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Intervista:

LaRouche sugli aspetti centrali della crisi iraniana

Il 18 aprile Lyndon LaRouche è stato intervistato da Fahri Hassan alla trasmissione “Prime Talk” della Radio 786 di Cape Town in Sud Africa, che è principalmente seguita dalla comunità musulmana. Di seguito riportiamo qualche stralcio dell'intera intervista, tradotta in alcuni punti in forma riassuntiva:

Hassan: Parliamo della crisi iraniana, magari risalendo anche all'Iraq per avere un quadro di che cosa sta accadendo nella regione. Come ha reso noto Seymour Hersh negli USA ci sono dei piani di attaccare l'Iran con armi nucleari. Tutto questo ovviamente è contro la legge internazionale.
Ma qual è il vero il motivo di ciò che sta accadendo nella regione? Porre fine alle attività nucleari? Oppure c'è qualche altro motivo?

LaRouche: Per comprendere la situazione occorre partire da alcune chiarificazioni tutt'altro che diplomatiche. In primo luogo il presidente degli Stati Uniti è matto. E' un pazzo da legare. Non si rende conto di che cosa sta facendo ... Ma lui essenzialmente è un fantoccio di forze come George Pratt Shultz e di circoli bancari internazionali, gli stessi che furono dietro il progetto di Hitler tra gli anni Venti e Quaranta.
Hassan: Mi consenta: si tratta dello stesso George Shultz del Gruppo Carlyle, parte della cricca di George Bush senior?

LaRouche: Certo

Hassan: Il gruppo dei grandi investimenti finanziari?
LaRouche: Proprio così. Shultz in effetti è colui che coordinò quel gruppo di elementi che poi scelsero George Bush affinché diventasse il presidente degli Stati Uniti, facendone il loro fantoccio. Vari elementi entrarono in gioco come controllori di George Bush. Adesso lui ha il potere di fare certe cose: ad esempio oggi ha detto, nel corso di una intervista televisiva di cui hanno parlato i mezzi d'informazione internazionali, che lui non è contrario al ricorso alle armi nucleari contro l'Iran. Lo ha detto per difendere il suo segretario alla Difesa Rumsfeld che è sotto attacco da parte degli alti ufficiali, tra cui quelli in servizio che hanno minacciato di dimettersi, e che denunciano il suo atteggiamento verso l'Iran.
Ormai Bush segue la strada dell'Imperatore Nerone, va verso l'autodistruzione, e Shultz e la sua banda gli stanno dietro.
Come ho detto, il fattore della follia dev'essere tenuto nel debito conto. Ma questo non si limita al suo stato emotivo personale, no, la cosa più importante è che il raggruppamento che rappresenta, che pilota la sua politica, è composto da folli criminali! E questo è il vero problema!
E c'è allora da chiedersi se c'è il coraggio che occorre per fermarli. Sono in tanti a condannare le iniziative dell'amministrazione Bush, ma chiediamoci: basterà questo a fermarla? Nessuno in Europa è pronto ad intervenire per fermare questo! Sono pronti a dichiarare la propria opposizione, ma non sono pronti a prendere le dovute iniziative per fermarlo. Negli Stati Uniti c'è chi lo vuole fermare; specialmente i militari che si rendono conto di dove va a parare tutto questo, e che hanno capito che bisogna fermarlo. Ed essi non sono i soli che vogliono fermarlo. Nei rapporti che ho con ambienti parlamentari, istituzionali, ecc., mi rendo conto che c'è una volontà di fermarlo. Ma occorre mettere insieme le forze sufficienti per farlo, non per lagnarsi, ma per riuscire a fermarlo!

Hassan. C'è però un'altra tesi, sostenuta ormai da diversi commentatori, secondo cui la causa o la ragione sottostante sta nel fatto che l'Iran vorrebbe costituire una propria quotazione petrolifera denominata in euro, e questo terrorizzerebbe il regime americano ed i suoi alleati perché questa denominazione in euro non farà che incoraggiare i paesi europei ed altri ancora a investire il proprio denaro in euro, indebolendo così il dollaro che s'incamminerebbe verso un tracollo. Che cosa ne pensa lei di questa tesi?

