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I sinarchisti si muovono verso un'impresa dell'auto globale

12 luglio 2006 – Il tentativo dello speculatore Kirk Kerkorian, che si è già impossessato del 10% delle azioni di GM, di entrare in una partnership con la Renault e la Nissan, indica che è in atto un tentativo di cartellizzare l'industria dell'auto internazionale per farne uno “spezzatino”. Nel consiglio di amministrazione della Renault siede anche il presidente della Danone Franck Riboud, che è succeduto al padre in entrambe le posizioni. La Danone ha legami storici molto stretti con la banca sinarchista Lazard; Riboud padre era il fratello del capo della Schlumberger, Jean Riboud, che presentò il banchiere della Lazard Felix Rohatyn al Presidente francese Francois Mitterrand. Un profilo della Danone pubblicato nel 1999 da Business Week chiarisce il legame tra la Danone, Riboud e la Lazard: "Stando ai membri della famiglia, Antoine Riboud non avrebbe mai voluto che gli succedesse il figlio, un fanatico di sport che avrebbe preferito lavorare per la ditta di sci Rossignol ma che è finito alla Danone dopo due inverni senza neve. Fu il membro supervisore del consiglio di amministrazione Michel David-Weill, presidente della finanziaria Lazard Freres & Co, a suggerire nel 1992 che Franck fosse il più qualificato al posto di erede". Il presidente della Renault Louis Schweitzer è direttore di VEOLIA Ambiente, che gestisce le forniture d'acqua di Vivendi, anch'essa legata alla Lazard. E' anche direttore di L'Oreal. Infine il direttore della Renault Francois de Combret è un partner della Lazard di Parigi, che pianificò la privatizzazione della Renault nel 1997. Nel 1999, Combret portò alla Renault Carlos Ghosn, che nel 2001 prese in mano anche la Nissan. A quanto pare, Ghosn è il candidato di Kerkorian per sostituire Rick Wagoner alla presidenza della GM. Se venisse realizzata, questa alleanza tra GM, Nissan e Renault avrebbe delle ripercussioni fatali sulle industrie nazionali dell'auto e provocherebbe ulteriori licenziamenti. Come riferisce Manufacturing News, "se dovesse nascere questa alleanza, creando il gruppo dell'auto più grande del mondo, essa avrebbe un grosso impatto sul settore dell'indotto". Il ministro delle FInanze francese Thierry Breton ha dichiarato che sta alla Renault decidere se approvare o meno l'accordo con la GM, e che il governo sosterrà qualunque decisione. Il presidente della Renault Carlos Ghosn incontrerà quello della GM Rick Wagoner alla fine del mese a Detroit, oppure già il 14 luglio.

Il settore dell'auto USA liquida 70.000 lavoratori

Si delinea impressionante l'impatto che i cosiddetti “buy-outs”, le liquidazioni offerte da GM e Ford alle maestranze che decidono volontariamente l'auto-licenziamento, avranno sull'industria dell'auto USA. Qualcosa come 70 mila lavoratori della Ford, della GM, della Delphi e della Visteon avranno scelto il buyout o il pre-pensionamento per la fine dell'anno. Si conferma così la stima fatta in precedenza dall'EIR, che aveva calcolato in 75.000 il numero dei posti perduti nei 67 impianti che le quattro imprese avevano minacciato di chiudere. Ed infatti, la grande maggioranza delle scelte di buyout avviene in quegli impianti.

A meno che il Congresso non si muova in fretta sulle linee suggerite da LaRouche per la riconversione del settore, le imprese globali dell'auto avranno raggiunto quest'anno l'obiettivo di ridimensionare l'industria USA come avevano annunciato di voler fare, ma ben prima della fine del 2008.

Solo la GM avrebbe speso almeno 3,8 miliardi di dollari per riempire le buste dei buyouts, una cifra che equivale alle perdite del secondo e del terzo trimestre di quest'anno. La Delphi avrà speso, una volta completato il suo programma di pre-pensionamenti, tra i 4 e i 5 miliardi. Quelle cifre rappresentano il prezzo pagato per ottenere dal sindacato UAW l'assenso alla chiusura degli impianti di GM e Delphi, in violazione del contratto firmato con la stessa UAW. La Ford seguirà presto l'esempio.

Wall Street ha reagito positivamente all'annuncio, da parte di GM, che da oggi “risparmierà 3 miliardi l'anno” sui salari; ma in realtà, GM sta rimpicciolendosi così rapidamente (il 28% della forza lavoro eliminata in un trimestre) che la situazione debitoria si deteriorerà rapidamente. Lo stesso dicasi per la qualità delle automobili, come risultato dell'assunzione di addetti a part-time e a paga bassa, sia dalla Ford che dai suoi fornitori.




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