, dice il Journal of Glaciology.
7. Gore dice che gli strati ghiacciati dell'Antartide si stanno sciogliendo a causa del riscaldamento globale. Falso: nel numero del 14 gennaio 2002 di Nature Magazine si afferma che si stanno raffreddando in modo significativo da decenni.
Complimenti, Al!
LaRouche definisce idiozie le dichiarazioni di Bush sullIraq
13.7.07 Nel corso della conferenza stampa sulla situazione in Iraq, il Presidente Bush ha ammesso che non è stato raggiunto nessuno degli obiettivi stabiliti dal Congresso, ed ha cercato di addossare la colpa di questo fallimento a Iran, Siria, agli Hezbollah e Al Qaida. Bush ha anche denigrato il Congresso, dicendo, di fatto, che dovrebbe chiudere il becco e pagare i conti.
Lyndon LaRouche ha definito idiozie le dichiarazioni di Bush, aggiungendo che chiunque sia minimamente informato e onesto al mondo sa che sono stupidaggini. Dare più tempo al Presidente sarebbe folle ha aggiunto ogni ora aumenta il pericolo che il conflitto si estenda.
Come hanno riconosciuto alcuni organi di stampa, Bush ha indicato che sono stati ottenuti progressi soddisfacenti su meno della metà dei 18 obiettivi stabiliti dal Congresso. Ma ha aggiunto che ritirarsi dallIraq ora significherebbe lasciare il futuro dellIraq a Al Qaida. Secondo Bush la guerra in Iraq è parte di un conflitto regionale contro gli estremisti e i terroristi, che secondo Bush dovrebbe colpire anche Iran, Siria e gli Hezbollah: Lo stesso regime in Iran che promuove le armi nucleari e minaccia di cancellare Israele dalla cartina geografica fornisce ordigni esplosivi agli estremisti in Iraq che le usano per uccidere i soldati americani e secondo Bush gli stessi che bombardano gli innocenti in Iraq sono quelli che ci hanno attaccato in America l11 settembre, e per questo quello che succede in Iraq è importante per la nostra sicurezza.
Bush ha anche insultato il Congresso, dicendo che non dovrebbe decidere della guerra, ma solo finanziare le truppe. Il Congresso ha tutti i diritti di stanziare i soldi ha dichiarato Bush ma non dovrebbe dire a me come condurre la guerra.
Informato del dibattito in corso al Senato USA sugli stanziamenti per la difesa nel 2008, LaRouche ha aggiunto: Non ha senso continuare a discuterne, non cè più niente da discutere. Discuti, discuti, discuti. Labbiamo fatto col Vietnam e stiamo facendo lo stesso errore. Il dibattito è disonesto. Ci rispondono dandoci altre menzogne. Bush non può dire che sostiene le truppe se le manda a morire. Il problema, come LaRouche ripete ai democratici da anni, è Dick Cheney, ma si rifiutano di affrontarlo.Il vertice delle aragoste getta le basi per un nuovo ordine
10.7.07 Gli esiti del vertice di Kennebunkport tra Bush e Putin, detto anche delle aragoste, hanno il potenziale di trasformare la situazione mondiale. Il vertice, la cui coreografia era stata accuratamente preparata dallex presidente George Bush senior, con il sostegno discreto dellex presidente Clinton e lassenza di Dick Cheney, ha fornito lopportunità per discussioni dirette tra i due capi di stato. Putin ha sfruttato loccasione per spiegare e insistere sulla proposta che aveva fatto al vertice del G-8 per una cooperazione USA-Russia sullo sviluppo di un sistema antimissilistico regionale, che trasformerebbe una mossa provocatoria americana per piazzare missili in Polonia e radar nella Repubblica Ceca in un programma comune che potrebbe fornire una difesa contro attacchi missilistici per tutti i paesi europei. La proposta riflette lapproccio sostenuto da Lyndon LaRouche allinizio degli anni 80, che portò alla famosa Iniziativa di Difesa Strategica (SDI) annunciata da Reagan il 23 marzo 1983. Ed è proprio alla SDI che si è rifatto Bill Clinton parlando ad una conferenza il 29 luglio (vedi più avanti).
Putin ha approfittato della conferenza stampa per spiegare la sua proposta, accettando di utilizzare una moderna struttura radar nella Russia meridionale per fornire parte di un sistema antimissilistico generale. Egli ha anche chiesto che i colloqui sulla difesa antimissilistica avvengano nel contesto del Consiglio NATO-Russia, facendoli uscire dai confini di un mero dibattito NATO da cui la Russia sarebbe esclusa, e collocandolo nellambito di un formato più generale, in cui i rapporti USA-Russia diventano centrali. Laccettazione di questa proposta cambierebbe radicalmente la natura dei rapporti tra Washington e Mosca, con effetti sul futuro del mondo. Per quanto riguarda il futuro, ha affermato Putin, stiamo ora discutendo la possibilità di elevare i nostri rapporti ad un livello interamente nuovo, che comporterebbe un dialogo molto privato e, diciamo, molto sensibile su tutti i temi relativi alla sicurezza internazionale, compreso, naturalmente, il tema della difesa missilistica.
