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La battaglia sulla nomina di Alito

ascolta l'aggiornamento audio del 1 febbraio

24 gennaio – La mobilitazione indetta da Lyndon LaRouche affinché sia respinta la nomina del giudice Samuel Alito alla Corte Suprema è entrata in una nuova fase il 19 gennaio, con alcune prese di posizione dei democratici, che hanno criticato il candidato perché si rifà al giurista nazista Carl Schmitt [vedi il dossier] e per la sua appartenenza alla Federalist Society, organizzazione che promuove le teorie dello stesso Schmitt. Questi nuovi sviluppi si collocano sulla scia della trasmissione su internet dell'11 gennaio in cui LaRouche aveva lanciato la campagna per affondare la candidatura di Alito.
Dopo la riunione dei senatori democratici tenutasi il 18 gennaio, alcuni di essi (il capogruppo Reid, Richard Durbin, Patrick Leahy e Edward Kennedy) hanno preso posizione pubblicamente contro la nomina di Alito attaccando specificamente le questioni dell'”esecutivo unitario” e della Federalist Society messe a fuoco nei giorni precedenti da LaRouche. L'iniziativa dei senatori è stata affiancata da quella di parlamentari democratici degli stati.
Il comitato LaRouchePAC ha mandato in onda il 23 gennaio una serie di spot radiofonici in cui LaRouche afferma: “Sam Alito è uno che mente. E' membro della Federalist Society, che controlla quattro giudici della Corte Suprema - e con lui sarebbero cinque.
“Carl Schmitt è resuscitato e ha influenzato la costituzione della Federalist Society. Carl Schmitt forgiò l'amministrazione di Adolf Hitler e adesso avremo cinque giudici su nove, nella Corte Suprema, pronti a sostenere un governo fascista negli Stati Uniti. Occorre che i Senatori abbiano più coraggio di fronte a questa realtà.
“Portare Adolf Hitler e la sua influenza nel governo degli Stati Uniti non è una questione da dibattere onestamente”.

I democratici voteranno contro

Il sen. Patrick Leahy, che guida i democratici nella Commissione Giustizia, ha pronunciato un discorso al Law Center della Georgetown University, il 19 gennaio, in cui ha soprattutto criticato la manovra dell'amministrazione Bush per arrogarsi incostituzionalmente poteri esecutivi illimitati, e le responsabilità di Alito nella formulazione della teoria dell'”esecutivo unitario”. Leahy ha quindi reso nota la sua determinazione a votare contro la conferma di Alito.
Leahy ha definito il discorso pronunciato da Alito nel novembre 2000 alla Federalist Society, come un provino dell'amministrazione Bush, che era allora in fase di costituzione. Ha spiegato che quel discorso condusse nel 2001 ad una sua convocazione alla Casa Bianca e ad incontri successivi per discutere la possibilità di una nomina alla Corte Suprema in caso che un posto restasse vacante. Il più importante di questi incontri si verificò nel maggio 2005 e vi parteciparono Dick Cheney, Scooter Libby, Karl Rove ed altri. Secondo Leahy, Alito “deve aver ottenuto questa nomina importante a motivo della sua deferenza verso i poteri del governo, la sua aderenza alla dottrina dell'esecutivo unitario e i suoi giudizi favorevoli alle intrusioni del governo. Tutto ciò che egli ha detto in quegli incontri ha convinto la Casa Bianca di avere un voto sicuro contro le sfide ai poteri presidenziali”.
Leahy ha sottolineato il ruolo di Alito nel formulare la teoria sulle dichiarazioni del presidente Bush all'atto della ratifica delle leggi - I “signing statements” -- usate per aggirare le leggi approvate dal Congresso, come il recente emendamento di McCain contro le torture, o conferire loro un'interpretazione di parte. Bush avrebbe potuto opporre il suo veto, ma non l'ha fatto ben sapendo che sarebbe stato respinto da un'ampia maggioranza parlamentare. Egli “ha piuttosto detto che può scegliere di ignorare la legge a propria discrezione, sulla scorta della propria idea dei poteri”, ha spiegato Leahy. “Questo non è check and balance (il sistema costituzionale dei controlli e dei contrappesi). Non è la nostra Costituzione”.
Leahy ha concluso affermando che la Corte Suprema “dev'essere un'istituzione in cui la Carta dei Diritti e la dignità umana sono onorate, promosse e protette. E in un momento in cui il Presidente si sta impadronendo del potere, la Corte Suprema ha bisogno di essere un check and balance. Non credo affatto che il giudice Alito rappresenterà questo check and balance. Quindi, in tutta coscienza ... non posso sostenere questa nomina”.
Il sen. Ted Kennedy ha criticato Alito sulla questione dell'“esecutivo unitario” e per le sue prese di posizione sui diritti civili in un discorso al Center for American Progress, il 19 gennaio. Kennedy si è impegnato a votare contro Alito e ha detto di sperare che gli altri senatori facciano altrettanto. “Il giudice Alito sostiene da molto tempo l'ampliamento dei poteri esecutivi, persino ai danni della libertà individuale”, ha dichiarato Kennedy, il quale ha fatto anche qualche riferimento in tono minore alla Federalist Society.
Nel rendere nota la decisione di votare contro Alito, il sen. Durbin ha detto che il candidato non rispetterebbe l'equilibrio dei poteri e delle responsabilità definito dalla Costituzione, aggiungendo che non ha nemmeno dimostrato di avere a cuore i diritti alla privacy dei cittadini. Secondo il Chicago Tribune il sen. Durbin avrebbe anche detto che i democratici stanno dibattendo l'opportunità di una filibuster, l'ostruzionismo parlamentare a cui la minoranza ricorre in circostanze particolarmente gravi.
Il sen. Ken Salazar si è detto contrario alla nomina perché Alito conferirebbe troppi poteri al presidente a scapito del sistema dei checks e balances sancito dalla Costituzione.
Juanita Head Walton, parlamentare del Missouri, ha rivolto un appello al senato affinché respinga, se occorre anche con la filibuster, la nomina di Alito alla Corte Suprema. Nell'appello la Walton afferma che “le sue idee su questioni razziali e sulla condizione della donna sono agli antipodi dei valori più alti di questa nazione e delle decisioni prese in passato dalla Corte Suprema, che garantiscono i diritti costituzionali basilari a questo proposito”. Ha inoltre ricordato che l'appartenenza del candidato alla Federalist Society lo squalificano in partenza, giacché quell'associazione “fu costituita vent'anni fa sotto l'influenza diretta delle idee di Carl Schmitt, il giurista della corona del regime nazista, che fu riabilitato in alcuni ambienti dopo la seconda guerra mondiale”. Walton ha concluso dichiarando di collaborare con “LaRouche ed altri che denunciano questa politica e Mr. Alito”.
La sua dichiarazione è stata sottoscritta anche da altri parlamentari degli stati: gli on. John Bowman, Lamar Lemmons III, Catherine Barrett, Thomas Jackson--Thomasville, Esther Haywood e il sen. Carlos Cisneros.
Menzionando la possibilità di una filibuster il sen. Durbin ha detto il 19 gennaio: “Una settimana fa dissi che non era cosa probabile, ma adesso non posso escluderla. Sono rimasto sorpreso dai sentimenti forti di alcuni colleghi. Ora occorrono i numeri. Abbiamo 45 democratici, se contiamo Jim Jeffords” che ha lasciato i repubblicani ed è indipendente. “Possiamo farcela con una filibuster se ci sono 41 senatori ... disposti a farsi avanti e combattere.
“Noi chiediamo ai senatori di prendere posizione. Se arriveranno a cinque i senatori che si schiereranno contro la filibuster, la questione è fuori discussione. Non se ne farà niente. Ma se non si arriverà a quel punto, allora dovremmo sederci per discuterne”.

