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Un memorandum strategico di LaRouche

Il 14 luglio 2006, in coincidenza con l'inizio del vertice G8 a San Pietroburgo, Lyndon LaRouche ha diffuso un memorandum strategico intitolato “The Oncoming Strategic Crisis: The Strategic Significance of the Hit on India”, in cui afferma tra l'altro:
“Mentre gran parte del Congresso USA ha sonnecchiato per circa un mese, cullandosi in illusioni come quelle che Neville Chamberlain riportò a Londra da Monaco, il mondo si è spinto sull'orlo di una crisi che può essere paragonata se non altro a quelle che hanno preceduto le due guerre mondiali. Ciò che si prospetta per l'immediato futuro, se non si fa qualcosa per impedirlo, sarebbe qualcosa di molto peggio di quelle guerre … Una versione da epoca nucleare degli incubi infernali dell'epoca buia del XIV secolo, quando il re d'Inghilterra ripudiò i suoi debiti verso i banchieri lombardi e la Casa dei Bardi.
“Il vertice del G8 avviene nel momento in cui si acuisce una crisi che maturava da tempo. Alcuni sviluppi dell'ultima settimana, nel Sudest Asiatico e nel subcontinente indiano, congiuntamente alle urgenti questioni trattate dal G8, hanno acceso la miccia di una carica esplosiva che non ha precedenti nella storia…
“Gli ammiratori degli impulsi strategici del vicepresidente Cheney si rallegreranno dei propositi insiti in avvenimenti come le bombe in India, in quanto funzionali alla stessa politica espressa dalla sporca complicità tra Cheney e Benjamin Netanyahu in Israele. Peggio, Sebbene le trame di Cheney e Netanyahu siano la ragione ovvia dell'attuale recrudescenza dei combattimenti iniziati da Israele in diverse direzioni, Cheney stesso è soltanto una pedina spendibile nella partita imperiale giocata da forze che operano ad un livello ben superiore a quello della Presidenza USA, e anche al di sopra del controllore diretto di Cheney, George P. Shultz …
“La combinazione tra questo attacco strategico in India e le varie iniziative continuamente condotte da Dick Cheney ed il suo complice Netanyahu in Medio Oriente, rappresenta di fatto una minaccia globale rivolta a coloro che sono convenuti a Mosca per il vertice del G8…
“A questo proposito, il mio impegno è rivolto a mettere in grado altri, specialmente chi si trova in posizioni influenti, ad afferrare se non altro l'essenza di questa crisi, le implicazioni della quale probabilmente sfuggono alla loro comprensione. Non basta che io elenchi i fatti (…); occorre in primo luogo mettere in grado chi legge di comprendere i fatti reali della situazione. Per affrontare le minacce che incombono, chi legge deve soppesare la situazione in temini equivalenti a quelli dell'accampamento di Wallenstein [presentati dal drammaturgo tedesco Friedrich Schiller nell'omonima tragedia]…
“Una cosa, soprattutto, è certa. Il mondo l'anno prossimo sarà molto cambiato; o sarà meglio, oppure molto ma molto peggio di quanto i politici americani, ad esempio, hanno il coraggio ora di ritenere possibile. …
“C'è un precedente recente di come superare il pericolo che abbiamo di fronte. Occorre risalire all'elezione del presidente Franklin D. Roosevelt ed alla sconfitta di quelle forze americane che non solo ammiravano Hitler e Mussolini, ma che complottarono un rovesciamento di Roosevelt manu militari. Questi sono i precursori, talvolta appartenenti alle stesse famiglie, di coloro che successivamente fondarono organizzazioni finanziarie o entitá come il Congress for Cultural Freedom, che rappresentano, di nuovo, la principale minaccia interna, non solo verso gli USA ma all'intera civiltà. Questa volta, coloro che vogliono comprendere l'effettiva situazione da questo punto di vista storico, debbono prendere l'iniziativa, altrimenti non ci sarà più una repubblica ancora da difendere”.
[Il testo completo in inglese, formato PDF]


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