Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Il presidente messicano non riesce a pronunciare il discorso sullo stato dell'unione

5 settembre 2006 – La resistenza civile pacifica, sull'esempio di Martin Luther King e di Mahatma Gandhi, ha dimostrato ancora una volta la sua validità nel combattere l'ancient regime. Il 1 settembre il Parlamento messicano è stato posto sotto assedio e la polizia militare avrebbe persino tentato di impedire fisicamente ad un gruppo di senatori e deputati del partito PRD di Andres Manuel Lopez Obrador di accedere all'edificio stesso. Ciò nondimeno, dieci minuti prima dell'ora stabilita per l'inizio del discorso del presidente uscente, i senatori e i deputati del PRD guidati dal sen. Carlos Navarrete hanno occupato il podio e lo spazio ad esso prospiciente nell'aula dichiarando che l'occupazione si sarebbe protratta fino a quando non fosse stato completato lo sgombro dei militari che presidiavano sia l'interno che l'esterno del palazzo. Hanno cantato l'inno nazionale, hanno chiesto a gran voce il riconteggio completo dei voti e denunciato la complicità del presidente uscente Vincente Fox nella truffa elettorale.
Quest'ultimo, arrivato intanto al Parlamento, vista la mala parata, ha confabulato con un gruppo di parlamentari del PAN nel vestibolo ed ha rinunciato al suo discorso. Si è rimesso in macchina ed ha poi letto il discorso alla televisione dalla residenza presidenziale.
Rivolgendosi alla grande folla dei sostenitori che presidia da settimane la piazza principale di Città del Messico, lo Zocalo, Lopez Obrador ha spiegato che non era il caso di muoversi in corteo verso il Parlamento, perché l'intera zona era presidiata dai militari e che il governo non cercava altro che pretesti per una reazione mirante in sostanza a revocare la Convención Nacional Democrática del 16 settembre. I manifestanti sono così rimasti nello Zocalo ed hanno seguito il colpo di mano dei parlamentari su un grande schermo.
Il 31 agosto, parlando dei suoi piani per Convención indetta per la festa dell'indipendenza, il 16 settembre, quando dovrà essere deciso il nuovo governo, Lopez Obrador aveva detto che occorre “una rivoluzione pacifica e politica, una rivoluzione del modo di pensare”. Ha spiegato che potrebbe determinarsi una situazione di poteri duali, “con un governo della mafia, dei criminali in doppiopetto” contrapposto al “nostro governo della repubblica, delle pubbliche esigenze”. Alle manifestazioni del 16 settembre è prevista la partecipazione di almeno un milione di messicani.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà