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LaRouche striglia i democratici in vista del voto di novembre

Durante il dibattito, nel webcast di Berlino dello scorso 6 settembre, Lyndon LaRouche ha risposto ad alcune domande provenienti da ambienti democratici USA. Riteniamo che lo scambio sia molto utile per quegli ambienti politici italiani interessati a formare un Partito Democratico nel nostro paese. Il discorso di apertura in cui LaRouche tocca la questione importante dei democratici che debbono scegliere tra F.D. Roosevelt e Harry Truman è disponibile nella traduzione audio in italiano .




Globalizzazione


Un esponente del Brookings Institution ha chiesto: “Nelle prossime settimane negli Stati Uniti ed all'estero si terranno delle conferenze economiche molto importanti. Secondo noi, in questi incontri si riconoscerà pubblicamente, o privatamente, la pericolosità delle perturbazioni sistemiche tali da poter provocare cambiamenti sismici globali nell'economia e nella finanza. Prevediamo inoltre che, in questi incontri, le delegazioni USA sosterranno che i rimedi si collocano nelle stesse politiche che ci hanno condotto a questo punto.
“Al tempo stesso negli Stati Uniti c'è un riconoscimento crescente che la globalizzazione, per usare un'espressione in voga, non soltanto ha mancato di beneficiare il settore in via di sviluppo e le economie emergenti, ma non funziona neanche per noi. C'è dunque una riluttanza crescente, da parte di molti, ad imporre misure che questa politica fallita invece richiede. Voglio sottolineare che io inquadro sotto questa luce le dimissioni di Robert Rubin [ex segretario al Tesoro di Clinton ed attualmente vicino al Brookings Institution] dal consiglio d'amministrazione della Ford Motors Company e di Bill Ford dall'incarico di amministratore delegato della Ford. Ovviamente, il semplice rifiuto di prendere parte ad una politica distruttiva non ferma tale politica, e purtroppo sono in molti, in ogni parte degli USA, ad essere più che disponibili a portare avanti una politica del genere.
“Quindi, quelli di noi che appartengono al mondo politico di Washington, ma che non sono nel governo, si pongono la domanda di quale sia il modo migliore di intervenire in questa situazione, specialmente alla luce dell'ultimo scritto da lei diffuso”.

LaRouche: "E' proprio ciò di cui mi sto occupando. Innanzitutto occorre concepire un sistema mondiale. Abbiamo due problemi iniziali. Dobbiamo riconoscere in primo luogo come ciò che ci sta ora accadendo non sia qualcosa di naturale. Un fenomeno spontaneo. Frutto della democrazia, come dice qualcuno. E' un male voluto e provocato. C'è dietro l'intento di distruggerci. Questo lo ha ammesso Bernanke, che dice stupidaggini. O è stupido oppure sa recitare bene la parte. Fatto sta che lui dice “Costruire un impero!” e poi “Distruggere gli Stati Uniti!”. Coloro che vogliono distruggere gli Stati Uniti per costruire un impero stanno dalla parte del nemico. Chi vuole globalizzare è il nemico.
"In una società globalizzata la gente diventa stupida. Perché nella globalizzazione si distrugge l'opera propria della cultura, della lingua colta delle nazioni, capace di sostenere lo sviluppo intellettuale ed emotivo della popolazione. Occorrono quindi le culture nazionali, non per solleticare chissà quale vanagloria, ma in modo da avere un sistema dinamico, in cui l'intera popolazione possa essere migliorata attraverso un processo sociale che ha un carattere dinamico.
L'esempio migliore è la musica, la musica classica come la poesia classica, che sono forme di ironia attraverso cui il significato letterale della lingua non imprigiona più la persona, perché l'ironia è capace di sfondare questo accerchiamento con la scoperta di idee, che sono solo accennate, e l'accenno diventare realtà, e diventa una nuova potenza e una nuova bellezza. Sollevare la gente al di sopra delle proprie condizioni limitate. Il problema è comprendere che abbiamo un nemico e occorre comprendere chi è. Non è un qualche delinquente particolarmente furtivo che si aggira da queste parti: sono i consigli di amministrazione preposti alle industrie che hanno distrutto l'industria nazionale. Sono i politici. Spesso gli avvocati, senza i quali forse gli USA starebbero molto meglio. Il problema è la corruzione, da cui consegue una frammentazione: ognuno per conto suo. Ognuno cerca di ottenere il proprio tornaconto alle spalle di qualcun altro. O prendendo a gomitate qualcun altro per passare avanti.
"E questo è il problema. Quando entriamo in crisi, la gente si accorge quant'è sciocca, che tutto quello che fa non serve a niente, allora forse rientra in sé. Secondo me nel decidere il che fare non dobbiamo partire dalla preoccupazione di come la gente risponde sull'immediato. Certamente questa è una cosa importante, ma la cosa da capire è che o riusciamo a imprimere il cambiamento che è necessario, oppure la strada della sopravvivenza resta preclusa.
E' spesso accaduto che uno choc improvviso dimostra a tante persone, a strati rapidamente crescenti, che il sistema non funziona.