Gradualmente, ha continuato il capo del Cremlino, i nostri rapporti si svilupperanno in una vera partnership strategica. Il Vice Primo ministro Sergei Ivanov ha poi chiarito che le proposte russe significano un cambiamento fondamentale nei rapporti internazionali, e potrebbero fugare i timori di un ritorno alla Guerra Fredda. Se le nostre proposte saranno accettate, ha detto Ivanov, la Russia non avrà più bisogno di stazionare nuove armi, compresi i missili, nella sua parte europea, compreso Kaliningrad.
Lo stesso Bush ha definito sincera, innovativa e strategica la proposta di Putin. Ciononostante, il prerequisito è che gli USA straccino i piani per stazionare missili intercettori in Polonia e per costruire una stazione radar nella Repubblica Ceca. Nella conferenza stampa, Bush ha confermato entrambi, anche se il Congresso ha per ora congelato i fondi.
Benché sia la Casa Bianca che il Cremlino abbiano avvisato i media che dal vertice di Kennebunkport non sarebbe uscito niente di concreto, cera di fatto una serie di accordi da firmare, come la dichiarazione di principii sulla cooperazione per espandere luso della tecnologia nucleare a scopo pacifico e contenere la diffusione di quella a scopo militare. E stato anche diffuso un comunicato in cui entrambe le parti si impegnano a sviluppare un accordo post-START, che limiterebbe le armi nucleari al livello più basso possibile compatibile con la sicurezza nazionale dei due paesi.
In una dichiarazione intitolata La rinascita della nostra nazione, Lyndon LaRouche ha commentato il vertice con queste parole: Come attesta il dialogo tra i presidenti Putin e Bush, ci sono certi temi categorici su cui si può cercare un accordo tra stati nazionali perfettamente sovrani, specialmente accordi economici e di sicurezza simili alla proposta di SDI del marzo 1983 di Ronald Reagan, da cui dipende assolutamente la sicurezza delle nazioni del pianeta nella congiuntura presente, in un mondo afflitto da una crisi storica.
Clinton appoggia la SDI Allora e oggi
10.7.07 Secondo fonti russe, lex Presidente USA Bill Clinton ha svolto un ruolo nei preparativi del vertice di Kennebunkport. Linvito a quello che è diventato in seguito il vertice delle aragoste fu esteso al Presidente Putin due mesi prima, il 25 aprile, da Clinton e dallex Presidente Bush senior, entrambi a Mosca per partecipare ai funerali di Boris Eltsin.
Linput di Clinton nel vertice è stato anche concettuale e politico, in quanto egli ha affrontato il tema della cooperazione antimissilistica USA-Russia in una importante conferenza internazionale. Il 29 e 30 giugno, Clinton ha partecipato alla quarta conferenza annuale della Yalta European Strategy, dove ha espresso il proprio sostegno al programma originale di SDI di Reagan, che comprendeva la cooperazione tra USA e Urss. Questo approccio fu per primo sviluppato da LaRouche.
In risposta ad una domanda di Charles Grant del Center for European Reform di Londra, riguardo al piano dellamministrazione USA di installare sistemi di difesa missilistica in Europa, Clinton ha detto, riferendosi al suo mandato presidenziale:
Noi non sentivamo alcun bisogno di installazioni militari americane, perché una delle condizioni per entrare nella NATO era che ogni paese doveva operare i propri sistemi militari, in modo che ci sarebbe stata una cooperazione e un coordinamento molto stretti e si sarebbero potuti utilizzare i sistemi di ognuno, se necessario. Ricordatevi che avevamo anche un partenariato con la Russia; la NATO aveva firmato un accordo con la Russia, come pure con lUcraina. Non pensavamo in quel modo.
E io non ero nemmeno convinto di dover dispiegare un sistema di difesa missilistica a quellepoca (era in contrasto con il Trattato Anti Missili Balistici) perché non pensavo che ne avessimo uno che funzionasse. E dissi prima al Presidente Eltsin, e poi al Presidente Putin, che mi sarei sentito moralmente obbligato, se mai ne avessimo sviluppato uno che funzionasse, a condividere la tecnologia con la Russia e chiunque altro!
Specificando che da quando non è più un carica egli non riceve più informazioni riservate, e quindi può non essere aggiornato, Clinton ha continuato: La mia impressione è che stiamo creando una crisi, quando non ce nè bisogno. E così. Non credo che questo sistema missilistico sia affidabile al punto di avere un impatto prevedibile una volta installato. Se lo fosse, tornerei a ciò che disse Ronald Reagan sullo Scudo Spaziale. Egli disse che se mai lo avesse sviluppato, voleva che ce lavessero anche i russi. Egli voleva che ce lavessero tutti, e dovremmo veramente condividerlo. Sapete, si tratta di impedire che la gente si ammazzi.
Ma la mia impressione è che abbiano speso unenorme somma di denaro in una tecnologia che non è sufficientemente adeguata al compito, e non vale la briga di azzuffarcisi con i russi per la Polonia o la Repubblica Ceca. E perciò, non so perché lo stiamo facendo ora, ma, come ho detto, non sono in possesso di informazioni riservate. Forse hanno fatto qualcosa di cui non sono al corrente, ma non credo.
