Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Amelia Boynton Robinson
in ricordo di Coretta King

Amelia Boynton Robinson, vicepresidente dello Schiller Institute e presidente d'onore del Movimento Solidarietà, ha rilasciato la seguente dichiarazione in ricordo della sua amica Coretta Scott King, scomparsa il 31 gennaio 2006:

Martedì 31 gennaio 2006 Coretta Scott King ha quietamente lasciato dietro di sé il suo meraviglioso passato, ed è stata scortata in Cielo dagli angeli del Signore. Feci la sua conoscenza pochi mesi dopo che la sua famiglia, che allora comprendeva una figlia, di nome Yolanda, si trasferì a Montgomery, in Alabama, dove Martin Luther King era pastore della chiesa battista di Dexter Avenue. Alla morte di Martin Luther King, Coretta decise di dedicarsi all'opera iniziata dal marito. Fui tra i primi a cui chiese di entrare a far parte del consiglio direttivo del Centro King di Atlanta, in Georgia. Nei dieci anni in cui ne feci parte, ho ammirato spesso la pazienza, determinazione e coraggio con cui Coretta King si è sempre battuta contro la discriminazione razziale da parte dei cittadini bianchi, ma anche contro la paura così radicata tra la gente della nostra razza. Coretta era una donna molto forte, che ha dovuto tirar su quattro figli sapendo che il marito aveva un compito storico verso tutto il mondo, e che si è sempre opposta agli uomini di poca fede che non intendevano smuovere le acque del razzismo. E lei era sempre ferma nel suo proposito, e consolava gli altri. Ci furono molti giorni di tristezza nella sua vita, molte sofferenze, molte notti insonni, ma ciononostante non si lasciò mai scoraggiare, non abbandonò mai la speranza, ed accettò le gioie e le amarezze che condussero alla vittoria con il Voting Rights Act, la legge che sancì il diritto di voto della gente di colore.
Avendo portato la croce, avendo rinunciato al marito per il bene del mondo, educato quattro figli, consolato migliaia di persone che si rivolgevano a lei per risolvere i propri problemi politici, lavorato giorno e notte per realizzare il Centro King, Dio sapeva bene che Coretta Scott King aveva compiuto la sua missione. Era stanca dei guai del mondo. Così Dio le ha detto “ben fatto, buona e fedele servitrice”. Ed ha mandato due angeli del Paradiso che hanno scortato la sua anima in in luogo in cui potrà riposare, in cui non c'è più malattia, dolore e morte. Sono certa che lì avrà incontrato suo marito, Martin Luther King, e con la sua bellissima voce si sarà unita al coro celeste degli angeli.


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