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Tremonti e il debito hamiltoniano

8 febbraio – Giulio Tremonti ha rilanciato l'idea di creare “debito per gli investimenti” a livello europeo, nel suo intervento al World Economic Forum di Davos. Il ministro italiano dell'Economia ha annunciato al pubblico il 27 gennaio che aveva appena proposto, in una riunione con il governatore della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet e il Commissario Joacquin Almunia, di trarre esempio da Alexander Hamilton, il primo ministro del Tesoro americano, per finanziare gli investimenti in Europa. “Anche gli Stati Uniti d'America sono partiti da una rivoluzione che ha permesso la costituzione di un debito pubblico. Basta rileggersi gli scritti di un padre fondatore americano come Alexander Hamilton, per capire il nesso tra debito pubblico e politica”, ha detto Tremonti.
Tremonti ha proposto di emettere “Eurobonds” e di destinare una quota delle entrate fiscali al finanziamento di progetti per la difesa e per lo spazio, che abbiano ricadute importanti nell'economia civile. “Gli Eurobond e l'eurotassa darebbero una nuova spinta al processo europeo dopo lo sbandamento sulla Costituzione”, ha detto Tremonti, aggiungendo: “Con questa imposta ci sarebbe un nuovo Patto, che attribuirà all'Europa poteri reali sia in campo tributario, sia per la creazione di nuovo debito finalizzato a finanziare progetti per la difesa, lo spazio e per l'Agenda di Lisbona”.
A prescindere dagli aspetti ambigui della proposta, i nostri lettori riconosceranno facilmente l'analogia tra le affermazioni di Tremonti su Hamilton e quanto Lyndon LaRouche va dicendo da anni. Tremonti sembra voler tracciare un parallelo tra la nascita degli Stati Uniti, attraverso una politica economica sovrana, e la creazione di uno stato europeo. In realtà, se si persegue coerentemente l'idea di emettere titoli di debito sovrani, l'unico potere che potrà garantire tali titoli sono gli stati nazionali sovrani. Quindi, si andrebbe verso una provvidenziale rinazionalizzazione della politica economica comune.
L'idea di creare debito per investimenti è bastata a far levare gli scudi a quelli che Tremonti chiamerebbe i “mercatisti”. Il commissario Almunia ha dichiarato: “Il punto nevralgico è avere nuove risorse, non nuovo debito”. Dal canto suo, Trichet ha balbettato che aumentare il debito provocherebbe una “perdita di fiducia” dai mercati.


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