LaRouche: Non ha senso, la ritengo una tesi decisamente infantile, senza un'effettiva corrispondenza nella realtà. Anche se l'obiettivo non è la distruzione completa dell'Iran, ma ciò che s'intende fare è un intervento con le bombe nucleari contro i siti protetti e cose del genere, promuovendo poi un MEK previamente sottoposto a riconversione. L'Iran non sarà eliminato ma piuttosto trasformato, da ciò che è oggi, nell'occhio di un ciclone che distruggerà l'intero sistema.
Che ne sarà del prezzo del petrolio, ad esempio, se un tale attacco avverrà davvero? Non si sa dove finirà per arrivare: si parla di 150 o 200 dollari il barile.
Il sistema dell'euro d'altro canto è fritto: non c'è nulla da attendersi dagli europei. Essi non rappresentano una potenza. Non c'è un solo governo che abbia il coraggio di fare qualcosa di decisivo. Lì comandano i banchieri e gli interessi finanziari, mentre i governi sono completamente impotenti.
Se parte un attacco questo sprofonderebbe l'intero sistema in un'epoca buia. Ed è questo che ci porta al nocciolo del discorso. Quelli che portano avanti questa strategia contano di scatenare un'epoca buia! Non sono completamente stupidi! Sono dei folli criminali ma non sono completamente stupidi. Se il petrolio arriva a 200 o 250 dollari il barile sicuramente non ci sarà un impero dell'euro, ma si avrà sicuramente una distruzione globale della civiltà!
Al tempo stesso siamo in una situazione in cui oggi non è possibile proseguire nel cammino della civiltà senza ricorrere in maniera diffusa all'energia nucleare. Tutte le vecchie storie di una rivoluzione verde sono lettera morta. Occorre rimettere in piedi un sistema capace di fornire i mezzi economici per una popolazione che ha superato i 6 miliardi, per una popolazione che cresce, soprattutto in paesi come India e Cina. C'è tanta gente povera che aspira a condizioni di vita migliori per le prossime generazioni ed è necessario creare le opportunità economiche fisiche che soddisfino queste aspirazioni.
Oggi stiamo dando fondo a certe risorse naturali, che sono le più ricche o dense, e lo stiamo facendo rapidamente. Non è un problema giacché se nei processi di produzione s'impiegherà energia ad alta intensità saremo in grado di risolvere i problemi; il problema delle risorse si può facilmente risolvere soprattutto con la fusione. A livello mondiale facciamo già i conti con la scarsità d'acqua. Stiamo dando fondo all'acqua fossile, e va bene così, ma dobbiamo anche iniziare a dissalare l'acqua del mare in grandi quantità per risolvere il problema. (su questo tema vedi «World's Water Wells Are Drying Up!» by Professor Lance Endersbee AO)
Allora, da questo punto di vista, vediamo che c'è una categoria di forze che conosciamo, che scherza con il fuoco, spinge l'intero pianeta in una nuova epoca buia. Per loro va benissimo. ... Basta essere matti come il Presidente e la sua coorte per farlo. Questi sono quelli che non si rendevano conto delle conseguenze dell'invasione dell'Iraq. ... Seguono le proprie passioni e le proprie ideologie.
Poi però ad un livello superiore ci sono quelli della grande finanza, gente come Felix Rohatyn - colui che aiutò Pinochet a prendere il potere e che adesso è uno di quelli che usano gli eserciti privati per controllare il mondo - questi sono quelli che sanno che cosa stanno facendo.

Hassan: A proposito di eserciti privati, questi interessi finanziari internazionali, attraverso corporations come la Halliburton, la Bechtel e altre imprese, oggi in effetti finanziano eserciti privati, per combattere le battaglie per loro conto. ... E questo ha anche altri aspetti: mi pare che fosse un paio di mesi fa, delle bombe furono trovate addosso ai soldati britannici [per compiere atti di “terrorismo” - ndr]. E poi le attività di queste squadre della morte sono state registrate nel bombardamento di Samarra. Che cosa si può prevedere per il futuro? Come si risolve questo problema?