Orientarsi verso gli strati meno abbienti

"Il problema specifico principale negli Stati Uniti" ha continuato lo statista democratico "è l'orientamento del partito democratico. Molti democratici fanno riferimento al Democratic Leadership Council (DLC), ma questa è una peste, perché fa riferimento al 3% delle famiglie che hanno il reddito maggiore. E se ne fregano delle altre famiglie, soprattutto quelle che hanno un reddito basso, che sono l'80% del totale. Il futuro degli Stati Uniti sta nel convincere i politici a piantarla con le stupidaggini affinché prendano seriamente in considerazione le condizioni di vita della stragrande maggioranza, le famiglie nelle fasce di reddito basse, che sono l'80%. Occorre fare qualcosa per loro. Quell'altro 3% se la passa abbastanza bene senza che nessuno li aiuti. Il 20% delle fasce alte del reddito non ha bisogno di chi li aiuti. Ma l'80% ha invece bisogno di molto aiuto, non solo, si tratta anche dell'80% dei votanti, della base elettorale.
"Il problema è che quelli che sono nelle posizioni che contano, nel partito, invece di preoccuparsi di rivolgersi alla gente, per sollevarla dalla condizione in cui versa, per farla unire a noi nella realizzazione dei grandi progetti che elevano le condizioni di vita, pensa solo a rivolgersi a quel 3%, per leccargli il deretano, e chiamano questa democrazia.
"Questo è il problema che occorre affrontare, il doppio problema. Primo, la corruzione nel partito. La generazione dei baby boomer è corrotta, specialmente coloro che appartengono al 20% dei più agiati che leccano il deretano al 3% dei più ricchi. Contano di ottenere in tal modo più contributi da quel 3% con cui finanziare la propria carriera politica. Se ne infischiano altamente del restante 80%. Dicono di preoccuparsene, ma non è vero. Se ci rivolgiamo al restante 80% dimostrando in maniera convincente che ci stiamo preoccupando di loro, con delle idee che loro trovano convincenti, su come cooperare, allora avremmo la stragrande maggioranza. Con questa maggioranza si possono trasformare gli Stati Uniti.

Un esponente del gruppo democratico del Senato ha chiesto: “Mr. LaRouche, tra noi rappresentanti della leadership democratica al Congresso è in corso una discussione accesa su quali debbano essere le priorità immediate dopo le elezioni di novembre, se riusciamo ad ottenere la maggioranza in una o ambedue le camere. Alcuni di noi sostengono che dovremmo mobilitarci immediatamente per invalidare le leggi più deleterie approvate da Bush e Cheney e sostituirle con una nuova prospettiva innovativa mirante a ricostruire ciò che abbiamo permesso che fosse distrutto, e costruire anche cose nuove. Altri sostengono che occorre dare la priorità ad un'indagine approfondita degli illeciti compiuti da Bush e Cheney, in vista di un possibile impeachment. Chi propone questo approccio è convinto che sia l'unico modo di imporre la marcatura stretta su Bush e Cheney, mentre si avvia il processo di ricostruzione. Debbo però dire di non essere affatto certo che la popolazione americana sia psicologicamente preparata per l'una o l'altra istanza. In ogni caso capisco i due punti di vista. Potrebbe dirci che cosa ne pensa lei, giacché crediamo che si tratti di una questione che occorre affrontare al più presto”.