Ovviamente io credo ancora che, se potessimo sviluppare un tale scudo protettivo, esso eliminerebbe lultimo incentivo che impedisce di fare ciò che penso sia necessario, e cioè una grande riduzione delle armi nucleari esistenti, e un aumento drammatico dello sforzo come coalizione bipartisan in America questa, a mio parere, sarebbe una spesa di denaro molto migliore, sarebbe molto più conveniente che azzuffarci per stazionare queste difese missilistiche ora.
E io non me la prendo con i russi perché fanno baccano, ma se fossi in loro sarei tentato di farcele stazionare, perché, a meno che funzionino meglio di quanto penso, è un colossale spreco di denaro.
Ad ascoltare Clinton vi erano, tra gli altri, lex Presidente ucraino Leonid Kuchma, lex Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e lex Primo ministro russo Victor Chernomirdin, che è ora ambasciatore russo in Ucraina.Cheney se ne andrà prima dellautunno?
3.7.07 Gli sviluppi drammatici dellultima settimana negli Stati Uniti puntano alla precoce rimozione del Vicepresidente Dick Cheney, diventato una zavorra per i suoi protettori a Londra e negli USA. Forze allinterno del Partito Repubblicano si sono unite al tiro al bersaglio, avendo capito che il partito è destinato a perdere le prossime elezioni a meno che Cheney non sia allontanato.
Date le scadenze ravvicinate, è probabile che Cheney se ne vada non al termine di un lungo ed estenuante procedimento di impeachment, ma prendendo la scorciatoia. Lyndon LaRouche, in unintervista alla ecuadoregna Radio 530, ospite del programma di Patricio Pillajo, ha spiegato come funzionerebbe. Non parliamo di impeachment, se vogliamo essere precisi. Parliamo di rimozione, ha detto. Una rimozione può prendere la forma delle dimissioni di qualcuno che teme le conseguenze del rimanere in carica. Io direi, ha proseguito LaRouche, che per il 4 luglio, festa dellIndipendenza, la pressione per le dimissioni di Cheney sarà diventata massiccia. Io penso che funzionerà, anche se niente è scontato. Alcune forze potenti sono ormai decise, il che mi rende felice anche se non soddisfatto.
In precedenza LaRouche aveva inviato una lettera al capogruppo democratico alla Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, chiedendo che cessasse di opporsi ostinatamente e erroneamente alla necessità di rimuovere Cheney. LaRouche aveva sottolineato come la sopravvivenza degli Stati Uniti e del mondo intero dipende da questa azione. Perciò, aveva scritto, Pelosi deve anticipare le mosse dei protettori di Cheney e muoversi per limpeachment, altrimenti il Partito Democratico potrebbe distruggersi prima delle elezioni presidenziali del 2008, a fronte di una crescente rabbia dellelettorato motivata dal fatto che la leadership democratica al Congresso ha mancato di eseguire il mandato pubblico per limpeachment.
Intanto si moltiplicano gli organi di stampa che chiedono la rimozione di Cheney. Tra questi, si sono distinti il Baltimore Sun e il Des Moines Register, con due editoriali pubblicati lo stesso giorno, il 1 luglio. Anche il New York Times è sceso in campo per incoraggiare il Congresso a passare alloffensiva.Kerry chiede uninchiesta sulla BAE
3.7.07 Il sen. John Kerry, ignorato dalla grancassa mediatica sugli aspiranti alla nomina presidenziale democratica, nonostante egli ne sia uno al pari di Hillary Clinton e Barack Obama, è tornato al centro della scena politica prendendo liniziativa su un tema centrale, che gli altri due concorrenti hanno eluso. Il 21 giugno il Kerry ha mandato una lettera al ministro della Giustizia Alberto Gonzales chiedendo che il suo dicastero intervenga nello scandalo BAE. Copie della lettera sono state mandate ai senatori Biden, presidente della Commissione Esteri del Senato, e Leahy, presidente della Commissione Giustizia.
Kerry esordisce facendo riferimento a recenti notizie sul fatto che limpresa della difesa britannica BAE Systems (BAE) avrebbe violato la legge anti-corruzione USA in relazione a contratti internazionali. Egli fa notare che la BAE ha intenzione di acquistare Armor Holdings, limpresa statunitense che produce i veicoli Humvee, mentre già fornisce i corazzati Bradley alle forze armate USA. Kerry fa poi riferimento allinchiesta del Serious Fraud Office (SFO) britannico sullaccordo Al Yamamah, riguardanti le bustarelle incassate dallex ambasciatore saudita negli USA, il principe Bandar bin Sultan.
Lex sfidante di Bush alle presidenziali del 2004 fa poi un elenco di quesiti riguardanti possibili violazioni della legge USA da parte della BAE: Nel luglio 2002, un promemoria del Dipartimento di Stato segnalava persistenti accuse alla BAE Systems di ottenere commesse tramite bustarelle. Il documento concludeva che questo volume di accuse su una singola impresa avrebbe dovuto far scattare da tempo uninchiesta del ministero della Giustizia. Più recentemente, nellottobre 2006, un funzionario di alto rango del ministero della Giustizia ha indicato che imprese di proprietà estera, come la BAE, potrebbero finire nel mirino degli inquirenti USA: Il ministero non esiterà ad applicare il Foreign Corrupt Practices Act, la legge che vieta la corruzione da parte di imprese straniere, così come esso fa nei confronti delle imprese americane.
