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L'Europa colpita dalla crisi del gas

La crisi delle forniture di gas in Europa non è stata risolta dall'accordo del 4 gennaio tra Russia ed Ucraina. Ad esserne colpite in particolare sono l'Italia ed Inghilterra le cui economie dipendono rispettivamente da queste forniture al 50% e al 40%.
I giacimenti di gas nel Mare del Nord si esauriscono più rapidamente di quanto previsto e l'Inghilterra si è trasformata da esportatore ad importatore di gas. L'Inghilterra ha lamentato una riduzione delle forniture da parte della tedesca EON, che deve affrontare maggiori richieste interne e le esigenze di un aumento delle riserve strategiche deciso dopo la crisi tra Russia ed Ucraina. Il mercato dell'energia inglese, altamente liberalizzato, ha subito degli scossoni prevedibili, e il prezzo del gas al consumo è aumentato del 35%.
L'Italia deve fare i conti con una riduzione delle forniture decisa dalla Gazprom, l'impresa russa che rifornisce il nostro paese attraverso un gasdotto che arriva in Nord Italia dopo aver attraversato l'Europa centro-orientale. Per soddisfare la domanda interna sono state intaccate le scorte strategiche, il che fa prevedere una crisi nelle prossime settimane se continua il clima rigido.
Gli esperti non credono alle ragioni climatiche addotte dalla Gazprom, ritenendo che sia in atto un braccio di ferro geopolitico. Non a caso, paesi come la Germania non hanno subito alcuna riduzione di forniture. L'Italia sta rinegoziando proprio in questi giorni il contratto con la Gazprom, in cui Mosca vuole spuntare condizioni favorevoli per l'ingresso diretto sul mercato italiano. Inoltre, la situazione energetica italiana è complicata da altri fattori geopolitici: il nuovo gasdotto dalla Libia, che ha una capacità di 30 miliardi di metri cubi, l'anno scorso ha trasportato meno di 8 miliardi. Esperti del ramo imputano questa stranezza ai recenti accordi intercorsi tra Gheddafi e le compagnie petrolifere americane, “le stesse che cacciarono Enrico Mattei dalla Libia”. In aggiunta a ciò, l'ENI non ha ancora messo a sfruttamento i giacimenti di gas scoperti in Iran a causa delle tensioni strategiche sulla questione nucleare.
La lezione da trarre da questa crisi è che il mito della globalizzazione secondo cui “l'energia si prende là dove si trova” finisce nella spazzatura. Parole come indipendenza energetica, autosufficienza e energia nucleare riacquistano una meritata popolarità.

Per approfondire vedi "Torniamo al nucleare!"


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