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Riconsiderare Katrina mentre si approssima la stagione degli uragani

Il 1 marzo 2006 la Associated Press ha diffuso un filmato che dimostra come il presidente Bush e il vice presidente Cheney fossero al corrente della gravità dell'uragano Katrina, compresa la possibilità che potesse sfondare gli argini che proteggono New Orleans. Lo stesso giorno la radio WTOP di Washington ha trasmesso ripetutamente delle nuove conferme sulle negligenze della Casa Bianca prima, durante e dopo l'uragano abbattutosi sulla Costa del Golfo.
Il filmato di AP riguarda una videoconferenza ufficiale del 29 agosto 2005 con la casa Bianca, in cui il capo della FEMA, Michael Brown, e altri funzionari della protezione civile, misero al corrente il presidente Bush, il capo della Homeland Defense Chertoff (sotto la cui giurisdizione ricade la protezione civile FEMA) e altri funzionari della Casa Bianca sulla gravità di Katrina che avrebbe colpito il giorno dopo. Si disse chiaramente che l'uragano era della categoria 5, più grande e pericoloso di Andrew, e che puntava dritto su New Orleans. “Questo è il Big One”, dice Brown nella registrazione. Nel resoconto si spiega anche che il Superdome, lo stadio dove sarebbero stati raccolti gli abitanti della città, si trova a 3,6 metri al di sotto del livello del mare e la sua copertura poteva essere divelta dall'uragano. “Si teme moltissimo” dissero i funzionari della FEMA, che le dighe che proteggevano New Orleans potessero essere travolte o sfondate. Conclusero dicendo che occorrevano aiuti urgenti.
La AP giustappone il filmato alle dichiarazioni rilasciate il giorno dopo l'uragano dal presidente Bush, secondo cui “nessuno avrebbe potuto prevedere” lo sfondamento delle dighe. La WTOP ha commentato che la diffusa percezione secondo cui la Casa Bianca non avesse la più pallida idea di che cosa stesse accadendo e sul che fare nelle tragiche ore dell'uragano, adesso risulta infondata: essi sapevano esattamente che cosa stesse accadendo, ma Bush “non fece neanche una domanda” ai relatori di quella videoconferenza.
La AP riferisce inoltre che Michael Brown ha detto di aver di nuovo parlato col presidente e il vice presidente quattro giorni dopo la catastrofe e di aver trovato il presidente “eccessivamente fiducioso”. “Non bevo la storia che c'era il fumo della battaglia, il fumo era quello della burocrazia”, ha detto Brown, il quale ha deprecato i tagli subiti al bilancio ed al personale della FEMA e la subordinazione della protezione civile al Dipartimento per la Homeland Defense.
WTOP ha mandato in onda un servizio sulle numerose vittime dell'uragano che sei mesi dopo vivono ancora a centinaia nelle tende, molte delle quali hanno commentato: “Siamo trattati come se fossimo cittadini di un altro paese”.
Il Pensacola New Journal ha scritto il 3 marzo che la prossima stagione degli uragani sarà più grave di quella del 2005. Il Gannett News Service ha interpellato Max Mayfield, direttore dello US National Hurricane Center (NHC), chiedendogli se è vero che Katrina, come dicono alcuni, è un fenomeno che si verifica solo una volta in un secolo, oppure un uragano di questa gravità può ripetersi presto. “Certamente si può ripetere”, ha risposto l'esperto, ed è per questo motivo che il NHC chiede alle autorità ed ai privati di approntare subito piani di evacuazione.
Mentre le previsioni ufficialmente non saranno rilasciate prima del 22 maggio, ha spiegato Mayfield: “I meteorologhi convengono che siamo in un periodo di forte attività che dura dai 10 ai 20 anni”, e che, viste le condizioni disagiate in cui vivono già molte persone, i piani di evacuazione richiedono più tempo del normale. Il capo della Homeland Security Micheal Chertoff ha ammesso il 16 febbraio che non sono allo studio piani di evacuazione di emergenza per la prossima stagione.


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