La lettera fa riferimento ad uninchiesta ministeriale e dellFBI che è stata negata da rappresentanti della BAE e dellArabia Saudita. Dato il ruolo prominente della BAE nellindustria della difesa USA, la procedura in corso al Comitato per gli Investimenti Esteri negli USA per lapprovazione della vendita di Armor Holdings, e la natura grave delle accuse rivolte a questa impresa, è essenziale che vi sia un pieno accertamento dei fatti, scrive Kerry. Egli conclude con una serie di domande specifiche: se il ministero della Giustizia sta investigando; se uninchiesta sia stata aperta e poi chiusa, e in caso affermativo, perché; se Gonzales sia stato contattato da enti governativi, compresa la Casa Bianca, sullargomento; e se ci siano stati contatti, e quali, tra lufficio del ministro della Giustizia e il Comitato sugli Investimenti Esteri riguardo alla vendita di Armor Holdings alla BAE.
Gli Euro-avvoltoi sul collo di Prodi
Un coro di Euro-avvoltoi si è scatenato contro il governo Prodi, accusato di sprecare il tesoretto destinandone parte ai programmi sociali, invece di devolvere lintero surplus di entrate al ripianamento del debito pubblico. Si tratta di una polemica pretestuosa che nasconde scopi politici, ha dichiarato allEIR il sottosegretario allo Sviluppo Economico Alfonso Gianni. In effetti, le accuse degli Euro-avvoltoi fa leva su uninterpretazione fondamentalista del Patto di Stabilità che è stata abbandonata da tempo, e ricorre a toni inaccettabili per un paese sovrano.
Ha aperto le ostilità il Primo ministro Lussemburghese Jean-Claude Juncker il cui governo, con tutto il rispetto, ha giurisdizione su meno abitanti (sudditi) di un sindaco di un paesotto di provincia italiano (ma più banche di quante se ne contino in tuttItalia). Juncker, però, è a capo dellEurogruppo, lorganizzazione che rappresenta i paesi membri dellEuro, e il 27 giugno ha tuonato: LItalia deve ricordarsi che è responsabile di tutta lEurozona, e non è libera di distribuire i frutti della sua crescite come vuole. Ha aggiunto: Se lItalia non riuscirà a ridurre sostanzialmente il suo debito, e non pareggia il bilancio al più tardi entro il 2010, ci saranno problemi seri per tutta lEurozona.
Mentre a Juncker faceva eco, in una singolare sincronia, la Corte dei Conti italiana, al coro si univa il Commissario EU agli Affari Economici e Monetari, Joaquin Almunia, il quale il 28 giugno esprimeva profonda preoccupazione per il Dpef, che secondo lui non è in linea con le indicazioni dellEurogruppo. La cosa interessante è che Almunia, per dar forza ai suoi argomenti, ha snocciolato le cifre del debito e degli investimenti pubblici italiani, mostrando che lItalia spende per ripagare il debito e gli interessi oltre 68 miliardi di Euro allanno, equivalenti al 5% del PIL. Si tratta del doppio della quota riservata agli investimenti pubblici. Tali cifre fanno emergere la contraddizione di una politica monetarista che trascura gli investimenti per ripagare i debiti, così tagliando la crescita futura, sola fonte di ripianamento del debito. Esse mettono in risalto anche lassurdità di contabilizzare le spese di investimento alla stregua delle spese correnti (e quindi figurando come spese che aumentano il debito), invece di separarle in un bilancio capitale come suggerisce Lyndon LaRouche.
In risposta alle interferenze degli Euro-avvoltoi, il sottosegretario Alfonso Gianni ha accusato Juncker e altri di voler far cadere il governo Prodi sul tema delle spese sociali. In una conversazione con lEIR, Gianni ha dichiarato che il vero obiettivo di Juncker, della nostra Corte dei Conti, di tutti i sostenitori del rigore, come leconomista Tito Boeri, è quello di esagerare lincertezza sul futuro dei nostri conti, per impedire un aumento della spesa pubblica, che viene vista come unoccupazione indebita da parte dello Stato di spazi economici che si vorrebbero destinare alliniziativa finanziaria privata, come nel campo della sanità o della previdenza. Lesatto contrario di ciò che il nostro governo deve fare.
In queste ore (è in corso la trattativa governo-sindacati sul welfare) il governo ha nelle mani la possibilità di imprimere un segnale di svolta nella politica economica, rispondendo positivamente alle esigenze dei pensionati e dei giovani precari, ha concluso.
Alfonso Gianni ha sostenuto la proposta di LaRouche per una riforma del sistema monetario e finanziario (Nuova Bretton Woods), che ha dibattito pubblicamente assieme allautore e Giulio Tremonti lo scorso 6 giugno a Roma (vedi https://archive.movisol.org/07news100.htm).
Dobbiamo ritornare ad usare il DDT!
1.7.07 Il movimento di Lyndon LaRouche ha da sempre denunciato la gravità della decisione di bandire il DDT, che fu motivata da una serie di menzogne messe in campo da esperti dominati da preoccupazioni di tipo maltusiano.
