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Cheney, Carl Schmitt e la dottrina dell'”esecutivo unitario”

L'opuscolo del comitato di azione politica di LaRouche è disponibile sul sito LaRouchepac
La seconda settimana del 2006 è iniziata a Washington con una prima distribuzione di 25 mila copie di un opuscolo che denuncia le mosse politiche anticostituzionali dell'amministrazione Bush miranti ad instaurare una “dittatura presidenziale”. Il documento mette a fuoco questa politica dell'”esecutivo unitario” di cui si sono fatti promotori Dick Cheney, il suo capo di gabinetto David Addington, l'attorney general Alberto Gonzales, il nuovo giudice di corte suprema in attesa di conferma Samuel Alito e tutta la vasta schiera di giuristi e avvocati inquadrati nella Federalist Society (vedi oltre).
La dottrina dell'”esecutivo unitario” si fonda su una triade originariamente concepita da Carl Schmitt, il presidente dei giuristi nazional-socialisti: Führerprinzip, stato d'emergenza e ridefinizione di ogni questione politica nei termini del conflitto tra “amici e nemici”. Carl Schmitt, anche noto come "giurista della corona" del regime nazista, sostenne che in condizioni di crisi il capo di stato carismatico è la legge e crea la legge e non è vincolato dalla legge naturale, né da quella internazionale o da quella costituzionale.
Il 16 gennaio 2001, commentando la nomina di John Ashcroft ad attorney general, Lyndon LaRouche mise in guardia dal pericolo di una svolta autoritaria, verso un regime di “gestione della crisi” che in pratica governasse solo per decreto. Per compiere questa svolta, ammonì LaRouche, sarebbe stato cercato un pretesto come l'incendio del Reichstag (con il quale Hitler giustificò e fece approvare la sua dittatura al parlamento). Questo pretesto si verificò puntualmente l'11 settembre 2001.
Il 20 dicembre scorso, in una conferenza stampa a bordo dell'Air Force Two, Cheney si è lanciato in una difesa a spada tratta dei poteri esecutivi assolutistici del presidente degli Stati Uniti, respingendo di fatto la divisione dei poteri sancita dalla Costituzione. Cheney si è spinto fino a definire “anti-costituzionale” la legge sui poteri di guerra (War Power Act) che conferisce al Congresso il diritto della decisione definitiva se dover entrare in guerra o meno. Cheney ha affermato di essere giunto alla vice presidenza con la piena determinazione di abrogare quelle garanzie per il legislativo che furono approvate dal Congresso e ratificate dai Presidenti Ford e Carter nel periodo successivo al Watergate ed alle rivelazioni sulle intercettazioni illegali.

Articoli ripresi dalla brochure, disponibili alla sezione
dossier -> giustizia:


1. Da Hitler a Cheney: l'esecutivo unitario ha bisogno di emergenza e guerra - l'eredità di Carl Schmitt.
2.
Come “giustificare” la dittatura: un profilo di Carl Schmitt
3. Federalist Society: La marcia degli Schmittleriani attraverso le istituzioni
4. Corte Suprema: il giudice Samuel Alito è il "Führerprinzip" di Schmitt


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