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L’amministrazione Bush ha provocato il test nucleare della Corea del Nord

10 ottobre 2006 – Commentando le notizie sul test nucleare Nordcoreano, il 9 ottobre, Lyndon LaRouche ha affermato: “E’ chiaro che l’amministrazione Bush ha fatto tutto il possibile per indurre i nordcoreani ad effettuare quel piccolo test nucleare sotterraneo — perché ne ha fatto una questione di abbassare o alzare la cresta — e l’hanno provocato perché lo volevano. La spintonatura è stata pesante, ed hanno fatto tutto il possibile affinché ciò accadesse. Non si può biasimare nessun altro se non gli Stati Uniti per quel test. Perché tutto ciò che i coreani desideravano in realtà era solo cibo. E’ una popolazione affamata”.
Un ex ambasciatore americano nella Corea del Sud, che preferisce l’anonimato, ha spiegato alla rivista EIR: “Gli USA ricorrono alla strategia dello ‘sbigottimento e terrore’ in Asia, fanno il gioco pesante, come hanno fatto in Medio Oriente, e riusciranno a far crollare tutto anche in Asia”. Ha anche aggiunto che gli USA “sono davvero contenti che questo sia avvenuto”.
Anche la radio iraniana ha puntato il dito sulle responsabilità del regime statunitense: “Non soltanto gli Stati Uniti non hanno sollevato le sanzioni che hanno imposto sulla Corea del Nord, ma hanno anche aumentato le pressioni diplomatiche. Queste pressioni hanno finito per indurre la Corea del Nord ad effettuare quel test nucleare”. Ed inoltre: “Il test nucleare della Corea del Nord è stata una reazione alle minacce ed all’umiliazione da parte dell’America”. Anche un diplomatico tedesco che ha prestato servizio in Cina ha sottolineato la responsabilità degli USA che si sono rifiutati di prendere parte ai negoziati a sei con la Corea del Sud. Così come ha fatto il suo collega americano, il diplomatico tedesco ha sottolineato il pericolo di una risposta in chiave militaristica da parte del Giappone.
L’ex capo di stato maggiore del Pakistan gen. Mirza Alsam Beg ha posto la decisione nordcoreana di effettuare il test in relazione al crescendo di pressioni e di aperte minacce di aggressione militare a cui la Corea del Nord è stata sottoposta. Come molti altri, il gen. Beg sottolinea la doppia morale in materia di tecnologia nucleare: India e Israele possono disporne, Nord Corea e Iran no, dove quest’ultimo chiede in fondo solo garanzie per il suo diritto di sviluppare il nucleare civile sancito dal trattato NPT.
L’ambasciatore USA all’ONU John Bolton e il presidente Bush hanno avuto parole di fuoco, definendo il test “una minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionali” e “un atto provocatorio”. Da parte russa e cinese i commenti sono stati fermi ma misurati. Le due nazioni hanno proposto il ripristino dei negoziati a sei. LaRouche vede positivamente il ruolo stabilizzatore di Mosca e di Pechino nel gestire questa crisi, anche in vista delle prossime elezioni negli Stati Uniti.

 


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