Nellopinione, per esempio, del dott. Alexander King, uno dei fondatori del Club di Roma, il DDT aveva disgraziatamente permesso una drastica riduzione dei tassi di mortalità, e dunque un aumento del tasso di crescita demografica.
Nel 1962 Rachel Carson pubblicò nel libro Silent Spring, una tesi di opposizione al DDT sostenuta a mezzo di menzogne, deformazioni o imprecisioni dal punto di vista scientifico. Londata emotiva provocata da quella impostura influenzò, successivamente, lintenso dibattito che si era venuto a creare allorché lAgenzia di Protezione dellAmbiente (EPA) americana aveva comunicato lintenzione di bandire, previa consultazione di esperti, il DDT. Nonostante le 9000 pagine contenenti le trascrizioni delle audizioni di centinaia di esperti del settore, condotte dal funzionario esaminatore Edmund Sweeney, il quale le riassunse affermando che il DDT non è cancerogeno, mutageno, o teratogeno per luomo [e] questi usi del DDT non hanno effetti deleteri sui pesci, sugli uccelli, sulla selvaggina, o [in generale] sulla fauna, il direttore dellEPA William Ruckelhaus procedette al divieto, esteso indirettamente ai Paesi in via di sviluppo. In seguito egli ammise di aver così deciso per motivi politici: La scienza, assieme alleconomia, hanno un ruolo da svolgere [ma] lultima parola è della politica. Più tardi, anche altre organizzazioni, tra cui lOrganizzazione Mondiale della Sanità, passarono dalla posizione di iniziale entusiastico sostegno, a quella di opposizione alluso del DDT.
Molto più tardi, nel 1995, si arrivò addirittura al tentativo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) di bandire la molecola in tutto il mondo.Dal settembre 2006 lOMS è tornata sulla sua decisione.
Lefficacia del DDT nel contrastare la diffusione della malaria in Sud Africa è ancora una volta resa evidente dal commento ad un grafico pubblicato sul numero di luglio 2007 delledizione americana di National Geographic: Da quando, nel 1996, luso del DDT fu fatto cessare nel KwaZulu-Natal, i casi di malaria passarono con unimpennata da 600 a oltre 300000; il DDT fu reintrodotto nel 2000, e [da allora] i casi di malaria si ridussero quasi completamente del 99%. Il DDT ha unefficacia particolare, perché anche le zanzare che gli resistono, ne sono comunque infastidite e fuggono dalle pareti delle case che ne siano state preventivamente irrorate.
Il bando del DDT potrebbe aver ucciso 20 milioni di bambini, dice Robert Gwadz, esperto dellIstituto Nazionale di Sanità (NIH) degli Stati Uniti dAmerica, con alle spalle quasi trentacinque anni di studi specifici. Per ogni coppia di persone che è sopravvissuta alla malaria, una terza è morta per sua causa, dice Michael Finkel, autore del lungo articolo su National Geographic, riportando così lopinione di alcuni scienziati interessati al problema.
LOrganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) levò il bando trentennale nel settembre 2006, in modo che le nazioni africane in seno alle quali ogni 30 secondi un bambino muore di malaria poterono riprendere ad usare il DDT, irrorando le pareti delle abitazioni. La decisione dellOMS non ha però messo a tacere i fanatici oppositori, anche quelli interni allorganizzazione stessa.
Collegamenti:
Intervista al dott. Donald R. Roberts: Per combattere la malaria, abbiamo bisogno del DDT! (21st Century Science & Technology, Fall-Winter 2006)
Rapporto speciale di Marjorie Mazel Hecht: LOMS riapprova il DDT per sconfiggere la malaria. (21st Century Science & Technology, Fall-Winter 2006)
Editoriale di Marjorie Mazel Hecht: Ritorniamo al DDT, e alla scienza! (21st Century Science & Technology, Summer 2002)
Articolo dellentomologo J. Gordon Edwards: Le menzogne di Rachel Carson. (21st Century Science & Technology, Summer 1992 / Summer 2002)
Appello di Lyndon LaRouche al presidente George W. Bush: Superare il bando del DDT (17 agosto 2002)
Segnaliamo anche gli accenni al DDT nellintroduzione firmata da Lyndon LaRouche, al rapporto speciale dellEIR del 1997:
Introduzione: è ora di dire no al Governo Mondiale. (THE COMING ICE AGE: Why Global Warming is a Scientific Fraud)
A proposito della nomina di Veltroni a leader del PD
di Claudio Giudici
27.6.07 In una delle sue ultime apparizioni televisive ad una trasmissione di Giovanni Minoli, Walter Veltroni ha dichiarato che una volta terminata la sua esperienza come Sindaco di Roma, si sarebbe dedicato allAfrica.
La passione per lAfrica e per il destino a cui è costretta dallattuale sistema monetario e finanziario internazionale, come più volte denunciato anche dal Santo Padre Benedetto XVI, nonché da Giovanni Paolo II, è uno degli aspetti che più caratterizza il sentimento politico di Veltroni.
Un altro dato che caratterizza la figura politica di Veltroni è la sua ammirazione per Robert Kennedy.
