Le bolle di sapone del prof. Sechi

Le bolle di sapone del prof. Sechi

15 dicembre 2006 – In risposta ad articoli pubblicati sulla stampa italiana dall'ex consulente della Commissione Mithrokin Salvatore Sechi, che tirano in ballo l'Executive Intelligence Review (EIR) e il suo fondatore, l'economista e politico democratico Lyndon LaRouche, questi ha rilasciato un breve commento. Quando scrive che l'EIR è stato “organo conteso tra Cia e Kgb”, il prof. Sechi imbroglia sapendo di imbrogliare, ha dichiarato LaRouche. Egli sa, o dovrebbe sapere, che l'unica “contesa” (se così si può chiamare) riguardante Cia, Kgb e LaRouche è quella relativa al ruolo svolto da LaRouche nell'ideazione della SDI, la Iniziativa di Difesa Strategica, e nel ruolo di negoziatore informale tra ambienti dell'amministrazione Reagan e del governo sovietico, allo scopo di sondare il terreno per un possibile accordo tra USA e URSS per lo sviluppo congiunto dei nuovi sistemi difensivi. Questo ruolo fu ricoperto da LaRouche tra il 1981 e il 1983, sulla base di un rapporto personale stabilito con il futuro presidente Reagan nel corso della campagna elettorale presidenziale del 1980, in cui LaRouche concorse per la nomina democratica.
Il dossier depositato presso la Commissione Mithrokin a cui Sechi si riferisce, ha commentato LaRouche, riguarda un'operazione politica condotta dietro il paravento di una “verifica fiscale” nei confronti degli uffici romani dell'EIR nel 1989, che ebbe sicuramente mandanti da oltreoceano riconducibili alla corrente ostile alla SDI nel governo e negli apparati americani, corrente in cui militavano i più noti esponenti della odierna fazione “neocon”. Queste cose dovrebbero essere arcinote ad un navigatore di lungo corso della politica come l'ex comunista, ex socialista ed oggi neoconservatore Salvatore Sechi, il quale però fa finta di essere nato ieri. Il contenuto del dossier è pertanto insignificante ai fini dichiarati dall'ex consulente Mithrokin, e cioè far luce su presunti agenti del KGB in Italia. Si tratta ovviamente di un tentativo di distogliere l'attenzione dal “gruppo di lavoro permanente” cresciuto all'ombra della Mithrokin, su cui stanno indagando diverse procure e lo stesso Parlamento italiano, inchieste che potrebbero rivelare il coinvolgimento di certi ambienti politici italiani in trame eversive eterodirette.

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