Apologia di spionaggio illecito

L'amministrazione Bush ha pubblicato, in data 19 gennaio, una “opinione legale” in cui difende il diritto a spiare illecitamente gli americani, come ha fatto la National Security Agency (NSA). Inoltrato dal dipartimento di Giustizia di Alberto Gonzales ai capigruppo del senato Bill Frist e Harry Reid, il documento afferma che in qualità di “comandante in capo” il presidente ha l'autorità di prendere iniziative che vanno “oltre la capacità di regolamentazione del Congresso” e “attribuisce al Presidente, come minimo, i poteri discrezionali di avvalersi di aspetti tradizionali del ricorso alla forza militare” che comprende l'intera gamma dei mezzi della NSA di condurre spionaggio interno.
Lo stesso giorno il vice presidente Cheney era a New York per parlare all'Institute for Policy Research, collegato alla Mont Pelerin. Ha difeso a spada tratta le intercettazioni effettuate dalla NSA mentendo. “Le attività svolte sotto tale autorizzazione - ha dichiarato Cheney - sono servite a individuare e prevenire attacchi terroristici contro la popolazione americana. Si tratta dunque di un programma di importanza critica per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ... Queste iniziative rientrano sotto l'autorità del presidente e la responsabilità della Costituzione e delle leggi, e si tratta di azioni vitali per la nostra sicurezza”.
Questa è una delle iniziative della Casa Bianca a sostegno della nomina di Alito che comprendono, tra l'altro, una visita di Bush alla NSA, e vari discorsi del gen. Michael Hayden, ex direttore della NSA diventato vice direttore della National Intelligence di John Negroponte, e del ministro della Giustizia Alberto Gonzales.

Il col. Wilkerson sull'“Amministrazione giacobina”

Il colonnello Larry Wilkerson, ex capo dello staff di Colin Powell, ha recentemente acquisito notorietà denunciando Cheney e Rumsfeld come una “cricca” che gestisce segretamente la politica nazionale. Il 19 gennaio è tornato alla carica rilasciando dichiarazioni al Washington Post:
* “Questa non è, a mio avviso, un'amministrazione repubblicana. E' un'amministrazione radicale”
* A proposito del trattamento dei detenuti, tra cui i morti sarebbero almeno 100: “L'assassinio è tortura. Non è tortura light”.
* “Come insegnante che ha esaminato ogni amministrazione dal 1945 in poi ritengo che questa rappresenti l'inettitudine peggiore nel modo di governare, di decidere e di dirigere da cinquant'anni a questa parte ... E questo comprende la Baia dei Porci, e, oddio, anche il Vietnam. Comprende l'Iran-contra e il Watergate”.
* I degni compari dei neo-con sono Lenin e i bolscevichi, e i giacobini della Rivoluzione Francese: utopisti che non si fecero scrupoli di mettere la ghigliottina al servizio dei loro ideali.
* Dopo il fallimento dell'intelligence e il prossimo fallimento militare dell'amministrazione Bush in Iraq: “Come trasformare improvvisamente tutto questo? Beh, diventi tu stesso un giacobino, improvvisamente vuoi questa diffusione messianica della libertà e della democrazia nel mondo ... Ti sbarazzi di John Quincy Adams, il quale disse che siamo amici della libertà ovunque, e custodi solo della nostra. E dici improvvisamente: «Sono il custode della libertà del mondo intero, e in nome di Dio se non ti rendi conto che te la sto portando, e se occorre quindi che te la porto sulla punta della spada, dovrò portartela così».”

vedi il dossier su Carl Schmitt


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