Questi due tratti caratterizzanti, daltra parte già di per sé legati luno allaltro, potrebbero rappresentare il perno per una svolta paradigmatica nel modo di intendere e gestire la politica.
Lattuale modello, infatti, esprime una classe politica dirigente amministratrice di interessi oligarchici, con lunico zelo di non farsene accorgere dalla popolazione (le questioni liberalizzazioni, Tfr, pensioni, sono la dimostrazione più palese di tale tecnica).
Un modello invece centrato sul doppio pilastro ideale e di azione politica Africa-Kennedy, rappresenterebbe un ritorno al vero ruolo della politica: amministrazione di tutte le risorse materiali e spirituali a disposizione per il progressivo perseguimento del bene comune.
Lattuale campagna contro la pena di morte, sicuramente meritoria per il messaggio che fa passare, lintangibilità della vita umana, rischia di essere inefficace o addirittura ridicolo a fronte di una politica internazionale sempre meno centrata sul dialogo e sempre più centrata sullo scontro bellico. Da un punto di vista quantitativo poi, leliminazione dellesecuzione capitale, che colpisce circa 5500 uomini lanno (fonte Nessuno tocchi Caino), appare una battaglia puramente formale quando a causa di fame, sete, guerre e malattie muore un bambino al di sotto dei 5 anni ogni 7 secondi (fonte United Nations Conference on Trade and Development) ossia oltre 4,5 milioni di bambini allanno.
La motivazione di tale invisibile genocidio, di cui mass media e politica non parlano, risiede nelliniquità dellattuale sistema monetario e finanziario internazionale che costringe tutti i paesi del mondo, con danni di tale tipo per i paesi più poveri, alla riduzione della spesa pubblica, allo smantellamento e non ampliamento delle infrastrutture energetiche, idriche, ferro-stradali, ospedaliere, in rispetto delle scadenze debitorie in favore delle banche private finanziatrici.
Se Veltroni non vuol essere lennesimo Leporello complice della cupidigia del suo Don Giovanni ha di fronte a sé una missione già scritta e facilitata da un importantissimo passo che in Italia è già stato compiuto verso questa direzione.
Il 6 aprile 2005, a maggioranza trasversale, è stata approvata alla Camera dei Deputati una risoluzione di indirizzo parlamentare per una riforma del sistema monetario e finanziario internazionale, più nota come Nuova Bretton Woods, che impegna il Governo italiano a farsi promotore nelle opportune sedi internazionali di tale compito. Tale progetto di riforma dellattuale sistema è stato ideato dal politico democratico americano Lyndon LaRouche, ed è oggetto di un appello internazionale che il suo movimento sta presentando da diversi anni in tutto il mondo, trovando anche i sostegni di eminenti personalità politiche come Bill Clinton e Michel Rocard.
LUnione, purtroppo, dopo essere stata promotrice della mozione (tramite lattuale sottosegretario allEconomia, Mario Lettieri) che ha portato alladozione della risoluzione parlamentare, ha messo da parte la questione, parlando nel suo programma della sola Tobin tax.
Tale questione, se affrontata secondo gli approcci culturali umanistici ed i metodi economici propri del Sistema americano di economia politica, sulle orme lasciate da Franklin Delano Roosevelt e tentate ed in parte attuate da John Fitzgerald Kennedy, potrà essere propulsiva per il rilancio non solo delleconomia italiana, ma di tutto il pianeta.
Se Walter Veltroni avrà il coraggio di affrontare da politico, piuttosto che da amministratore delegato, il compito che lo aspetta, potrà dirsi degno seguace di Robert Kennedy, e riuscire a conciliare lattività politica con la passione per lAfrica; in caso contrario avremo lennesima rinfrescata di vernice di una costruzione le cui basi sono destinate a crollare da qui a breve.
Il Washington Post fa eco a LaRouche nellattaccare Cheney
26.6.07 Commentando la serie di quattro articoli del Washington Post dedicata al Vicepresidente Cheney, iniziata domenica 24 giugno, Lyndon LaRouche ha dichiarato di vederci una notevole eco delle dichiarazioni dapertura da me fatte nella webcast internazionale di giovedì 21 giugno. In particolare, LaRouche ha notato lassonanza da quanto egli ha affermato riguardo all11 settembre, ricordando le sue previsioni di un incidente alla incendio del Reichstag che sarebbe stato usato per imporre poteri dittatoriali. Lundici settembre fu quellincidente. Ora sarà difficile per i Democratici al Congresso non unirsi alliniziativa per limpeachment, promossa da LaRouche e formalizzata nella risoluzione depositata da Kucinich e altri.
Nel suo webcast del 21 giugno, LaRouche si era focalizzato sul significato dello scandalo BAE, affermando: Cè un legame cruciale tra la storia della BAE e leredità dell11 settembre, un lascito che oggi brucia più che mai.
La serie del Washington Post, firmata da Barton Gellman e Jo Becker, dettaglia il modo in cui il Vicepresidente Dick Cheney e altri hanno complottato un colpo di stato l11 settembre 2001. Uno degli articoli cita un testimone che ricorda come tutti coloro che erano riuniti nel centro operativo di emergenza della Casa Bianca, quando gli aerei si abbatterono sulle torri gemelle, reagirono con grida di sgomento tranne Cheney, che non emise un suono. Il testimone continua: Ricordo che mi girai e guardai il Vicepresidente, la cui espressione non cambiò. Altre tre persone presenti alla scena, riferisce il Post, riferirono di non aver visto, né allora né in seguito, segni della presunta trasformazione psicologica attribuita a Cheney. Invece, esse videro uno straordinario controllo di sé e un rapido cambiamento di concentrazione sulla macchina del potere. Mentre altri facevano una stima delle vittime e del lavoro dei soccorsi, Cheney cominciò a pianificare un conflitto che avrebbe impegnato tanto i soldati e le spie quanto gli avvocati con un piccolo seguito di alleati, Cheney fornì le motivazioni e il muscolo politico per apportare vasti cambiamenti giuridici alla Casa Bianca, al ministero della Giustizia e al Pentagono.
Il centro del complotto
Senza entrare nei dettagli di ciò che sappiamo e di ciò che non sappiamo su come fu orchestrato l11 settembre, lunico modo in cui ciò poté essere orchestrato si trova in un luogo: in un complesso finanziario centrato attorno allidentità della BAE, ha spiegato LaRouche nella webcast del 21 giugno. Ora, questo è il mistero dell11/9. La meccanica di come esso fu orchestrato è irrilevante, la scopriremo. E tutti coloro, nei governi e vicino ad essi, che capiscono questa materia, lo sanno!
Nellattuale congiuntura, ha detto LaRouche, in cui lintero sistema sta crollando, questo sistema chiamato globalizzazione intende distruggere tutti gli stati nazionali. Di fatto, già ogni governo dellEuropa centrale e occidentale è oggi ingovernabile, e addirittura in procinto di diventare stato fallito. Per quanto riguarda la situazione statunitense, LaRouche lha definita una dittatura, in cui il 20% superiore che oggi controlla la politica è controllato da un 3% che controlla la più vasta concentrazione di denaro che si sia mai vista nella storia del mondo in termini percentuali. Il Partito Democratico, che storicamente dovrebbe proteggere gli interessi della fascia di popolazione di reddito inferiore (l80% dei cittadini), si è rivelato un fallimento. Menzionando lesempio della richiesta di impeachment di Cheney che viene dalla base, LaRouche ha dichiarato che si potrebbe fare presto e in fretta, se il Partito Democratico avesse il coraggio.
Il problema, ha spiegato LaRouche, è che gli hedge funds e altri interessi speculativi finanziari controllano intere correnti del partito, e versano soldi nelle casse dei candidati presidenziali. Questi interessi finanziari sono basati nelle isole Cayman, le isole della monarchia britannica, e in simili luoghi gestiti dalla stessa organizzazione, limpero britannico nella sua forma moderna espressa dalla BAE. Assistiamo ha proseguito LaRouche al culmine di una concentrazione di potere sotto la leadership e il controllo dei poteri che controllano limpero britannico. Questo impero, questo sistema di gioco dazzardo, è ora in un processo di crollo. Reagisce movendosi per conquistare un potere totale sul mondo, perché se ci riesce, ha risolto i suoi problemi: potrà decidere che cosa è denaro e che cosa non lo è, perché eserciterà una dittatura mondiale.
Ma, ha continuato LaRouche, Non ha ancora stabilito una dittatura mondiale. E perciò noi, cittadini degli Stati Uniti e di altre nazioni, dobbiamo agire e dire: non vi permetteremo di conquistare quel potere! Vi fermeremo ora!
LaRouche ha dedicato una parte sostanziale del suo discorso ad elaborare la base epistemologica per afferrare la vera natura della crisi da tracollo, che la maggior parte dei cittadini nega, attraverso una fondamentale rinascita del metodo che ha caratterizzato il progresso della società umana.
Ora che è scoppiato lo scandalo della BAE, grazie ad una opposizione agli schemi imperiali di questultima da parte di fazioni inglesi e americane, è emersa una nuova opportunità di sconfiggere il piano imperiale, che passa anche per lallontanamento di Cheney dal potere. In risposta ad un quesito riguardante la relativa mancanza di informazione sui media relativa alla vicenda BAE, LaRouche ha osservato che Cheney ha tentato di mettere il bavaglio ai media, ma ciononostante qualcosa è trapelato. Penso che i rilevanti gaglioffi sulle Isole britanniche faranno probabilmente qualcosa di orribile a Dick Cheney, non perché non piace loro ciò che Cheney ha cercato di fare, ma perché non cè riuscito.
Lintero video della webcast, con traduzione simultanea in italiano, è disponibile sul sito www.larouchepac.com.
Lo Schiller Institute espande il dibattito sul maglev alla Germania
La campagna dello Schiller Institute danese a favore del progetto del ponte con la Germania sul golfo di Fehmarn e del collegamento con il treno a levitazione magnetica (maglev), originariamente sviluppato in Germania, ha varcato i confini grazie ad un servizio pubblicato in grande evidenza sul Die Welt del 21 giugno.