LaRouche: Basta guardare all'esempio della Compagnia delle Indie Orientali britannica, tra il XVIII e XIX secolo: l'esercito inglese non era quello del governo britannico, ma quello della Compagnia delle Indie. Il fenomeno ha dei precedenti che risalgono alle Crociate: chi erano i Crociati? Principalmente era la cavalleria Normanna, ma questi cavalieri erano al soldo dei banchieri veneziani che finanziavano tutte quelle operazioni, e gestivano quindi le Crociate.
Oggi c'è la Halliburton, che è diventata un esercito privato, e intanto ha messo in tasca, fino ad ora, intorno ai 12 miliardi di dollari nella guerra in Iraq. La politica seguita da personaggi come Rohatyn e Cheney mira a distruggere le regolari forze militari, così come fece Hitler usando le SS. Hitler decapitò la Wehrmacht per sostiturla con le sue SS. Oggi sta succedendo la stessa cosa.
Infatti un impero non lo si può gestire con dei soldati legati al proprio paese dal patriottismo. Si fa piuttosto come si faceva con le legioni romane, reclutando gente in ogni parte del mondo, inquadrandola nelle legioni da spedire poi ovunque, per le campagne di sterminio contro intere popolazioni. L'Impero Bizantino faceva qualcosa di simile ai Crociati.
Un soldato animato dal patriottismo verso il proprio paese è qualcosa di ben diverso da un mercenario.
Quelle che vengono impiegate sono sempre di più forze mercenarie. E Felix Rohatyn è uno dei principali promotori della politica mirante a sostituire le forze armate regolari con le schiere mercenarie. Ed è contro tutto questo che i generali americani si stanno ribellando, con la loro rivolta contro Rumsfeld: si stanno in realtà ribellando al presidente Bush, per il quale Rumsfeld è solo uno che prende ordini.

Hassan: Torniamo alla crisi iraniana. Consideriamo ciò che si sta sviluppando attorno al braccio di ferro per il nucleare. Osservatori e commentatori notano come il regime americano abbia allestito basi militari in tutta la regione, soprattutto in Iraq. Sembra evidente che non si voglia ritirare le truppe e che l'intenzione sia piuttosto quella di restare. In ciò mi sembra evidente l'intenzione di destabilizzare il mondo musulmano; a tale proposito cito gruppi come la Rand Corporation, che ha prodotto diversi documenti al riguardo. E questo solleva il problema della lobby israeliana, con i suoi collegamenti nel regime degli Stati Uniti, dove alcuni individui hanno prodotto il documento intitolato "The Strategy of the Realm" [Clean Break]. Si tratta di un documento politico per lo stato di Israele, e di come, in sostanza, sarebbe stata destabilizzata la regione mediorientale, allo scopo di garantire gli interessi di Israele.
Secondo lei quanto è forte l'influenza della lobby israeliana nel formulare e pilotare la politica estera USA?

LaRouche:
Vista in sé la lobby israeliana non è molto potente. È molto potente soltanto nel senso che rappresenta un guanto in cui qualcun altro tiene la sua mano. Quella mano non è israeliana. La mano è in primo luogo anglo-americana, anglo-americana-francese.
Se si considera la storia dell'intera regione, risalendo al 1905-1915, il periodo successivo ai fatti del Sudan del 1889, sotto lord Kitchener, si può capire che le operazioni di Kitchener in Iran ed altrove ridefinirono la regione. Da ciò si arrivò poi all'accordo di spartizione Sykes-Picot: che riguardava l'Iran e l'intera regione del Sudovest asiatico. L'intera regione fu ridefinita sulla base di un accordo tra la monarchia britannica e la Francia, e che riguardava la Turchia e l'Iran, nella spartizione dell'Impero Ottomano. E questo portò anche all'accordo tra lo zar Nicola II e gli inglesi per la spartizione delle aree d'influenza in Iran. Questo ha mantenuto degli strascichi fino al presente.
E' dal tempo delle Crociate che intorno alla politica mediorientale si giostra per la supremazia globale. Dunque l'obiettivo e i motivi per le basi nella regione non riguardano la regione direttamente e gli israeliani sono soltanto dei fantocci in quest'operazione: l'obiettivo è distruggere la Cina, l'India, il Pakistan, la Russia e i suoi vicini. Questo è l'obiettivo e questo spiega il perché di quelle basi. Non sono basi permanenti, sono concepite “a perdere” e non si sa che cosa ne sarà di esse. Ma il problema è che si sta spingendo verso un'epoca buia per l'intera umanità giacché la guerra che si sta cercando di innescare non può essere vinta da nessuno. Perderà l'umanità nella sua totalità.


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