LaRouche: "Vorrei osservare che quelli che cercano di contrastare il malgoverno con iniziative sul tipo delle riforme legali fanno venire in mente quell'eunuco che corteggiò una dama per vent'anni senza sposarla! Mostrano emozioni politiche da eunuchi quando pensano cose del genere. Ed io debbo dir loro, cari democratici, chi la pensa così è un eunuco.
"Su questa questione infatti ne abbiamo più che a sufficienza per sfrattare subito quei due buffoni dalla Casa Bianca. Il problema è costitutito da coloro che non hanno il coraggio che ci vuole e preferiscono dire 'sai, non abbiamo tutte le prove del caso'. E' come se stessimo cogliendo i criminali sul fatto mentre commettono uno stupro e quelli dicono 'sai, bisognerà andare a sconvare le prove che occorrono prima di fare qualcosa per impedire ciò che sta accadendo’. Questa è la situazione in questo momento. Sono dei codardi, che non fanno altro che ricorrere a sofismi su sofismi su sofismi. Sapete qual è il problema, è che i parlamentari vorrebbero lauti contributi da ambienti come quelli del DLC, o altri ambienti del 3% dei più ricchi, o anche dall'1% degli straricchi. Non vogliono guadagnarsi davvero il posto in parlamento, vogliono piuttosto che qualcuno glielo compri! E per far questo si vendono!
"Ciò che occorre invece è dire basta, come faccio io, e dire le cose davvero come stanno, e farlo per tempo. E ci si renderà conto che la popolazione finirà per stare dalla nostra parte. La popolazione è pronta a dare una lezione solenne all'intero Congresso, a tutti i parlamentari. Non c'è dubbio, ne hanno abbastanza. Basta prendere un esempio: quello della sanità. Quanta gente prenderebbe davvero a ceffoni i responsabili dell'attuale politica della salute? O guardiamo alla casa: ci rendiamo conto di che cosa accadrà in tutto il paese quando scoppia la bolla abitativa? Ci rendiamo conto che 40 - 50 per cento della gente che ha un mutuo casa finirà sul lastrico, quasi tutta in una volta? Intere industrie chiudono i battenti, interi settori bancari rischiano di chiudere, e questo metterà in moto reazioni a catena.
Facciamo finta che questa gente non esiste? Oppure ci rendiamo conto che la gente sta lì ad aspettare qualcuno che rappresenti una leadership credibile? Allora guardiamo a ciò che hanno da offrire questi cosiddetti candidati, compresi quelli democratici. Che cosa offrono a quella gente? Votereste davvero elementi del genere? Anche i democratici si comportano in maniera disgustosa e se non la piantano, e non si fanno coraggio per intraprendere quei passi che sono ovvi e scontati, per affrontare la realtà, si accorgeranno che rischiano di essere travolti dagli eventi, dalle trasformazioni rivoluzionarie nel sostegno popolare.
"La gente si rende conto di essere stata abbandonata. Vedono che i democratici si rivolgono ai ricchi del DLC per farsi finanziare la campagna elettorale, e se non vomitano è perché sono costretti a stare a stomaco vuoto.
"Questo è il problema e questi sono i quesiti legittimi. C'è da discutere la politica necessaria per provvedere all'80% dei meno abbienti. Se mettiamo a punto una politica mirante a risolvere i problemi di questa maggioranza ci accorgeremo di essere sulla strada giusta".


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