Il quotidiano di Amburgo ha pubblicato un articolo sulla campagna dello SI danese, sotto il titolo Copenhagen-Amburgo in 40 minuti. Larticolo, che apriva la pagina internazionale, afferma: Mentre la Germania esita a concedere assicurazioni sui crediti di diversi miliardi di euro per il progetto del ponte sul Fehmarn, sollevando proteste dagli abitanti del litorale, i danesi sono un passo avanti. Lo Schiller Institute, un assieme di lobby di interesse generale e iniziativa civica per sostenere progetti infrastrutturali, sostiene che Amburgo e Copenhagen non sono nemmeno ad unora di treno di distanza. Con un treno maglev come il Transrapid e con il ponte, dicono, sarebbe fattibile viaggiare da una delle due grandi città nord-europee allaltra in 40 minuti.
Il giorno successivo la stazione radio nazionale Deutschlandfunk ha mandato in onda un servizio su una piccola manifestazione canora organizzata dallo SI danese di fronte allambasciata tedesca a Copenhagen. Il governo tedesco deve prendere una decisione entro il 20 luglio, data in cui devono essere presentate le domande a Bruxelles per ottenere i fondi dellEU. Berlino (firmatario degli accordi di Maastricht) ha finora esitato, mentre il governo danese (non firmatario) ha proposto lo stesso modello di finanziamento della Grande Cintura danese e dei ponti sullOeresund: crediti statali ad una impresa concessionaria di stato che ripagherà i crediti con le entrate dei pedaggi.
La Deutschlandfunk ha iniziato il programma Europa oggi con il servizio sul dibattito danese, mandando in onda la registrazione dei dimostranti dello SI che cantavano un canone, con testi adattati ad un famoso motivo di Haydn: I danesi dicono si, si, i tedeschi no, si, no. Costruiamo il ponte. Una grande nazione non dovrebbe pensare in piccolo. A seguire, un resoconto della manifestazione, compreso il fatto che i dimostranti hanno fatto dono di un modello del ponte sul Fehmarn allambasciatore tedesco.
In Danimarca, il popolare quotidiano Jyllands-Posten ha dedicato diversi articoli alla campagna dello Schiller Institut a favore del maglev e del ponte sul Fehmarn e sul Kattegat, un progetto che dovrebbe collegare la seconda città più grande del paese, Arhus, a Copenhagen. Il 18 giugno, ledizione online di JP ha intervistato Tom Gillesberg, presidente dello SI, sulla dimostrazione di fronte allambasciata tedesca. Il 20 giugno, ha pubblicato in prima pagina un articolo sul progetto per una linea maglev tra Arhus e Copenhagen. Il 21 giugno ha pubblicato un editoriale scritto da Gillesberg, intitolato Primi con il nuovo, o ultimi con il vecchio?
Gli ecologisti contro la tecnologia di dissalazione dellacqua24.6.07 Dal sito www.larouchepac.com traduciamo un commento del 19 giugno 2007.
Con una delle sue campagne più stupide, il WWF ha pubblicato un rapporto in cui si attaccano le tecnologie di dissalazione perché potenziali minacce allambiente, che potrebbero anche aggravare i cambiamenti climatici. Anziché affidarsi a tali tecnologie, i popoli delle regioni aride dovrebbero affidarsi ancor più al riciclo e alla conservazione dellacqua, ed evitare lerrata tentazione della dissalazione.
Come per ogni altra tecnologia, il WWF esprime il suo biasimo con una lista di lamentazioni; tuttavia, dietro laccusa per cui la dissalazione dellacqua di mare potrebbe mettere a repentaglio la vita marina è chiaramente presente il solito timore che questa tecnologia possa permettere un incremento del potenziale demografico umano nelle regioni in cui esso è, per il momento, limitato dalla siccità o comunque da scarsezze idriche.
Il gruppo maltusiano avverte anche che la dissalazione si sta profilando come uno dei principali moventi per [la ripresa della tecnologia del] nucleare, in modo particolare in Asia, nel Medio Oriente, e nel Nord Africa. Quindi, fornisce un elenco delle molte nazioni che hanno espresso interesse per la dissalazione ad energia nucleare, ma omette la ragione fondamentale di una tale considerazione: si tratta del sistema più efficiente, meno dispendioso e meno inquinante che si conosca.
Che altro ci si può aspettare da una lobby fondata dal principe Filippo dEdimburgo e dal principe Bernardo dOlanda?
Ad integrazione, aggiungiamo un nostro commento
Anche Sergio Ferraris, della sezione italiana di Green Cross (fondata nel 1992 da Mikhail Gorbaciov), commentando una proposta di Carlo Rubbia, si spinge a ricordare due svantaggi della tecnologia di dissalazione: sarebbe troppo costosa in termini energetici e sarebbe necessario smaltire i sali estratti dallacqua di mare. Il primo è veramente uno svantaggio, se si rimane allinterno di questo livello tecnologico, senza passare cioè a quello definito dai processi nucleari; il secondo problema non lo è affatto, in quanto i sali ricavati dallacqua di mare sono impiegabili in numerosi processi industriali e nella produzione di fertilizzanti (vedi il concetto di NUPLEX, e il costante riferimento di Lyndon LaRouche ai grandi progetti contro la crisi idrica mondiale).
Vedi larticolo di Sergio Ferraris:
http://www.greencrossitalia.it/ita/news/energia/news_007_e.htm
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà