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Lo spionaggio NSA e i balordi in divisa

Nuovi particolari legati alla nota vicenda delle intercettazioni illegali ordinate dalla Casa Bianca sono emersi recentemente.

Il 23 febbraio la pubblicazione americana National Journal, ha scritto che il programma Total Information Awareness (TIA) non fu mai effettivamente chiuso.

Il TIA fu ideato dall'ammiraglio John Poindexeter, già noto per essere stato condannato nell'ambito dello scandalo Iran-Contra (droga in cambio di armi tra USA, Iran e Nicaragua, in cui fu implicato anche Bush padre, anche se mai processato).

Il programma di Poindexeter prevedeva la creazione di un gigantesco sistema di data-mining (tecniche informatiche per l'esplorazione delle grandi banche dati) capace di raccogliere da enti pubblici e privati informazioni sul conto di qualsiasi individuo: dati bancari, utenze telefoniche, carte di credito, viaggi e così via. Dall'analisi di questi dati si doveva poi ricavarne associazioni e profili “sospetti”. Il TIA era competenza della Defense Advance Research Pojects Agency (DARPA).

Già la rivista Executive Intelligence Review e il Movimento Solidarietà si sono occupati del DARPA nell'ambito di un'inchiesta sui cosiddetti “piegatori di cucchiai”, la bizzarra cabala di militari e funzionari dell'intelligence USA, fanatici di certe pratiche esoteriche e di controllo mentale da applicare, a loro avviso, alla difesa. (Vedi qui)

Ora, secondo il National Journal, il programma TIA, che il Congresso degli Stati Uniti credeva terminato nel 2003, avrebbe semplicemente traslocato, dal DARPA alla National Security Agency (NSA), dove continuerebbe a tutt'oggi. C'è dunque da temere che lo spionaggio sul conto dei cittadini americani che l'amministrazione Bush ha illecitamente affidato alla NSA effettivamente corrisponda, in parte o in tutto, a questo vecchio programma creato dai balordi in divisa.

Il nome del progetto è stato cambiato, ma i fondi sarebbero rimasti gli stessi; intatti sarebbero rimasti anche numerosi contratti in essere con contractor privati della difesa.

In una audizione presso la Commissione sui servizi segreti al Senato americano, all'inizio di febbraio, il senatore Ron Wyden chiese al direttore della National Intelligence, John Negroponte e al direttore dell'FBI Robert Mueller se fosse esatto che quando il TIA fu chiuso, diversi progetti furono trasferiti presso varie agenzie di informazione. Negroponte e Mueller dissero di non sapere, ma il vice di Negroponte, il Generale Michael V. Hayden, già direttore dalla NSA, disse: “Vorrei rispondere a porte chiuse”.

Qualora queste ipotesi fossero confermate (e non facciamo nessuna fatica a credere che lo saranno), oltre ad un'ennesima dimostrazione di arroganza e disprezzo nei confronti del parlamento da parte dell'attuale amministrazione USA, emergerebbe un'altra conferma del carattere autoritario del presente esecutivo, nonché molto probabilmente, elementi che si andranno ad aggiungere a quelli già disponibili per una richiesta di impeachment di Cheney e Bush.

D'altronde dal gennaio 2001, il duo Cheney Bush ha collezionato tanti e tali possibili capi d'accusa in tal senso, da mettere in imbarazzo solo la facoltà di scelta e da far impallidire il Watergate.


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