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Roberts: “un’amministrazione criminale”

Paul Craig Roberts, repubblicano che fu assistente del Segretario al Tesoro sotto il presidente Reagan, ha pubblicato un articolo su Antiwar.com, il 2 gennaio 2006, in cui paragona espressamente il tentativo del presidente Bush di esautorare i poteri del giudiziario al golpe di Hitler, e fa propria la nota affermazione con cui Lyndon LaRouche caratterizzò fin dall’inizio il disastro delle torri gemelle: “L’11 settembre 2001 ha fatto il gioco dei neo conservatori proprio come l’incendio del Reichstag nel 1933 fece il gioco di Hitler”.
Di seguito alcuni stralci dell’articolo.
“L’amministrazione Bush è stata sorpresa in flagrante nel commettere un reato palese e replica cercando di arrestare il patriota che ha denunciato il comportamento illecito dell’amministrazione ... Al confronto dello Spygate, il Watergate fu un picnic di scolaretti. Le sue menzogne, i suoi misfatti e illeciti ne fanno un’amministrazione criminale con la mentalità ed i metodi dello stato di polizia ... Bush scimmiotta a tutto andare la pretesa di Hitler che la difesa del regno gli conferisce il diritto di ignorare il governo della legge.”
Robert passa quindi a chiedersi come mai, con una legge come la Foreign Intelligence Services Act (FISA), che è in grado di attribuirgli tutti i poteri che desidera per spiare i sospetti terroristi, Bush abbia comunque fatto ricorso agli illeciti? Le ragioni possibili sono due, spiega, l’una delle quali è che i neocon stiano usando l’amministrazione Bush per concentrare i poteri nell’esecutivo.
Ma è anche possibile che l’amministrazione Bush “...non stesse effettuando le intercettazioni per ragioni legittime, e pertanto, doveva mantenere il Tribunale all’oscuro delle proprie attività ... Non potrebbe darsi che l’amministrazione Bush abbia usato l’apparato spionistico del governo USA per influenzare il risultato delle elezioni presidenziali?”
Ambedue le ipotesi dovrebbero essere indagate approfonditamente dal Congresso, spiega Roberts, ma avviando un’indagine del Dipartimento della Giustizia, Bush ha informato il Congresso che non può interferire in una indagine di sicurezza nazionale.
“Che cosa faranno allora i tribunali federali?” chiede Roberts. “Quando Hitler sfidò il sistema giudiziario tedesco, quest’ultimo crollò ed accettò che Hitler fosse la legge. Dietro le rivendicazioni di Hitler non v’erano altro che le sue rivendicazioni, proprio come la rivendicazione di maggiori poteri legali da parte di Bush si fondano soltanto sui promemoria scritti da politici da lui nominate in carica”.
Roberts indica quindi nella Federalist Society un centro che “non manca mai di sostenere decisioni legali che concentrano il potere nell’esecutivo del governo....” e la definisce un’organizzazione che “è avversa alla separazione dei poteri, che è alla base del nostro sistema costituzionale”.
(All’influsso della Federalist Society sul governo USA l’EIR ha dedicato un ampio servizio nel primo numero dell’anno).
Roberts conclude: “L’11 settembre 2001 ha fatto il gioco dei conservatori proprio come l’incedio del Reichstag nel 1933 fece il gioco di Hitler. Paura, isteria ed emergenza nazionale sono gli strumenti collaudati di colpi di mano politici. Ora che i tribunali federali cominciano a mostrare qualche resistenza alle mire politiche di Bush, si verificherà un’altro attacco terroristico che permetterà all’Amministrazione Bush di completare il suo golpe?”.


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