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Più di 650 mila morti in Iraq

17 ottobre 2006 – Paul Craig Roberts, che è stato assistente del segretario al Tesoro nell’amministrazione di Ronald Reagan, descrive in un articolo di antiwar.com come Bush ha portato l’America alla rovina. Roberts riferisce in merito allo studio apparso sull'autorevole rivista medica The Lancet, secondo cui negli ultimi tre anni gli iracheni deceduti a causa della guerra si stimano sui 650 mila. Aggiunge inoltre che da parte americana i feriti e i disabili si calcolano sulle 400 mila unità. Le vittime complessive dunque sono oltre il milione. Il tutto, spiega Roberts, senza uno straccio di motivazione valida.

Roberts fa notare che lo stesso governo che commette tutto questo licenzia chi compie i propri doveri costituzionali. Riferisce il caso dell’ufficiale di marina Charles Swift, avvocato in divisa. Era stato nominato avvocato d’ufficio di Salim Hamdan, un ex autista di Bin Laden, con l’incarico di indurlo ad ammettere la colpevolezza e dirsi disponibile al patteggiamento di fronte alla commissione militare creata per i detenuti di Guantanamo. Swift invece ha osservato il proprio obbligo di difendere l’assistito affidatogli, ed è riuscito a dimostrarne l’innocenza arrivando a portare il caso alla Corte Suprema, che il 29 giugno si è espressa a favore dell’imputato. Per rappresaglia da parte dell’amministrazione Bush, all’inizio di ottobre lo scatto di carriera che spettava a Swift dopo venti anni di servizio non gli è stato riconosciuto, senza spiegazione alcuna. Ora, in base alla regola dell’“up or out” in vigore nella Marina, Swift sarà costretto a congedarsi presto. Il messaggio rivolto a tutti gli avvocati in divisa è inequivocabile: gli scrupoli di coscienza fanno male alla carriera.

Secondo Roberts il regime Bush sta procedendo sulla stessa rotta di quello di Hitler, epurando dapprima ogni persona integra e coscienziosa dagli incarichi pubblici e passando poi a ridefinire tali incarichi come un servizio al leader: “O stai con noi o sei contro di noi”, una formula che non lascia spazio alla coscienza e alla costituzione.


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