Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

La città ideale, pezzo forte della mostra inaugurata il 10 marzo a
Palazzo Strozzi per celebrare i 600 anni della nascita di Leon Battista Alberti.
Studi recenti avanzano l'ipotesi che questa opera sia della mano
del grande teorico dell'architettura rinascimentale.


 

Tornare all'umanesimo

Il Movimento Solidarietà interviene all'inaugurazione della mostra su Leon Battista Alberti a Palazzo Strozzi

Esponenti del Movimento Solidarietà sono intervenuti alla conferenza stampa con cui il 10 marzo è stata inaugurata a Firenze la mostra “L'uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le arti a Firenze; tra ragione e bellezza”. Dopo gli interventi delle autorità, degli sponsor, dei rappresentanti delle famiglie Alberti e Rucellai e dei curatori, si è sviluppato un dibattito sul divario tra la concezione umanistica che ha caratterizzato l'opera di personaggi come Alberti, Masaccio e Brunelleschi, e la 'cultura' artistica trasmessa dall'architettura di oggi. Due giornalisti hanno chiesto ai relatori quali iniziative hanno preso per diffondere la concezione albertiana a Firenze, citando anche la possibilità di influenzare l'impostazione delle molte nuove costruzioni nella zona di Novoli, dove si trovano la nuova università e il nuovo tribunale di Firenze. L'imbarazzo di alcuni dei relatori è stato evidente: Gabriele Morolli, uno dei curaturi della mostra, ha riferito che alcuni contatti con gli architetti fiorentini sono stati già avviati, ma come risultato concreto ha potuto solo citare il fatto che un parcheggio nella zona dovrebbe portare il nome di Leon Battista Alberti.

L'ultima domanda è stata fatta da Andrew Spannaus del Movimento Solidarietà, il quale ha evidenziato l'anomalia di una discussione sui principi dell'umanesimo nella società attuale quando la cultura in cui viviamo è dominata dal brutto e dal relativismo culturale. Ha indicato il problema da affrontare nell'atteggiamento del politically correct: il tentativo di porre tutto sullo stesso piano, vietando qualsiasi giudizio sulla base di parametri quali la ragione o la bellezza. In questo modo, le opere di 'artisti' come Jackson Pollack sono considerate alla pari con quelle di un Leonardo da Vinci. Si pretende di ridurre tutto ad una semplice 'questione di gusto'. Spannaus ha concluso con una esortazione: “Per contrastare la degenerazione culturale della società di oggi, serve sfidare il relativismo culturale. Solo così si potrà diffondere lo spirito dell'umanesimo del Rinascimento fiorentino.”

Cristina Acidini, una curatrice della mostra, ha risposto evidenziando l'importanza di attirare l'attenzione su una figura così importante qual è Leon Battista Alberti, nella speranza che la società possa cominciare a riscoprire le idee e i principi che lo ispirarono. Certo però - ha detto - “rischia di essere una goccia nell'oceano”.

Nelle discussioni private che hanno poi fatto seguito, i rappresentanti del Movimento Solidarietà hanno sottolineato l'importanza di fare una campagna attiva a favore dei principi dell'umanesimo rinascimentale. Troppo spesso si vedono gli 'esperti' arroccarsi nelle torri d'avorio in cui le grandi idee della storia rimangono scollegate dalle trasformazioni in atto nel mondo attuale.

Oltre ad essere chiaramente in contrasto con l'opera dei grandi uomini del Rinascimento, un tale atteggiamento rappresenta una resa davanti agli espliciti tentativi dell'oligarchia di eliminare l'idea secondo cui la capacità di creare e diffondere il progresso e la bellezza siano le caratteristiche distintive degli esseri umani.


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